Capitolo 8

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Harry osservò Louis dormire tranquillo sul divano finché il suo telefono non squillò, controllò chi lo stesse chiamando, era un anonimo. Aggrottò le sopracciglia e si alzò dal divano dirigendosi fuori dal salotto,mentre rispondeva al telefono, dicendo "Pronto?"

"Buongiorno, Mr Styles, chiamo da una associazione che si prende cura degli omega di tutto il mondo. Siamo stati informati che ti stai per sposare o in altre parole, accoppiarti con un omega. È corretto?"

Harry osservò verso il salotto notando che il suo omega stava ancora dormendo, poi mosse lo sguardo e disse, "Si, é giusto, perché lo sta domandando?"

"Abbiamo questa teoria secondo la quale si dovrebbe aggiungere un altro alpha nella vostra relazione, e lui o lei vivrebbe con voi. Poiché gli omega sono rari, dunque consigliamo che due o tre alpha condividano un omega..."

Harry scosse la testa in confusione e disse, "Mio padre non mi ha detto nulla riguardo ciò, non abbiamo bisogno di un altro alpha, non voglio dividere il mio omega."

"Beh, questo è spiacevole perché faremmo a chiunque un favore se tu lo facessi, vuoi accettare e noi ti manderemo ogni cosa? Puoi controllare sul nostro sito web anche e potrai scegliere tu stesso l'alpha ..,"

Gli occhi di Harry divennero rossi, quasi neri per la rabbia e la gelosia al pensiero di dover dividere il suo omega con un altro alpha. Rispose usando la sua voce da alpha, "Cosa non hai capito di non voglio dividerlo?! Seriamente non chiamarmi mai più, o altrimenti ci saranno conseguenze serie."

Harry interruppe la sua minaccia e disse, "Sai cosa? Fottiti tu e le tue stupide teorie, buona giornata" poi chiuse la chiamata.

Louis si alzò e si diresse al piano superiore senza che l'alpha lo vedesse mentre ancora stava parlando al telefono. Stava piangendo e il suo nasino appuntito era rosso per il pianto. Andò in bagno e si chiuse dentro, provando a calmarsi.

Era tutto un enorme fraintendimento, ma Louis non lo sapeva ovviamente. Pensava che c'era qualcuno che stesse provando a rubargli il proprio compagno e il suo istinto da omega lo portò ad essere emotivo.

Non era mai stato il tipo da diventar emotivo velocemente, non era il tipo da nascondere il suo dolore o contenere le lacrime, ma non sapeva perché era scoppiato in questo modo. Era, secondo lui, imbarazzante. Voleva solo avere l'alpha tutto per se, non poteva immaginarlo con qualcun altro, solo il pensiero di ciò era peggio di un pugno nell'intestino.

Harry entrò nel salotto ed era confuso poiché non riusciva a vedere l'omega sul divano. Era preoccupato che avesse potuto sentire la conversazione e pensare che era un alpha egoista perché lo voleva tutto per sé e non voleva un altro alpha nelle loro vite. Lo chiamò, "Louis? Piccolo, dove sei?" ed iniziò a camminare in giro per la casa, cercandolo e urlando il suo nome ripetutamente.

Louis si congeló sentendo Harry chiamarlo, ma non sapeva se doveva rispondere o meno, poiché era preoccupato che la sua voce potesse rompersi e Harry avrebbe saputo che stava piangendo. Tirò sul col naso, lavandosi il viso, provando a rendere il viso normale o almeno a togliere il rossore dell'aver pianto.

Perché era così emotivo!? Non aveva assolutamente idea del perché, si limitò a chiedere gli occhi provando a prendere dei respiri profondi, mormorando a se stesso, "Questo è stupido, così stupido..." e si abbracciò da solo, provando a calmare il proprio respiro.

L'alpha subito sentì un pianto provenire dal bagno e il suo cuore si ruppe. Lentamente si diresse verso il bagno e poggiò la fronte sulla porta e disse pacatamente, "Piccolo, sei qui? Non sapevo ti fossi svegliato."

Louis aprì gli occhi udendo la voce del suo alpha e lentamente si voltò, fissando la porta mentre sentiva il suo odore che lo faceva sentire al sicuro. Lentamente si diresse verso la porta e annusò il suo profumo, sentendosi più calmo solo al sentirlo o anche all'udire la sua profonda e roca voce.

Be my omega (Italian translation)Where stories live. Discover now