Chapter 81

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La sabbia bruciava la pelle, la sgretolava, si insinuava nel primo strato dell'epidermide

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La sabbia bruciava la pelle, la sgretolava, si insinuava nel primo strato dell'epidermide. Le suole la alzavano da terra, trasportandola in aria, creando mulinelli e nubi dense. Tutto ciò era indistinguibile. Le forme si confondevano tra loro, altre smettevano d'esistere. Non potevi più percepire la realtà, non almeno attraverso la tua vista. Dovevi affidarti all'udito, all'odore, persino al gusto.

Alcuni granelli finirono sulle labbra di Althea. Non sapevano da molto, semplice di terra, di sudore colato e di pioggia depositata. Solamente così, ingerendo quel lieve strato di polvere, riuscì a capire quanto il mondo intorno a lei fosse pregno di vita. Tutto era inscatolato dentro l'altro. Una scatola dentro a una scatola, che dopotutto, nonostante la speranza, non porta a nulla. La convinzione ci porta a pensare che dentro una scatola possa esserci un segreto, dato il suo scopo riempitivo, ma apparentemente no, quella rimaneva una scatola ripiena di vuoto.

I granelli di sabbia avrebbero potuto assorbire gocce d'acqua piovana, gocce di sudore, il profumo della terra. Ma nonostante questo, oltre le cavità porose, non c'era niente.

E più Althea si soffermava a pensare a questo, più si accorgeva di quanto il suo cuore fosse diventato una fortezza serrata, che aveva imprigionato se stessa. Forse, se solo potessimo richiamare il finale di "Inception", diretto da Christopher Nolan quasi settecento anni dopo quanto segue questa storia, la piccola cassaforte nascosta nelle profondità dell'animo di Althea, avrebbe potuto conservare solamente la sensazione del calore di Doyoung, quando lo abbracciò quello sfortunato giorno. E nient'altro.

Niente di materiale, solamente una mera sensazione di benessere.

E un attimo dopo Sir Eluard la riportò alla realtà, rischiarendole i pensieri. Il suo corpo si trovava infondo al campo di allenamento. Nella sua fondina era riposta la sua spada, a cui tanto teneva. Indossava l'armatura sul busto, le sue calzature alte fino al ginocchio erano per lo più sporche di sabbia. Il caldo era così atroce, asfissiante, che con tali abiti finì per soffrire più del dovuto. Non avrebbe potuto togliersi la tunica come i restanti uomini, che ormai a petto nudo stavano accogliendo i raggi bollenti del sole. Così strinse i denti, serrando la mascella, continuando a sentire le gocce di sudore scendere lungo la sua schiena.

Guardò i suoi compagni, attorno a lei, tutti intenti ad ascoltare le istruzioni del loro maestro. Althea si sentì quasi precipitare lì, in quella situazione, come se fosse estranea persino al suo corpo.

E Sir Eluard li obbligò a mettersi a coppie, per continuare l'allenamento. Ognuno avrebbe potuto scegliersi l'avversario e così gradualmente i combattenti si vennero incontro.

Tutti evitarono la nuova regnante Althea, perché spaventati sia di farle del male, sia per le sue abilità fuori dal comune. Nessuno voleva sfidarla, in quanto imperatrice del regno, ma anche per paura di essere buttati a terra nel giro di un secondo.

E allo stesso tempo, un altro lì nel campo rimase da solo, escluso, per lo stesso identico motivo. Tutti lo temevano, dopotutto era il guerriero più abile dell'armeria.

Exile | Kim DoyoungWhere stories live. Discover now