Capitolo 5

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Il giorno seguente

Io amavo lo studio e poche erano le materie che detestavo, ma la materia che detestavo più di tutte era educazione domestica. La lezione di oggi era sul portamento. La professoressa ci aveva dato due libri da mettere in testa a ciascuna di noi, e noi avremmo dovuto camminare, tre alla volta, in avanti e indietro senza farli cadere. E se questo sarebbe accaduto, ci avrebbe bacchettato sulle braccia e sulle caviglie fin quando non l'avremmo fatto alla perfezione.

«Molto bene signorina Racoviță » disse la professoressa mentre osservava la camminata di Caterina Racoviță che se ne stava in mezzo ad altre due ragazze palesemente in difficoltà.

Finita la sua sfilata, fece un inchino tenendo sempre il libro in testa per farsi ancora più bella agli occhi della professoressa e davanti a tutte noi. Come al solito, miss perfezione non perdeva mai l'occasione di farsi notare. Completato il giro, si diresse verso le altre ragazze che avevano finito, sfiorandomi volontariamente la spalla a metà strada con i due volumi in bilico sulla mia testa. Lo aveva fatto apposta! Che arpia!

«Signorina Gardner, continui a camminare! È di intralcio alle sue compagne»

«Chiedo scusa» dissi raddrizzando il capo e ritrovando l'equilibrio.

Continuai con lentezza ma alla fine ce la feci a completare il percorso senza far cadere i libri. Sfortuna volle però che Anna li fece cadere a pochi passi dalla fine e la poverina dovette ricominciare daccapo.

«Proprio non ci siamo signorina Volkova. Deve tenere le spalle e la schiena dritte! Alzi quel mento e faccia passi più brevi! Ricordate che il portamento è fondamentale per il vostro debutto in società»

«Si professoressa» rispose Anna roteando gli occhi

Odiava quella materia quanto me e la professoressa era intransigente su tutto! Per lei una donna non poteva MAI commettere errori. D'altro canto era quello che richiedeva la nostra società. La donna doveva essere sempre elegante e aggraziata. Doveva saper suonare, parlare correttamente almeno quattro lingue, tra cui rumeno, italiano, greco e francese. Doveva saper ricamare, ballare, cantare e soprattutto soddisfare il proprio marito. Non era richiesto che fosse intelligente o che avesse degli interessi. L'unica cosa che doveva interessare una donna era la perfezione.

Katia era nel gruppo dopo Anna e camminò alla perfezione. Si muoveva con fluenza e a testa alta, senza mai essere impacciata o inciampare.

«Perfetto signorina Gardner. Lei e la signorina Racoviță siete sempre le migliori della classe»

Disse sistemandosi gli occhiali rotondi. Mia sorella levò i libri dal capo per fare un breve inchino di ringraziamento. Tutte le nostre compagne la applaudirono, tranne Caterina che la stava guardando cagnesco. Notando il suo sguardo, mia sorella contraccambiò con lo un'occhiata veloce per poi ignorarla. Tra di noi non scorreva buon sangue.

«Per oggi finiamo qui signorine. Continueremo domani e faremo lo stesso esercizio»

Ancora? Oh ma perché? Il mio collo era già intorpidito abbastanza. Domani mi ritroverò sicuramente con qualche contrattura.

Lasciai l'aula assieme ad Anna, mia sorella e due delle sue amiche che non conoscevo.

«Quella vipera di Caterina ti stava uccidendo con lo sguardo prima» disse una delle due a Katia che  che credevo si chiamasse Olga.

«È invidiosa di me! La supero sempre in queste materie. Ha persino provato a farmi cadere i libri»

«Ho visto che ha fatto la stessa cosa anche a te Isabella»

Hunters: Black EmpireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora