Messaggio

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Entro velocemente nella macchina sbattendo lo sportello. «Tutto bene?» chiede Fabio, «si» rispondo acida facendo trapelare tutta la rabbia. In questo momento vorrei picchiare qualcuno, più precisamente vorrei prendere a schiaffi la faccia di Riccardo, così da fargli provare quello che ho sentito io in quel momento. Non ho fatto niente per meritarmi tutta quella freddezza da parte sua. Sono incazzata nera, non voglio più vederlo né sentirlo ......... ma chi voglio prendere in giro, la verità è che mi aspetto ancora una sua reazione, mi aspetto che mi rincorra gridando il mio nome, che mi chieda scusa, ma come al solito sogno ad occhi aperti, perché quando mi volto verso la casa dei coniugi Rossi la porta è chiusa e di Riccardo non c'è nessuna traccia. Che stupida che sono, penso sprofondando nel sedile. Arrivata a casa salgo velocemente le scale e mi chiudo in camera mia. Mi butto sul letto e senza neanche cambiarmi mi addormento con la faccia affondata nel cuscino.

《Vattene Emilia, non voglio più vederti. Sei cattiva》grida un bambino dai capelli brizzolati mentre mi spintona dalle spalle 《avevi detto.. che non.. te ne saresti mai andata》 continua 《avevi fatto una promessa!!!》grida scosso dai singhiozzi. Ha il viso rigato dalle lacrime , con il muco che cola dal naso. Si pulisce con il dorso della mano 《ti odio》 e se ne va.

Quando mi sveglio ho ancora in testa lo sguardo di quel bambino. Uno sguardo cupo e pieno di tristezza. Scuoto il capo per togliermi dalla mente quell'immagine e vado in bagno per lavarmi. Non aspetto neanche che l'acqua si riscaldi e mi spingo sotto il getto freddo della doccia. Lascio che l'acqua scivoli sul mio corpo, sperando che trasporti con se il peso che grava sulle mie spalle. Cacciati via gli ultimi residui di sapone esco dal bagno avvolgendo il mio corpo in un telo. Mi vesto e asciugo velocemente i capelli, poi do un rapido sguardo al telefono e scendo in cucina. Ho tre messaggi e cinque chiamate perse di Riccardo e un messaggio da parte di una mia vecchia amica. Scelgo di leggere quest'ultimo: "Ehi, sabato facciamo una rimpatriata con i compagni delle medie ci sarai? Dimmi di sì !!! Ti prego non lasciarmi sola con quei sfigati." Sinceramente, in questo momento, l'ultima cosa che vorrei fare è proprio vedere i miei vecchi compagni di scuola; non mi va di sentirmi i loro occhi addosso, o ascoltare i loro bisbigli alle mie spalle. Le medie per me sono state gli anni peggiori, e i compagni erano persino peggio. Quando infatti avvenne quello che segnò la mia vita per sempre, divenni la vittima di turno dei bulli della scuola, tutti mi prendevano in giro, e quando lasciavano da parte le cattiverie mi guardavano tutti con compassione, come a dire "poverina che disgrazia" . L'unica che mi rimase a fianco fu la ragazza del messaggio. Si chiama Francesca, e per quanto ne so anche lei ha lasciato il paese qualche anno dopo di me. È anche per questo che siamo rimaste in contatto, ogni tanto ci telefoniamo e ci aggiorniamo sugli ultimi eventi. Leggo i messaggi di Riccardo prendendomi intanto il tempo per pensare alla proposta. Il primo messaggio diceva: ehi, scusami per prima non so cosa mi sia preso.
Il secondo 5:50 : lo so che è presto e che probabilmente stai dormendo, ma non riesco a dormire sapendo che sei incazzata con me. Quando vedi il messaggio rispondi ti prego. Il terzo 8:05 : buongiorno, dato che non hai risposto presumo che tu stia ancora dormendo, comunque vorrei sapere come ti senti.
Appena termino di leggere il messaggio ne arriva un altro sempre di Riccardo: sto impazzendo, ti prego rispondimi.
Visualizzo ma continuo a ignorarlo. So che hai letto i messaggi, gradirei se rispondessi, se non lo fai entro cinque minuti giuro che vengo a casa tua. Ora si mette persino a darmi ordini; ma chi si crede di essere. Io non mollo. Dopo conque minuti il telefono vibra dinuovo: sto arrivando, tra cinque minuti sono da te. Cosa!!!!! Prendo in considerazione l'idea di andarmene. -se non ti trovo ti cercherò finché non ti troverò - ma come diavolo fa a sapere a cosa pensavo. Mi sfugge un sorriso "no Emilia, metti a tacere quelle farfalle nelle stomaco, e concentrati su Riccardo. Deve capire che sei arrabbiata", già più facile a dirsi che a farsi.
Prevedo che sarà una lunga Gionata.

Ragazze come al solito vi prego di dirmi cosa ne pensate e di cliccate la stellina

Perdersi per ritrovarsi ancora Where stories live. Discover now