26 - papà, mi manchi!!

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G: "papà, mi manca tanto papà!!"

S: "amore mio, vieni qua!!"

Simone strinse a se la sua adorata Giulia, che avevano accolto insieme a Manuel quando aveva appena tre mesi.

S: "anche a me manca tantissimo!!"

G: "sono già passati quindici giorni da quando ci ha lasciato. Non doveva andare così!! Non poteva lasciarci qui soli!! Lui doveva restare con noi, in questa bellissima casa e vivere tutti insieme felici!!"

S: "lo so amore mio!! Lo so!!
Non c'è minuto che non lo pensi e in tutte le cose che sono qui, lo rivedo, tutto mi parla di lui!!"

G: "papà come farai senza il papà?"

S: "non lo so amore mio!!
Non lo so proprio!!
È troppo grande il dispiacere per poter pensare come farò ad andare avanti senza papà!!"

G: "ci sono io con te!! Sempre!! Non ti lascerò mai!!"

S: "lo so amore mio, lo so che ci sei sempre tu, sei il mio topolino bello!!"

G: "(sorridendo) chiamavi topolino anche papà!!"

S: "si tesoro, lui era il mio topolino bello!!.
Quanto amore c'è sempre stato e sempre ci sarà!!
Non cambierà niente!!"

G: "l'altro giorno, ho letto la consulenza che l'oncologo aveva fatto a papà e c'era scritto:
OFF TERAPY"

S: "tesoro, significa aver concluso il ciclo terapeutico, senza aver ottenuto alcun beneficio.
Quindi non c'era più niente da fare per il papà, era andato fuori dalla terapia.
Sulla cartella clinica di papà, gli oncologi che lo avevano in cura, avevano scritto questo. Off terapy.
Da quel momento sarebbe stato affidato alle cure palliative domiciliari e se si fosse aggravato, sarebbe stato ricoverato alle cure palliative ospedaliere."

G: "non si sarebbe potuto salvare allora?"

S: "no amore mio, il tumore al pancreas, era troppo avanzato, anche le cure fatte, non hanno avuto alcun effetto su lui!!

Manuel aveva 41 anni, quando quella brutta malattia se lo portò via, mentre Simone ne aveva 40 e Giulia, la loro ragazza, 15 anni, accolta quando aveva pochi mesi, dopo essere appena andati di ruolo presso il loro vecchio liceo
"da Vinci" e fin dai tempi della scuola erano indivisibili.
Anche nel momento tragico della morte di Manuel, erano inseparabili, uniti ancor di più dall'amore per quella bellissima ragazza, che era la loro forza e luce dei loro occhi.

Sempre insieme, si erano promessi il giorno del matrimonio, a villa Balestra, addobbata splendidamente per l'occasione.
Davanti alla nonna, a Dante, Floriana e Anita.
Splendevano in tutta la loro bellezza.
Sembrano due "soli" dalla luce che emanavano.
Erano belli, bellissimi.
Niente intorno era bello come loro.

Tornati dal viaggio di nozze in Canada, avevano compilato tutti i documenti per poter accogliere un/a figlio/a. Aiutati dal loro amico Giulio tramite lo studio legale, di cui era a capo.
La risposta affermativa era arrivata anche in tempi relativamente brevi, in quanto all'istituto minorile, era appena giunta una bimba di pochi mesi, sopravvissuta alla morte della sua famiglia.
Simone e Manuel erano felicissimi di poterla accogliere tra le loro braccia.
Erano due magnifici papà, attentissimi a tutto, riempiendola di coccole e attenzioni.
Giulia crebbe sana, forte e bellissima.
Manuel diceva che lei era esattamente la copia di Simone, mentre Simone la trovava più assomigliante a Manuel.
I capelli, folti, neri e ricci, senza dubbio erano uguali a quelli di papà Simone.
Mentre la bocca e le ciglia folte e lunghe erano quelle di papà Manuel.

G: "papà?, perché papà non ha voluto tornare a casa da noi? Preferendo rimanere in ospedale?"

S: "perché papà sapeva che se fosse tornato a casa, non sarebbe stato per tanto tempo.
Qui a casa, dovevamo organizzare un piccolo ospedale nella stanza da letto e non saremo riusciti a garantire a lui la stessa assistenza di cui aveva bisogno.
Nell'ultimo ricovero, papà non aveva più la forza di camminare e quindi parlando con i medici e con il primario, il dottor Agostini, ha deciso di passare al reparto cure palliative del policlinico Gemelli, sapendo di non avere tanto tempo da vivere.
Era dispiaciutissimo di non poter più rivedere la sua casa, di cui era follemente innamorato, ma purtroppo è stata la scelta più giusta che avesse potuto prendere, permettendo a noi di andarlo a trovare quando volevamo.
Il papà è vissuto una settimana dopo essere stato trasferito all'hospice, anche perché le condizioni di salute erano molto compromesse e peggiorate rapidamente."

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