Capitolo 2

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Harry sbattè le ciglia un paio di volte prima di leccarsi le labbra ed annuire. Sentiva come se iniziando a parlare, la sua voce avrebbe potuto tradirlo, poiché veramente, tutto quello che poteva pensare era avere dei cuccioli con Louis. Era spaventato di poter dire parole senza senso che avrebbero potuto spaventare l'omega facendolo fuggire.

Louis sorrise e lo guardò dall'alto in basso, analizzando con gli occhi. Anche se il modo in cui lo stava guardando era... diverso e fece sentire Harry orgoglioso in un certo senso.

Notó che loro erano gli unici a non essersi seduti, poiché Gemma lo riportò indietro, dal paradiso sulla terra, dicendo, "Unitevi a noi in salotto, mentre le cameriere terminano di preparare la tavola," e sorrise ai due consapevolmente, tornando poi in salotto e sedendosi vicino ad Anne.

Harry tossì, poi indicò col braccio il salotto e disse, guardando Louis con un sorriso, "Dopo di te."

L'omega si morse il labbro, nascondendo un sorriso, ed entrò in salotto, scuotendo a destra e sinistra i fianchi. Il suo profumo riempì le narici di Harry, facendolo genere pacatamente alla bontà di tale odore, e non potendo farne a meno, Harry notò quanto il sedere di Louis fosse enorme in quegli stretti skinny jeans.

Pensò tra se e se, quei jeans sono peccaminosi, e non posso aspettare per toglierglieli.

Questo pensiero scateno in lui voglia di far cose non proprio caste al corpo dello omega.

Entró in salotto e lo vide seduto tra i suoi genitori, allora decise di sedersi vicino a Des, avendo così la scusa per poterlo fissare.

Dopo alcune chiacchiere tra i loro genitori, ancora non riusciva a staccare gli occhi da lui. Era come se l'unica cosa che volesse fare per il resto della sua vita fosse osservarlo, anche se stesse immobile, lui sarebbe stato soddisfatto.

Era infatti talmente interessato a lui, da guardare il suo modo di esprimersi attraverso il corpo. Notò quanto i suoi movimenti fossero delicati, quanto il suo sorriso fosse meraviglioso e la sua risata, quando sentì dire qualcosa di divertente dai loro parenti.

In quel momento, l'unica cosa che avrebbe voluto fare era farlo ridere, voleva fare qualche battuta, e voleva veramente impressionarlo con qualcosa, qualsiasi cosa.

Inoltre, era disposto a fare il gioco del toc toc solo per sentirlo e vederlo ridere ancora.

Il fatto era che, non aveva mai provato una sensazione simile, dunque non sapeva come comportarsi e cosa far con tali sentimenti e pensieri che gli frullavano in mente. Tutto quello che sapeva era che, voleva render Louis il proprio omega, non importa cosa avesse dovuto fare.

Voleva legarsi con lui e avere i loro bambini correre i giro per la casa m. Immaginò come potesse essere vivere con lui e aver l'occasione di guardarlo ogni giorno.

Se questo non era amore a prima vista, beh allora non sapeva cosa potesse essere.

Beh... Era più amore a primo odore se ci pensate ma in ogni caso era stato colpito.

Venne riportato alla realtà da Louis e gli altri che si erano alzati. Non conoscendone il motivo, si alzò anche lui, e seguì Louis come un cucciolo sperduto fino alla sala da pranzo.

Osservò attentamente dove si sedette Louis, per poi sedersi difronte a lui, sapendo che non sarebbe stato in grado di staccare gli occhi da lui, ed evitando così di rompersi il collo.

Dopo essersi estraniato, si limitò a fissare l'omega mangiare, e nel tentativo di non risultare sospettoso, a mangiare anche lui.

Qualcosa nell'aria faceva presupporre che ognuno avesse capito che era perso per l'omega.

Il fatto era che, l'alpha pensava che potesse continuare a guardarlo senza che nessuno se ne accorgesse.

Des e Anne erano sollevati dalla reazione di Harry all'omega, non che Des non sapesse già cosa sarebbe accaduto.

Ovviamente conosceva sua figlio, e sapeva quanto facile sarebbe stato il suo lavoro, questo era il motivo per cui li aveva fatti incontrare.

Ora, l'unica cosa che spaventava la coppia era se l'omega avrebbe accettato o meno.

Dopo che ebbero terminato cena e dolce, beh Harry stava pensando ad un altro tipo di dessert, qualcosa di diverso, entrambi i genitori iniziarono a salutarsi, stringendosi le mani, ma Harry non voleva salutate l'omega, bensì avrebbe voluto tenerlo lì. Anche sposarlo in quel momento se lo avrebbe fatto restare lì.

Des disse a Mark con un sorriso, " Ci vediamo a lavoro domattina", al quale Mark rispose con, "Ovvio, sarò lì" e entrambi sorrisero.

Anne e Jay sorridevano tra loro e nessuno ne conosceva il motivo.

Tipiche mamme.

Nel frattempo, Harry e Louis si osservavano a vicenda, Harry cercava qualche segno che gli dovesse venire Louis lo desiderava. Sarebbe stato distrutto se avesse detto no, non che lo avrebbe incatenato da qualche parte o cose del genere.

Lo avrebbe stalkerato per il resto della sua vita, finché non si sarebbe innamorato di lui e si sarebbero sposati e avrebbero avuto dei cuccioli, nient'altro.

Harry osservò il delicato omega esser pronto per andar via, erano di fronte alla porta.

L'omega colse l'opportunità di di girarsi e alzandosi sulla punta dei piedi, sussurrargli nello orecchio " Il tuo amico qua giù, ha bisogno di attenzioni", facendo arrossire Harry e facendolo abbassare lo sguardo sul suo cavallo dei pantaloni, notando che non aveva una erezione, ma l'omega gli aveva fatto pensare il contrario.

Louis sorrise coprendosi le carinissime labbra, mentre Harry lo osservava estasiato, anche se Louis lo aveva preso in giro; era assolutamente attraente e allettante per l'alpha tatuato. Guardò come i suoi occhi blu brillassero e come la sua frangia fosse sui suoi occhi, Harry non poté fare a meno di sistemargliela, sorridendo senza fiato al piccolo omega.

Louis smise di sorridere, guardò Harry sistemargli la frangetta ed arrossì, mentre guardava l'alto alpha.

Quest'ultimo guardò Louis voltarsi, uscire e dirigersi vero la limousine, non poté far a meno che guardarlo andar via, ma sapeva che un giorno... solo un giorno... sarebbe divenuto il suo omega.

Quando tutti se ne andarono, Anne disse con un sorriso, "Allora, che ne pensi di Louis?"

Harry si voltò verso di lei e le rispose, "Louis ...." e questa fu la prima volta che egli udiva il suo nome e pensò, anche il suo nome è bellissimo.

Gemma rise e commentò, " Sta letteralmente sbavando per lui".

Harry si girò verso di e lei, "Sta zitta, Gem." e se ne andò in camera sua, chiudendo la porta.

Trascorse un'ora segandosi al pensiero di Louis e non era mai venuto così forte in tutta la sua vita.

Ora era sicuro che avrebbe fatto tutto il possibile e anche l'impossibile per rendere quel piccolo pezzo di paradiso il suo omega.

Be my omega (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora