Chapter 72 : past, Invideo

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1156 d.C, tra il bosco della notte e Invideo

Il bosco della notte, nato naturalmente forse molti secoli prima della comparsa dei primi esseri umani sulla penisola, fu chiamato in questo modo, per la prima volta, da Delanio. Delanio, come avevamo già visto molti capitoli prima, miei cari lettori, era colui che aveva fondato Resistentia, precipitato e risvegliato lì in quel fitto bosco.

Il bosco della notte era sempre stato un luogo enigmatico, tenebroso, pericoloso, per tutti gli abitanti che lo conoscevano.

Grande per diametro una ventina di chilometri, disperso come uno sciame verso sud per altri dieci chilometri, dove gli alberi erano meno fitti e il cielo poteva essere osservato con maggiore accuratezza.

Doyoung ci visse per quasi cinquant'anni, perdendosi in quel labirinto intricato e di difficile fuga. I rami, così attorcigliati tra loro, costruirono vere e proprie pareti, che bloccavano il passaggio e che occultavano la visuale.

Vari mostri, centinaia e centinaia, di diversa forma, colore, grandezza, abitavano il bosco. Era diventata la loro casa, doveva avevano intessuto ulteriori grovigli, per ricavare tane, intrappolare animali per poi cibarsi di essi e soprattutto, avevano trovato riparo, per non essere scovati dal re degli inferi. Ma mai avrebbero pensato che quest'ultimo avesse mandato un giovane cacciatore, proprio lì nella penisola, per trovarli e ucciderli.

Molti di questi mostri, che dopo tutto non sono ancora stati notevolmente introdotti all'interno di questa storia, non erano certamente dislocati in modo omogeneo all'interno dell'intero bosco. La maggior parte, soprattutto quelli di vile natura, voraci, maledetti, risiedevano nella zona centrale, attorno a una zona chiamata punto di non ritorno, soprannominata dal re Ten. Era il punto in cui gli alberi si facevano più fitti e le foglie oscuravano del tutto il cielo. Gli occhi dei mostri, all'interno di quell'oscurità, apparivano gialli, rossi, verde smeraldo. Brillavano. Gli occhi, da sempre considerati portavoce dell'anima, lì non erano altro che un avvertimento della loro presenza.

Doyoung iniziò a conoscere ben presto quella zona, districandosi all'interno di quel labirinto e riuscendo a studiarlo, memorizzandolo come il palmo della sua mano. I suoi occhi erano diventati molto più sensibili alla luce, dato che visse nella più completa oscurità per tantissimi anni. E quando vari fasci di luce, per via del sole alto nel cielo, riuscivano raramente ad oltrepassare l'impero boschivo, colpendo il terriccio umido e il viso del giovane ragazzo. E quando succedeva Doyoung finiva per buttarsi a terra gridando dal dolore.

La sua vista era diventata più acuta, tanto che riusciva a vedere abbastanza nitidamente ogni cosa, anche nella più profonda oscurità. Ma nonostante questo, iniziò ben presto ad imparare la legge della sopravvivenza, lì in quel luogo dimenticato da Dio.

Di creature temibili ne aveva già conosciute sul suo cammino, ma mai maligne come quelle del Bosco della Notte. Si rese conto che il male non l'aveva ancora conosciuto propriamente, ma fortunatamente, insieme a lui, oltre al suo coraggio e alla sua temperanza, c'era la sua spada.

Exile | Kim DoyoungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora