A che gioco stava giocando? Tolgo la sua mano sbattendoglielo sul tavolo facendo rimbalzare la zuccheriera.

La gente si gira ancora una volta.

"Non riesco a crederti Alex." Mi passò le dita sulla bocca mordendomi le unghie.

"Tu mi credi, e se non puoi credermi allora so che puoi farlo perché tu lo sai che è così!" Gesticola calmo

"Mi hai preso il cuore e l'hai fatto a pezzettini." Mi esce una piccola lacrime lasciando il chiaro segno sulla guancia.

"Ecco le vostre die torte." Il cameriere le appoggia sul tavolo e quasi scappa via.

"Mangia la torta ABIGAIL non hai fatto colazione ne hai bisogno." Prende la forchetta e tagli un pezzo della mia torta.

"Mi è passata la voglia..." Cerca di farmi mangiare quel pezzettino passandomelo vicino la bocca ma nessun accenno da parte mia.

Non so perché ma in questo caso non so che dire mi sento chiusa senza un minimo di personalità, chiusa, insipida.
Appoggia la forchetta sul piattino rotondo bianco semplice come quel piccolo bar familiare. E si avvicina a me baciandomi la mano che ho sul mento.

"Per favore Alex basta, fai male così più di quello che hai fatto ieri." Abbasso il capo incrociando le dite con entrambi le mani.

"Andiamo a casa, voglio poter prendermi cura di te. Sono stato un cretino. Dovevo licenziarla quando me lo avevi detto tu." Si passa la mAno sui capelli arruffati.

Si alza porgendomi le mano e io contribuisco fidandomi che per l'ennesima volta è la cosa giusta. Ho solo dato il mio cuore, chiedo tanto se almeno quel pezzo di carne sia trattato come quella cosa tra le gambe?

Lascia i soldi sul tavolo e usciamo via. Meno male che casa di Alex è vicina perché non mi sento le gambe, non per la stanchezza semplicemente mi sento in aria, allo stesso tempo voglio dire eccitata. Essere litigata, questi malintesi, Alex che cerca di essere al massimo perfetto per riconquistare il mio cuore è... Nuovo e la novità mi eccita. 

Il letto è ancora come prima, con le orme dei nostri corpi timida per la situazione mi limito a sedermi nella poltrona. Alex va più in là lasciando la porta della cabina armadio aperta. Attraverso lo specchio davanti a lei  che vedo che si sta togliendo la maglietta  insieme al resto degli indumenti lasciandosi in box. Continuo a guardare la sua figura scolpita ancora un po quando Alex se ne accorge e mi fissa dallo specchio girandosi e venendo incontro a me. Stringo le gambe a più non posso e Alex difronte a me si abbassa dicendo 3 semplici parole...

"Ti sei calmata?" Sorride malizioso.

Riesco solo a approdare "è meglio che tu ti allontani."  Chiudo la mia bocca per quella risposta infantile.

"Lo sai? Io ci ho pensato..." Si alza e cominci a sfilare avanti e indietro per la stanza.

"Forse c'è bisogno che ricomincio a essere quello che ero, tu non mi disubbidivi, non facevi capricci come una bambina, adesso, tu, mi tratti come il classico e stupido fidanzato che obbedisce ai tuoi capricci." Arriva davanti a me, non alzo il capo continuo a guardarmi le mani mentre ci gioco per sfuggire via dal discorso.

"Guardami." Alza la voce.

"No." Dico a bassa voce, la voce mi si strozZa

"Guardami!" Grida ancora più Forte.

"Cazzo ABIGAIL, ho detto GUARDAMI!!" Mi prende dalla sedia per i finanche prendendomi in braccio costringendo a guardarlo... Costringendo a sentire la sua erezione che mi pulsava  addosso con quella faccia che non ricordavo da molto tempo.

"Adesso hai capito piccola."

Oh mamma, mi ha chiamato piccola.

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Ciao ragazze lo so che non ho aggiornato da molto molto molto tempo, vi imploro di scusarmi ancora una volta. Grazie perché ci siete e perché mi incoraggiate... Spero vi piaccia continuerò molto presto.
Ah, dimenticavo non ho avuto tempo di rileggere scusate gli errori.

Andate da valefuria ❤️ bravissima!

PossessoWhere stories live. Discover now