Capitolo 32

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 3 mesi prima....

Io e Anna stavamo facendo ritorno da un estenuante sessione di allenamento di Gabriel. Dopo esserci lavate nei bagni in comune, ci dirigemmo nelle nostre camere un po' meno distrutte grazie al potere curativo dell'acqua e sapone.

«Che stanchezza! Mejer è proprio incontentabile. La simulazione di oggi è andata molto meglio dell'ultima vola ma lui ogni volta gioca sporco facendo lo stronzo»

«Linguaggio Anna, siamo pur sempre in un monastero»

«Non ho mica imprecato! E comunque, non c'è nessuno qui!»

Stavamo entrando nella nostra stanza, o meglio, la nostra cella e subito l'odore di pulito ci avvolse. Mi piaceva perché era semplice anche se un po' povera. Aveva solo due letti, due armadi e due comodini, un solo scrittoio e pareti di un bianco ingrigito. Anna si buttò immediatamente sul letto a peso morto e lasciando un rantolo tra il dolore e il piacere.

«Sono talmente a pezzi che questo blocco di cemento sembra quasi un vero letto»

Aprii l'armadio mentre risi alla sua affermazione, che purtroppo a malincuore era esatta. Rimpiangevo ogni settimana di non avere la comodità del letto di casa mia ma la vita del cacciatore deve essere priva dei piaceri della vita e abbracciare unicamente la giustizia divina. Appena alzai il braccio, il mio occhio ricadde su uno dei segni lasciati dalle punizioni della contessa che spiccava sulla mia pelle. Mi incupii e mi rivestii di fretta cercando di non pensarci più di tanto.

«Ti vedo giù Bella»

«Sono solo stanca...»

Anna, Jan e Gabriel erano gli unici qui dentro che mi erano rimasti sempre vicini. Loro non mi avevano mai esclusa perché fossi una Gardner, ed erano loro le uniche spalle sulla quale potevo sempre contare. Nonostante sapessero del mio dono oscuro non mi avevano considerata mai "maledetta" o una strega, Gabriel poi era colui che poteva capirmi meglio di tutti. In questi anni, divenimmo molto vicini, anche perché condividevamo sia lo stesso potere che la stessa linea di pensiero. Era diventato il mio mentore, il mio punto di riferimento e gli sarei stata eternamente grata. Anna si mise a sedere osservandomi attentamente con aria pensierosa, quando poi sul suo volto si formò il tipico sorrisetto diabolico di chi aveva appena avuto un'idea molto brutta.

«Senti ho un'idea. Domani notte è la Sânziene, la Drăgaica sarà ufficialmente conclusa. Ci saranno le feste nelle praterie e nelle foreste vicine alla città. Ti andrebbe di darcela a gambe e per prenderci una serata libera?»

Spalancai gli occhi alla sua folle proposta e mi aggrappai alla ringhiera del letto prima che gli occhi mi uscissero fuori dalle orbite.

Lasciare il monastero per partecipare al Sânziene?!

«La Sânziene è una festa pagana! Va in giro gente strana e anche zingari! Se la contessa ci scoprisse ci frusterebbe con dei rovi!»

«Non ci scopriranno mai, staremo attentissime e sinceramente tutti questi allenamenti mi stanno fottendo anche il cervello! Domani pomeriggio tutti torneranno alle proprie case ma noi potremmo fermaci alla mia casa di Braşov e restare lì. Ci vestiremo in modo da non farci riconoscere e andremo a ballare!»

Mi misi a braccia conserte sotto al seno fissando la mia folle amica con un sopracciglio alzato. Adoravo ballare e l'idea di distrarmi un po' non mi dispiaceva affatto, però se il cardinale e la contessa ci scoprissero saremmo state punite severamente e ciò frenava il mio entusiasmo. Anna si alzò, afferrandomi con delicatezza le braccia nude e guardandomi come una bambina speranzosa.

«Ti prego dai ci divertiremo!!!»

«E se dovesse accadere qualcosa?»

«Cosa dovrebbe accaderci? Siamo delle cacciatrici di vampiri. Siamo più pericolose noi che quei contadini armati di pale sporche di letame?»

Hunters: Black EmpireWhere stories live. Discover now