L'Angelo della Notte

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Titolo: L'Angelo della Notte e la Via delle Tenebre - L'Angelo della Notte e il Tempo delle Tenebre - L'Angelo della Notte Oltre le Tenebre
Autore: Brent Weeks
Genere: Dark Fantasy

Trama:
Azoth è solo un ratto dei Cunicoli di Cenaria, in poche parole un bambino orfano che vive e dorme assieme ai suoi compagni di gang, Jarl e Bambola, nei bassifondi e deve racimolare monete per pagare il capo banda Ratto, per evitare di venire picchiato.
Un giorno supplica il famoso sicario Durzo Blint di prenderlo con lui e farlo diventare un suo allievo, ma questi non sembra convinto e gli dice che ci penserà solo se lui sarà capace di uccidere Ratto entro cinque giorni. Quando però non ci riesce Ratto picchia a sangue Bambola lasciandola in fin di vita, quella sarà la scintilla che lo porterà a commettere il suo primo assassinio e farlo diventare Kylar il miglior sicario di tutte le Midcyru.

Stile di scrittura:
Non conoscevo affatto Brent Weeks come scrittore, ma dopo aver letto una sua intera trilogia posso dire tranquillamente che non mi dispiace affatto il suo stile di scrittura. Al contrario dei fantasy classici il suo modo di raccontare è più sciolto. La sua capacità di descrivere certi momenti anche di vita quotidiana in modo semplice, dava quasi l'impressione di avere la scena davanti agli occhi. Inoltre ha anche un'incredibile capacità di rendere i suoi personaggi spontanei e poco stereotipati, attraverso i gesti e i dialoghi, il che rende il tutto più coinvolgente sia nei momenti divertenti che in quelli di tensione o in quelli commoventi.

Narrazione:
Per quanto riguarda invece la narrazione ci troviamo con la classica terza persona che nel primo libro ha solo il punto di vista del protagonista, Azoth/Kylar, mentre dal secondo in poi schizza da un personaggio all'altra forse un po' troppo velocemente. Ecco, se devo trovare un difettuccio nello stile di narrazione di Brent Weeks è che certe volte confonde il lettore; non solo perché nel secondo e nel terzo libro i personaggi pian piano aumentano e quindi vi sono un po' troppi punti di vista (senza considerare che, almeno nella mia copia del terzo libro alcune volte i cambi di pov non erano nemmeno separati correttamente, forse per un errore editoriale visto che vi erano anche molti errori di battitura e nomi sbagliati). L'altro errore di narrazione è che in certi momenti, soprattutto nelle parti iniziali del primo libro, i salti temporali sono talmente veloci e grossi che non si riesce a stare dietro, mentre in altri momenti molti capitoli avvengono in pochi giorni.

Giudizio personale:
Questa trilogia mi è stata suggerita da mio fratello, che l'ha sempre definito il suo fantasy preferito. Effettivamente è un bel fantasy, soprattutto particolare e alternativo. Non è facile trovare un fantasy in cui il protagonista è un personaggio grigio e anti-eroe, per cui però è impossibile non tifare; o meglio solitamente per me è difficile farlo. Solitamente sono una schizzinosa sui fantasy, e difficilmente apprezzo i personaggi che vanno contro il mio senso morale, ma in questo caso Kylar merita tutto il sostegno dei lettori, perché non ha fatto vita facile.
Insomma posso dire che questa trilogia è parecchio bella e coinvolgente, sopratutto per il world building (di cui non ho voluto spoilerare nulla apposta) che è davvero particolare e interessante, tanto che sarebbe bello avere altri libri che completano in qualche modo la saga e la storia di molti personaggi, sia nel passato che nel futuro. Purtroppo ho saputo che attualmente esiste solo un libro spin off riguardante il passato del maestro di Kylar.
Insomma posso dire che consiglio questa saga fantasy poco conosciuta, perché merita.

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