6 - Simò torni?

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Simone era andato a Glasgow da sua madre Floriana, per cercare di dimenticare Manuel e non soffrire più così tanto.
Arrivò a desiderare di morire pur di non stare così male come aveva fatto.

Alla fine della lezione di filosofia Dante chiese a Manuel di fermarsi 5 minuti, perché aveva bisogno di parlare

D: "Manuel puoi fermarti, avrei bisogno di parlarti?"

M: "si prof certamente!"

I ragazzi uscirono dalla classe e l'insegnante e l'allievo rimasero soli

M: "prof sa dov'è Simone?"

D: "certo che lo so...è andato da sua madre a Glasgow e non so se tornerà!!"

M: "perché questa decisione?"

D: "penso di sapere perché abbia preso questa decisione e forse la sai anche tu!!"

M: (schiarendosi la voce) si prof, penso di saperla, gli ho detto delle parole che non dovevo dirgli!!"

D: "ricordati Manuel che le persone amate ma irraggiungibili hanno un grande potere.
Tu hai questo potere, cerca di usarlo con delicatezza, altrimenti fai ancora più male alla persona innamorata di te, cioè a Simone!"

M: "(ormai arreso di fronte alle parole di Dante) prof je dica de tornà!! Je dica che ci manca, che le manca.....che mi manca!!"

D: "no Manuel, non sono io che deve dirglielo, ma sei tu!!, perché se sono vere le parole che mi hai appena detto, cioè che ti manca, sono proprio quelle le parole che Simone sta aspettando di sentire, pronunciate dalla tua bocca.
(Guardandolo negli occhi)
Sappiamo entrambi, che anche a te, manca tanto Simone.
Oggi in classe non hai ascoltato nemmeno una parola della lezione, perché il tuo pensiero era altrove, aveva raggiunto Simone, in qualunque parte del mondo egli fosse!!"

M: "(guardando basso, il pavimento della classe) no prof non sbaglia!! Da quando abbiamo litigato non riesco più a dormire la notte!, penso sempre a quello che ci siamo detti!! Cioè alle parole che gli ho detto! E mi dispiace!! Mi dispiace tanto!! Non ne meritava nemmeno una!! Ma ho reagito d'istinto, per proteggermi!!"

D: "da cosa dovevi proteggerti? Da Simone?"

M: "si....no....lui non c'entra, anzi c'entra eccome, ma non ha nessuna colpa!!!
La colpa è solo mia!!"

D: "(avvicinandosi a Manuel) Manuel guardami!!"

M: "(guardando a terra) non riesco prof!!"

D: "sai tutta quella confusione che hai in testa, quel volerti difendere da Simone che in realtà  non ti ha fatto niente, quel voler scappare da tutto e da niente, sai come si chiama?"

Manuel stette immobile alcuni secondi che parvero eterni, non si muoveva, non proferiva parola, era fermo!!!

D: "Manuel, si chiama AMORE....
Tu sei innamorato di Simone, esattamente quanto lui lo è di te!!!"

Manuel stava piangendo e alcune lacrime caddero sulla scrivania.
A quel punto sapeva che Manuel aveva bisogno di essere abbracciato.
Gli mise una mano sulla spalla e dolcemente lo girò, come solo un padre sapeva fare e asciugando le lacrime cadute dagli occhi, lo abbracciò.

Manuel era totalmente indifeso, non sapeva più cosa dire e fare, si lasciò abbracciare da Dante e chiuse gli occhi, continuando a piagere silenziosamente.

Quell'abbraccio durò 10 minuti, nei quali l'adulto e il ragazzo stettero in silenzio.
Nessuna parola valeva come quel silenzio.
Niente era più importante di quel silenzio.
Entrambi avevano capito tutto, non servivano altre parole....

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