Amanita

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Quando le cose prendono una piega storta fin dall'inizio, poi non c'è verso di farle andare dritte.

Amanita aveva sperato di poter davvero ottenere qualcosa, ma Egle e Nemesi si rivelarono un osso duro. La dea della vendetta si dichiarò nuovamente neutrale, non aveva intenzione di farsi coinvolgere da nessuno; Amanita sospettava che non fosse solo una mossa furba, ma che fosse arrabbiata con gli altri dei per qualche motivo. O con Erebo, chissà.

Egle, invece, per tutto il tempo aveva lanciato occhiatacce a tutti e alla fine aveva detto che lei e le sue sorelle non avrebbero aiutato nessuno, tantomeno eroi e mortali. Con fare snob aveva aggiunto che si sarebbero anche loro tenute fuori, ma era ben chiaro che se Caos avesse offerto qualcosa di allettante, avrebbero subito cambiato bandiera.

In poche parole, un fallimento totale.

Con fare sconsolato, Amanita era ritornata al palazzo di Ade, a riferirgli cos'era successo assieme a Ipno. Bianca e Luke erano rimasti fuori ad aspettare, purtroppo il destino di Luke dipendeva da quella missione e Amanita lo sapeva, aveva fatto un accordo con Ade in proposito e ora doveva a testa bassa riferire del fallimento.

Lei e Ipno entrarono nella sala del trono a grandi passi, Amanita cercò di restare a testa alta, perché doveva convincere Ade a darle una seconda possibilità. Il signore dei morti se ne stava seduto sul suo trono di ossa come sempre, mentre accanto a lui Persefone faceva cambiare colore alle foglie con fare annoiato.

- Ebbene?- domandò Ade, puntando i suoi occhi scuri su Amanita.

La ragazza deglutì.

- Nemesi e le Esperidi si tengono neutrali. Non c'è stato verso di far cambiare loro idea- riferì Amanita- Nemesi sembrava... arrabbiata. Tu sai perché, divino Ade?-

Ade sbuffò.

- Oh, è molto vendicativa, ovviamente e i suoi figli sono sempre abbastanza bistrattati. Come se fosse la sola- rispose, con un tono leggermente stizzoso- ad ogni modo, non ho idea di cosa Zeus possa averle fatto di recente, ma sicuro qualcosa ci sarà, Nemesi non è una stupida-

Le spalle di Amanita di incurvarono leggermente. Si voltò verso Ipno, dietro di lei, facendogli un gesto come per dire "apri quella bocca". Il dio pareva dormire in piedi e si riscosse grazie all'occhiataccia.

- Oh, ci sono, sì, sono sveglio- farfugliò- ehm, hanno fatto del loro meglio, davvero-

- Come se avesse importanza- sibilò Ade- voglio sapere tu da che parte stai, idiota!-

Amanita pregò che Ipno non rispondesse "dalla mia", altrimenti Ade lo avrebbe defenestrato all'istante, a ragione anche. Il dio si grattò la nuca.

- Beh, insomma, con Caos al potere, niente gente che dorme, per cui... diciamo dalla parte di dei e mortali- rispose alla fine.

Ade alzò un sopracciglio ma annuì. Il suo sguardo tornò a posarsi su Amanita, che rabbrividì appena.

- A quanto pare, la missione non è andata come speravamo- le disse, con una calma quasi irritante- e Caronte mi rompe le scatole perché non sa a cosa uso i suoi dipendenti, devi tornare al tuo lavoro prima che diventi una reale seccatura-

- Quindi rimandi le anime dov'erano prima- intervenne Persefone, sbadigliando.

Ade fece una smorfia.

- Sì, mia cara. Del resto, Bianca non dovrà comunque aspettare molto per rinascere-

Quando udì quel nome, la regina si agitò sul trono e le foglie appassirono. Ovviamente odiava sentir parlare dei Di Angelo, anche se in quel caso Bianca era morta e innocua. Amanita la guardò sbigottita. Dov'era finita la sua compassione? Sembrava più contenta di Ade, ma alla fine era solo probabilmente seccata e annoiata. Restava una bambina viziata.

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo [CONCLUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora