Millennio di Fuoco (duologia)

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Titolo: Millennio di Fuoco
Autore: Cecilia Randall
Genere: Fantasy

Trama:

Siamo in Baviera nel 1999 d.C., i Cristiani combattono ormai da mille anni il popolo demoniaco dei vaivar, mostri venuti da chissà dove e adepti alla regina Ananta che mutano in mostri orribili gli esseri umani rendendoli schiavi manvar.

In tutto questo, Seija, la sorella del capoclan Saahavi, un popolo di guerrieri pagani che dà man forte ai Cavalieri di Roma, durante la sua prima battaglia a Etten si scontra con Raivo, il Traditore, colui che combatteva per gli umani, ma ha venduto l'anima ad Ananta per diventare il più spietato dei manvar.

Quando però quel mostro sanguinario sembra riconoscerla in battaglia, tutte le certezze di Seija crollano, cosa è successo davvero alla Torre della Strage, quando Raivo si è trasformato?


Stile di scrittura:

Siamo davanti all'ennesimo libro di Cecilia Randall e credo ormai abbiate capito che è la mia comfort author.

Il suo stile di scrittura è coinvolgente e, almeno a me, fa divorare i suoi libri a una velocità disumana per quanto è scorrevole.

In quest'opera nello specifico, trovo che sia riuscita ad usare in modo incredibile le descrizioni... mi spiego meglio. Al contrario delle sue opere più conosciute (fantasy storici come Hyperversum o Gens Arcana), qui ci troviamo in quello che potremmo definire un Alternative Universe. Nonostante ci siano i Cristiani e siamo nel 1999, non è il mondo moderno che conosciamo e in tutto questo l'autrice riesce a farci immergere nella storia senza stare troppo a spiegare come o perché siamo arrivati alla fine di questo millennio di fuoco e concentrandosi solo sulle vicende.

Senza considerare il fatto che di per sé ha creato non solo una razza completamente nuova come quella dei vaivar/manvar; che sarebbe difficile da descrivere ma posso dirvi che è un mix di vampiri, elfi oscuri e demoni insieme, se non ci aggiungiamo le nehime che sono delle ninfe mute che succhiano la vita come guariscono e i wuhlfer, specie di lupi mannari albini. Ma ha anche creato l'intero pantheon di dei dei Saahavi.


Narrazione:

La narrazione in terza persona cambiando il punto di vista è uno dei punti forti di Cecilia Randall, e questo lo sappiamo bene.

Questa duologia, non fa eccezione. In questo caso però, i punti di vista sono tre. Sì, perché seppure la maggior parte dei capitoli hanno come protagonisti Seija e Raivo, ce ne sono anche alcuni dal punto di vista di Maharashta, il generale vaivar devoto ad Ananta.

Inoltre vorrei soffermarmi su un'altro elemento riguardante la narrazione in questo libro, ossia i momenti dei ricordi. Senza spoileravi troppo, vi posso dire che Seija scoprirà cos'è accaduto alla Torre della Strage attraverso strane visioni, anche Raivo avrà spesso sogni e ricordo di quel periodo. Ecco quei sogni, quei ricordi, sono narrati sempre in terza persona, ma scritti in corsivo e molto più immersivi.


Giudizio personale:

Non parto mai prevenuta con un libro di Cecilia Randall e sebbene non conoscessi in alcun modo questa sua duologia prima d'ora, non appena l'ho pescata dal mio barattolo della TBR sono stata entusiasta di poter tornare a leggere qualcosa di suo.

Poi ho scoperto, dopo il terzo capitolo, che mi trovavo di fronte a un fantasy con trope "enemies to lovers"; una trope che, devo ammetterlo, mi ha sempre infastidito per la sua irrealtà. Non sapevo nemmeno se la mia autrice preferita potesse farmi cambiare idea. Insomma, perché due persone nemiche giurate, che voglio uccidersi a vicenda, ad un certo punto cominciano a cambiare i loro sentimenti reciproci, cosa li spinge?

Ecco, qui la spiegazione c'è; l'autrice la descrive anche molto bene (ovviamente non ve la spoilero), eppure fino all'ultimo ero lì a cercare di capire se io sarei riuscita a perdonare, ad accettare.

Se devo essere del tutto sincera, Cecilia è riuscita a mettermi ancora di più in crisi. Perché se da un lato c'erano certi momenti (davvero pochi) in cui si vedeva l'amore e l'attrazione nascere e crescere tra i due protagonisti, dall'altro persino la loro ultima alleanza era di convenienza per i loro popoli e nulla di più. Tutt'ora che ho finito il libro mi domando, cos'ha spinto Seija a sacrificare tutto per Raivo, cos'ha convinto Raivo che Seija non era nata per essere la sua rivale è nemica giurata, ma la sua amante?

Nonostante tutti i miei dubbi, questi due libri rimangono stupendi ed ovviamente li consiglio, soprattutto se siete amanti degli enemies to lovers.

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