Capitolo 29

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Isabella’s POV

L’ultima campana risuonò per tutta la classe, segnando mettendo fine alla estenuante giornata scolastica. Tutti gli studenti, all’infuori di me, uscirono allegri dall’aula in grandi gruppi, e io rimasi seduta a fissare il foglio dove avevo scritto solo due parole: SI o NO. Avevo passato un’intera nottata in bianco per riflettere su cosa fare con l’ordine dei cacciatori.

Dovevo accettare quella proposta?

Pensai senza sosta alle parole di Gabriel, ed ero arrivata alla conclusione che far parte dei cacciatori aveva più contro che pro. Mi sarei dovuta mettere in prima linea per combattere contro quei mostri, mettendo in serio pericolo la mia vita per fronteggiarli. Senza poi dimenticarmi che loro a governarli erano i Vukovich, la famiglia che era il cuore pulsante dell’impero, la quale se mai mi scoprisse, verrei giustiziata assieme alla mia famiglia. E dovevo anche considerare che non sapevo combattere e il mio fisico era gracile. Mi si era formato un livido enorme alla spalla per via dell’agguato della contessa, e anche il polso mi faceva male.

Non credevo di piacerle. Tale madre tale figlia.

Non sarebbe stata facile però le belle parole di Gabriel mi aiutarono a non abbattermi del tutto, catturandomi nel momento prima che toccassi l’abisso. Non potevo continuare a vivere nella paura. Non potevo continuare a vivere la consapevolezza che quei demoni giravano liberi fra di noi, nutrendosi del sangue di innocenti e infrangendo le vite altrui. Non potevo continuare a vivere col senso di impotenza sulla mia. Gabriel ammirava il mio spirito combattivo che pur troppo solo lui vedeva e mi suggeriva di non arrendermi, che le paure dovevano affrontate se si voleva superarle. Ero cresciuta con la consapevolezza che Dio mi ascoltava. Mi hanno insegnato che se gli ero ubbidiente e fedele sarei stata protetta, anche se ero nata con un dono tanto oscuro. Sapevo che lui mi guardava e mi ascoltava, e ora forse per la prima volta lui mi stava mostrando la via a me destinata: Combattere per lui e difendere chi amavo dal male. Sarei stata in grado di proteggere la mia famiglia, e fare giustizia per i miei fratelli e forse avere anche una rivincita su Maximilian Darcy.


Il signore mi ha messo davvero su questa strada? Combattere per lui? Starò facendo la scelta giusta?


Piegai il foglio i quattro e misi tutte le mie cose a posto prima di uscire dall’aula magna, mettendomi alla ricerca di Gabriel Mejer. Uscii nel cortile del grande edificio, passando per il rigoglioso giardino verde e intravidi l'assistente da lontano. Gabriel si stava avvicinando ad Anna la quale stava poggiata contro il muretto delle scale mentre si rovistava nella cartella tenendo tra le labbra una sigaretta. Gabriel accese un fiammifero per lei e Anna accettò il suo aiuto avvicinando la sigaretta alla fiamma, rivolgendogli poi un sorriso tra la provocazione e il ringraziamento. I due sembravano quasi due vecchi amici. Ridevano e scherzavano come se si conoscessero bene quando sapevo benissimo che lui era all’istituto da pochi mesi.

Anna non mi aveva detto nulla della sua amicizia con l'assistente. Però è bello vederla sorridere così spensierata, non lo faceva mai.


Purtroppo per loro, quel momento durò poco. Un calesse arrivò davanti il vialetto di ghiaia dell’istituto con sopra un per nulla amichevole Jurij Volkov che aveva puntato i suoi occhi di falco proprio sulla mia amica.

Maledizione, non poteva piombare in un momento più sbagliato per Anna!

Scese dalla carrozza urlando il nome di lei e Anna spense subito la sigaretta irrigidendosi sul posto. Jurij si avvicinò ai due con passo svelto e guardò torvo la bionda in attesa di spiegazioni, sotto lo sguardo confuso ma cupo dell’assistente. Mi nascosi dietro le scale di pietra sotto di loro per poter ascoltare la conversazione.

Hunters: Black EmpireDonde viven las historias. Descúbrelo ahora