Chapter 3

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I lampi scomparirono velocemente e con questi anche i rumori dirompenti dei tuoni

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I lampi scomparirono velocemente e con questi anche i rumori dirompenti dei tuoni.

Il cielo iniziò ben presto a schiarirsi, ma nonostante questo alcune nuvole continuano ad aleggiare al di sopra del castello dell'esilio.

I cancelli arrugginiti e malandati si aprirono per la prima volta dopo un decennio, lasciando gli abitanti completamente sconvolti.

Le persone più prossime al varco corsero immediatamente verso la figura rannicchiata a terra, a un centinaio di metri di distanza.

Il paesaggio circostante era umido, le loro scarpe si sporcarono molto velocemente di fango e terriccio, oltre che di sterpaglie ammucchiate.

Le mani della nuova figura atterrata sull'isola iniziarono a franare in mezzo a quella poltiglia. Mano a mano che le sue dita si inabissavano lei sentì una sempre maggiore sensibilità, il tatto le tornò e con questo anche la vista e l'udito.

Aprì gli occhi e si ritrovò al cospetto di un'immenso muro, alto centinaia di metri, con un cancello altrettanto maestoso, aperto di poco, tanto da consentire il passaggio di una persona alla alla volta.

E dall'altra parte c'era un mondo a sé, il nucleo di un sistema. Una nuova vita la stava aspettando. Altre costruzioni si mostrarono ai suoi occhi, altri visi simili al suo e altrettanti completamente diversi. Infine spostò l'attenzione su una moltitudine di persone di fronte a lei. Stavano correndo, nonostante l'attrito del fango e le loro calzature poco consone per un tale movimento.

Un ragazzo si precipitò da lei, prima degli altri, sguainando la sua spada da dietro la schiena. Frenò improvvisamente, tanto da sporcarle i vestiti di quella terra umida scivolosa.

Appoggiò velocemente la lama sotto il suo mento, tanto da sfiorarle la pelle e lei così alzò lo sguardo, incrociando i suoi occhi gelidi.

<< Taeyong! Non mostrarti ostile nei suoi confronti! Non spaventarla! >> urlò una donna tenendosi la veste lunga, per poi raggiungerlo e prenderlo per una spalla.

Lui continuò a guardare la nuova arrivata negli occhi, scavando dentro di lei e cercando quasi l'essenza della sua anima. E infine tolse la spada, inserendola nuovamente dietro la sua schiena.

<< Volevo solamente vedere se fosse una di loro >> rispose riferendosi ai nemici del cielo.

<< Come può esserlo, non hai visto i tuoni e il fulmine? È un chiaro segnale, una nuova anima dal cuore sofferto ha raggiunto il castello dell'esilio e sta a noi accoglierla in modo gentile, educato e non di certo con un atteggiamento così ostile >> continuò la donna guardandolo di sbieco e con aria severa.

Poco dopo arrivarono anche gli altri, accerchiando la sua figura e toccandosi il petto per il fiatone. Un altro ragazzo si precipitò, manifestando la sua presenza all'amico. L'arco sporgeva dietro la sua testa, mentre alcune frecce erano inserite nella custodia che teneva a tracolla.

Exile | Kim DoyoungWhere stories live. Discover now