Capitolo 50

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  Darcy's POV


«Una volta che avrà finito gli allenamenti valla a prendere e portala qui da me» dissi al mio fedele servitore al di là della scrivania dove ero seduto, intento a fissarmi con quei suoi occhi vuoti e a stento presenti.

«Certamente padrone e vuole che le porti un altro cambio prima di incontrarvi?»

«Non è necessario, voglio vedere di persona come le sta la divisa imperiale»

Voglio vedere quel tuo dolce corpicino cedere a me pezzo dopo pezzo. Mi prenderò tutto di te.

****

Inattesa dell'arrivo di Isabella, decisi di farmi preparare un bagno nella lussuosa vasca a incasso dei bagni comuni, usati solamente da me e persone da me autorizzate, dove mi attendevano tre corpi impazienti dall'essere usati da me. Ricordavano molto le terme dei nobili turchi, interamente di pietra, con un enorme vasca a incasso grande quanto una piscina e a parte c'erano anche docce per chi preferiva fare qualcosa di più sbrigativo. Appena entrai sorrisi nel vedere che erano tutti e tre nudi, le due belle fanciulle e il giovane vampiro dai capelli color platino, che mi guardavano carichi di brama incolmabile.
Le urla di Cassandra e Nicolae risuonavano per tutto il bagno, entrambi incapaci di nascondere il loro piacere, mentre Dana che era di fianco a me, fremeva così tanto dall'essere riempita che iniziò a giocare con sé stessa da sola. Per quanto fosse erotica la situazione, non riuscivo ancora a trovare la stessa eccitazione che avevo con Isabella, ed ora mi ero ridotto ad uno stato pietoso, a cercare almeno soddisfazione con altri per colpa sua.
Chiusi gli occhi ancora lontano dal venire, richiamando la sera di ieri quando avevo Isabella su di me con le dita in quella sua fighetta bollente che avrei voluto fare mia, quel suo odore erotico che mi annaspava i sensi e che mi aveva quasi portato all'apice con il suo sfregarsi contro di me. Continuai a entrare e uscire da Cassandra mentre mi girai il capo, costretto da Dana che mi infilò la sua lingua in gola eccitata come una cagna e Nicolae scese più sotto per leccarmi i testicoli ma non bastò. Volevo lei, avevo bisogno di lei e nessun altro. Rabbioso mi allontanai da Dana, facendo uscire i canini con rabbia, e lei sorrise vittoriosa convita di avermi fatto finalmente eccitare. Tornai a guardare il collo della giovane strega, infilando prepotentemente i denti nel collo nel suo collo, in un impeto di rabbia e desiderio. Il suo sangue era delizioso, delicato e dal sapore di bacca selvatica e Cassandra cominciò a gemere ancora più forte grazie al veleno di vampiro che aveva in circolo. Non le sarebbe stato letale dato che era una strega ma avrebbe comunque l'effetto afrodisiaco del veleno.

«Oh sì, sei perfetto mio adorato, perfetto» mi disse la vampira baciandomi lo zigomo per poi strapparmi dalla strega per baciarmi appassionatamente, senza interrompere il nostro amplesso.
Avvertii un leggero soffio d'aria, capendo che la porta era stata aperta. Il bussare proveniente dalla porta mi riportò alla normalità e la voce di Milos attraversò la porta, avvisandomi che Isabella era arrivata.

«Continuate senza di me» dissi uscendo dalla mora e abandonando il trio a loro stessi.

Attraversai la vasca con il sangue percolante dalla bocca, che mi macchiava fino ai pettorali. Con gli occhi rossi e i canini in vista, dovevo sembrare un animale feroce e quella era l'ultima cosa che volevo sembrare a lei. Mi feci una doccia bollente, levando lo sporco per poi prendere un asciugamano rosso profondo ed allacciandomelo ai fianchi.
Lasciai il bagno con i capelli ancora umidi, fregandomene di presentarmi praticamente nudo dinanzi a lei, anzi era molto meglio così. Il suo corpo mi reclamavana dopo tutto, ed ero certo che una visuale simile fosse più che stimolante per lei.
Camminai fra le varie stanze, fino a giungere la camera da letto, rigorosamente piena di calore come da me ordinato a Milos per cercare di tenere il mio corpo il più caldo possibile. Ieri, prima del suo arrivo, avevo lasciato il mio corpo ore nell'acqua bollente per far sì che Isabella fosse più a suo agio nel toccarmi o per lo meno rendermi più sopportabile così che non avesse l'impressione di essere toccata da un cadavere e orripilarla. Avevo poche carte da giocare con lei e le dovevo usare al meglio se volevo farla mia.

Hunters: Black EmpireOù les histoires vivent. Découvrez maintenant