Il numero di telefono

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Sono  nella macchina di Riccardo  e sto tornando a casa. La serata è afosa e persino con il finestrino aperto entra pochissima aria. Ho la testa posata sulla mano destra  con il gomito sullo sportello e osservo la città sfrecciare davanti ai miei occhi. Ogni tanto mi concedo di guardare di sottecchi Riccardo; è  davvero bello e da questa angolazione lo è ancora di più. Ha il viso contratto in un'espressione seria, intento a guardare la strada. Ha entrambe le mani sul volante e fino ad adesso  non si è  mai girato verso di me; in realtà  non mi ha più guardato  dopo che gli ho detto che volevo tornare a casa. Giro la testa e torno a guardare fuori, mentre in sottofondo si sentono le note di "give me love".
Sono arrivata a casa, ma rimango ancora qualche secondo nella macchina in assoluto silenzio, nessuno dei due osa dire qualcosa, quindi  decido di  scendere e afferro la maniglia, ma prima di aprire dico《grazie》ma lui non risponde; allora apro lo sportello e poggio un piede fuori  sull'asfalto;《ho salvato il mio numero  sulla tua rubrica; nel caso abbi bisogno di una mano 》dice Riccardo, annuisco delusa, mi aspettavo dicesse qualcos'altro  o che perlomeno mi guardasse, e invece continua a tenere lo sguardo fisso davanti a sé. Scendo, chiudo lo sportello e dal finestrino ancora aperto gli dò la buona notte prima che lui partisse a tutta velocità, lasciandomi li sola.  Che stupida che  sono; che mi  aspettavo, che mi accompagnasse fino alla porta???!!! dopo tutto neanche  mi conosce..... però per non conoscermi affatto, si è dimostrato abbastanza  amichevole a sostenermi i capelli mentre vomitavo, a portarmi a casa sua e a riportarmi  qui.

Il giorno dopo. ......
Il suono della sveglia mi riporta alla realtà. Cerco di alzarmi, ma crollo di nuovo sul cuscino, mi fanno male tutti i muscoli come se avessi fatto a pugni, mi gira la testa  e  mi fa male un fianco. Sento bussare alla porta ed entra mio fratello con in mano un vassoio con la colazione, 《 come ti senti?》《uno schifo》《l'avevo immaginato. Ti ho portato un analgesico per il mal di testa》lo ringrazio e metto in bocca un biscotto;  mio fratello mi osserva per un pò poi si decide a parlare 《
Stanotte non hai smesso di gridare...》cerca una mia spiegazione, ma io non ho neanche la forza di parlare;《dovresti riprendere le pillole》《sto bene》mento 《no, non stai bene. Puoi darla a bere a mamma ma non a me, perciò non venirmi a dire che stai bene perché non è  vero》grida; le vene del collo s'ingrossano e diventa tutto rosso. Cerca di calmarsi e poggia le mani ai fianchi e distoglie lo sguardo da me; quando torna a guardarmi mi dice《 ieri sera sei svenuta davanti il portone di casa》cosa? ??? 《per fortuna ti ha trovato quel ragazzo》《ma che stai dicendo di che ragazzo parli ?》《se non sbaglio si chiama Riccardo, mi ha raccontato di averti portato a casa e di essersene andato subito, ma che quando è tornato in dietro ti ha trovato svenuta, così ha bussato alla porta e ti ha portato dentro》non so che pensare, sono troppo scossa e per di più non ricordo niente《lui ora dov'è 》《è di sotto; non se ne è voluto andare,è  rimasto qui tutta la notte, sono riuscito solo  a farlo dormire un paio d'ore. Sta aspettando che ti svegli. Vuoi che lo faccia salire? 》《si》 dico spontaneamente. Mentre mio fratello scende al piano di sotto prendo lo specchio sul mio comodino e esamino i segni della sera precedente:  ho un bernoccolo sulla fronte, qualche graffio su mani e ginocchia  e un grosso livido al fianco destro.
《 Ti fa male ?》Alzo gli occhi sul l'uscio della porta dove c'è  Riccardo poggiato  al muro con le mani  in tasca, ha i capelli spettanti, gli occhi cerchiati da due profonde occhiaie e un lembo di camicia fuori dai pantaloni. Anche in questo stato è  talmente  sexy.....riprenditi Emilia. Cerco di concentrarmi sul dolore, 《un pò》si avvicina 《mi dispiace è tutta colpa mia...》《no...》cerco di tranquillizzarlo, ma lui mi blocca 《no fammi parlare. Avrei dovuto accompagnarti fino al portone e assicurarmi che stessi bene,  e invece  me ne sono andato subito senza neanche aspettare......》si passa una mano tra i capelli 《quando sono tornato indietro e ti ho visto li a terra inerte ...... mi ....》espira sconfitto 《mi dispiace》. 《Non è  colpa tua; non devi dispiacerti ,anzi sono io che ti ringrazio per avermi soccorso prima in discoteca  e poi ieri  sera 》. Annuisce per nulla  convinto poi senza dire niente si volta  《 ci si vede  》 dice soltanti e se ne va.
Perfavore  potete lasciare un commento o un voto?  Grazie  spero vi piaccia.

Perdersi per ritrovarsi ancora Where stories live. Discover now