Capitolo 16

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"Buon giorno bella addormentata nuda!"

Eh? Chi è? Di chi è questa voce? Mi giro dall'altra parte del letto mugolando dal sonno.

"Vedo che ieri sei andata a letto tardi!"

"Oh mio dio! Kate ma che cosa ci fai qui?" Strofino gli occhi, non vogliono aprirsi.

"Sono qui perché dobbiamo andare dalla ginecologa! Poi mi spieghi perché questa decisione!"

"Non essere stupita Kate! Tu anche le prendi quindi... Vorrei stare tranquilla anch'io." Gesticolo con le mani.

"Beh, la tua ginecologa è amica di tua mamma. Non puoi andarci! Non sei maggiorenne!"

"Allora digli a tua sorella che mi copre anche a me!" La prego.

"Va bene, io ne ho un pacco nuovo a casa. Te le porto." Mi butto tra le sue braccia ringraziandola.

"Grazie, sei tutto davvero." Mi accarezza le spalle.

"Basta, mi viene il diabete! Che cosa ti va di fare questa sera?" KATE.

"Beh, non saprei! Vorrei vedere Joseph! Non lo vedo da un giorno." Kate sbuffa.

"Dai, facciamo qualcosa a casa tua visto che i tuoi non ci sono!" Un sorriso a 32 denti spunta nel viso della mia migliore amica.

"Aspetta, facciamo una mega festa! Dai Kate è da tanto tempo che programmiamo qualcosa del genere! Hai una piscina enorme fuori. Compreremo da bere, patatine e tutto è di più." Sarebbe una buona idea ma... Non lo so!

"Va bene, dirò a Sarah di comprare tutto e di coprirmi." Respiro con calma, abbasso il capo e faccio un respiro profondo.

Stavo pensando di dire a Kate che vorrei andare da Lee a vederlo. Lei sarebbe un supporto per me, l'unica persona con chi io posso andarci, posso fidarmi di lei. È sempre stata accanto a me, deve esserci anche adesso.

Provo quasi vergogna a dirgli questo, ho paura che possa prendermi per una pazza che ancora non ha superato lo shock. Ma io devo riuscirci! Devo solo mettermi il cuore in pace.

"Senti Kate, so che ti sembrerà un pò strano ma vorrei andare da Lee l'ex ragazzo di mia sorella, così per parlarci. Ho bisogno di te, so già dove abita. Ci andremo insieme a Marx!" Ho gli occhi bassi, spero tanto che non mi faccia la predica.

"Va bene, aspetta che mando un messaggio a tutta la scuola, compresi i nostri nuovi amici e con esso anche Alex!" Stronza.

"Oh mio Dio! Ti vorrei uccidere ma non lo faccio solo perché stiamo andando da Lee." Strizzò gli occhi, sceneggiando un pugno.

"Dai Kate scendiamo Marx ci sta aspettando." Gridò e lei scende giù.

Infilo un vestitino morbido con le mie super converse. Passo il mascara e alzo i capelli in una crocchia disordinata.

Scendo giù in macchina, Kate mormora per aver aspettato tutto il tempo in macchina.

"Marx andiamo in quella casa." Lui annuisce.

"Non credo di essere pronta" rispondo agitata.

"Sarà normalissimo okay!? Ci sono io con te" mi preme la mano e la stringe.

Dopo 15 minuti di strada siamo davanti un caseggiato enorme.

"Marx aspettaci qui, non metteremo molto."

Scendiamo dall'auto e andiamo verso il citofono, suono.

"Chi è?" Sembra quasi una voce registrata ma non lo è. Sono le guardie di sicurezza. Mi sento così a disagio.

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