Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare

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Titolo: Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare
Autore: Luis Sepúlveda
Genere: Favola di formazione

Trama:

Kengah era una bellissima gabbiana dello stormo del Faro della Sabbia Rossa, che quando si attarda a pescare aringhe nel mare vicino ad Amburgo, viene sorpresa dall'onda nera del petrolio.

Con le sue ultime forze vola sul balcone di un gatto nero grande e grosso di nome Zorba e depone un un uovo, chiedendo al gatto di farle tre promesse. Avere cura dell'uovo finché non fosse nato il piccolo, avere cura del pulcino e insegnargli a volare.

Stile di scrittura:

Ci troviamo davanti ad una delle favole più belle che io conosca, ma con tutta sincerità non l'avevo mai letta (avevo solo visto il film).

Parlando di favole, lo stile di scrittura dell'autore è molto semplice e basilare, per certi versi quasi ripetitivo. Le descrizioni sono semplici e spesso didascaliche, mi viene subito in mente l'elenco di oggetti del bazar di Harry; è letteralmente un elenco di oggetti con tanto di numeri scritti con le cifre. I dialoghi sono caratteristici per molti personaggi, o meglio gatti. Colonnello che rimprovera sempre Segretario di "rubargli i miagolii di bocca", oppure Diderot che ripete spesso "Terribile". Sono elementi che in una storia così corta, fanno probabilmente piacere ai bambini, perché riconoscono in certe battute la personalità dei gatti; ma agli adulti possono quasi annoiare.

In ogni caso è tutto così scorrevole che in una giornata si legge senza nessun problema.

Narrazione:

La narrazione è con un narratore onnisciente, in terza persona. Non si può parlare di nessun punto di vista, questo infatti è scelto a seconda del momento della storia. Inizialmente vede protagonista Kengah, poi Zorba, ma altre volte è lo stesso narratore che ci racconta cose riguardano descrizione che i nostri protagonisti già conoscono, come fossero dei flashback, ma solamente raccontati a noi lettori che non viviamo tra i gatti del porto di Amburgo. Come ad esempio Bubulina, che compare solo negli ultimi capitoli.

Giudizio personale:

So perfettamente che molti di voi, esattamente come me, conoscono questa storia grazie al cartone animato italiano de "La Gabbianella e il Gatto"; cartone animato che è uscito solo due anni dopo la prima pubblicazione del libro.

Beh, vi posso assicurare che il libro per molti aspetti è praticamente identico. Ci sono delle battute e delle scene uguali, tanto che mi sembrava di avere davanti le immagini del cartone. Ovviamente qualcosa di diverso c'è, non c'è Pallino (il piccolo gatto della compagnia), ma al suo posto c'è Mattia lo Scimpanzé di Harry che fa da guardia e da bigliettaio al bazar; Bubulina come abbiamo detto compare solo alla fine e soprattuto non c'è Nina, ma solo il poeta.

In ogni caso è una favola stupenda, che insegna non solo la tolleranza e l'amore per gli animali, ma dà anche una forte batosta al tema dell'inquinamento, un tema che se era già contemporaneo del 1996, adesso lo è ancora di più.

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