Capitolo 31

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Mi sveglio di soprassalto nel cuore della notte dopo un incubo: c'era ancora quell'uomo, quello che ha provato a violentarmi e c'era Ciro. Era per terra che sanguinava ed io urlavo ma la voce non usciva, stava morendo davanti ai miei occhi ed io non potevo fare niente.
Era da un po' che non facevo incubi, probabilmente il temporale ha contribuito molto. Guardo fuori dalla finestra e noto che sta ancora piovendo, Ciro sta dormendo come un angioletto ed io non voglio svegliarlo scendendo dal letto, quindi provo a riaddormentarmi sistemandomi meglio tra le sue braccia.

Dopo un paio d'ore sento la voce di Lino sbraitare per i corridoi per svegliarci ed appena arriva alla nostra cella gli tiro un cuscino dietro, che cazzo si urla?
Lino:"Dai Margherita svegliati, manchi solo tu!" Mi dice sbuffando.
In che senso manco solo io? E Ciro?
Apro gli occhi e mi rendo effettivamente conto che Ciro non c'è, così sbuffo anche io mentre mi stropiccio gli occhi.
In questi giorni gli altri sono usciti in massa grazie ai permessi, gli unici con cui parlo che sono rimasti sono Ciro e Micciarella, dato che al contrario del fratello fa troppo casino e viene sempre punito.
Controvoglia mi alzo, ancora in pigiama, e scendo a fare colazione, oggi non ho proprio voglia di interagire con nessuno, speriamo che anche le altre persone la pensino così.
Fortunatamente a colazione non vedo né Ciro né Micciarella, almeno sto tranquilla per un po'.


Dopo una mezz'oretta che sono in cortile ad ascoltare la musica vengo chiamata da Liz.
E.C:"Margherita vieni, ti vuole vedere la direttrice." Mi dice sorridendomi.
Io:"Mo vengo Liz." Dico alzandomi sbuffando, chissà perché mi vuole.
Entro nell'ufficio e vedo sia la direttrice che il comandante e mi chiedo cosa ci facciano là schierati.
Io:"Ditemi." Dico mentre mi siedo spalmandomi completamente sulla sedia, loro scuotono la testa dato che ormai hanno perso le speranze.
P.V:"Allora Margherita, come stai?" La guardo alzando un sopracciglio sapendo benissimo che non mi ha chiamata per fare conversazione.
Io:"Direttrice vi prego, andate dritta al punto che oggi non ho proprio voglia." Lei si scambia uno sguardo con il comandante e fortunatamente va avanti.
P.V:"Allora, dato che qua dentro tutti abbiamo visto l'influenza benevola che hai sul nostro caro Ciro, abbiamo deciso che non saranno due le settimane in cui starai in cella con lui ma sarà una situazione permanente." A quelle parole spalanco la bocca, non so se essere felice o arrabbiata, insomma stare con lui H24 sarebbe stato bellissimo fino a qualche giorno fa, ma ora non lo so più.
Annuisco comunque alla direttrice, non ho proprio voglia di stare a discutere.
P.V:"Va tutto bene?" Chiede un po' preoccupata.
Io:"Si direttrice non vi preoccupate, solo una giornata no. Senta ma Ciro è stato informato di questa situazione?"
P.V:"Sì certo, era entusiasta, non credo di averlo mai visto sorridere così tanto per una notizia." Afferma sorridendo anche lei, così annuisco e Liz mi accompagna fuori.



Ad ora di pranzo non prendo nemmeno il vassoio, giusto la bottiglia d'acqua e la mela, sono perfino rimasta in pigiama. Sono seduta al tavolo da sola finché non sento la sedia accanto a me strisciare, cosa che mi costringe a girarmi ed a trovarmi una chioma riccia accanto a me.
Io:"Ciao piccolino, come stai?" Chiedo scompigliandogli i capelli.
R.D.M:"Tutto bene, tu invece? Non ti ho vista proprio oggi." Mi dice Micciarella dandomi un bacio sulla guancia.
Io:"Sono scesa tardi, troppo sonno. Ma senti una cosa, hai visto Ciro?" Chiedo guardandomi attorno.
R.D.M:"Sta dietro di te, sei proprio sulle nuvole oggi." Dice per poi ridere.
Mi volto ed effettivamente lo vedo in piedi appoggiato allo stipite della porta, gli sorrido e lui mi fa cenno di uscire così lo seguo nel magazzino.

Io:"Dimmi Ciro."
C.R:"Hai dormito bene?" Chiede intrecciando le sue mani alle mie.
Io:"Solo finché sei rimasto con me."
C.R:"Mi hanno chiamato al colloquio se no sarei rimasto volentieri." Afferma avvicinandosi troppo.
Io:"Ciro io sono ancora arrabbiata con te, non pensare che una notte abbracciati risolva tutto." Dico incrociando le braccia.
Lui sorride senza mostrare i denti e mi ruba un bacio, cosa che mi fa automaticamente sorridere e scuotere la testa.
Io:"Sei un caso disperato Ricci."
C.R:"Vero, ma sono il tuo preferito comunque e poi hai saputo, no? Mi dovrai sopportare ancora un po' la notte."
Io:"Se però continui a muoverti mentre dormi giuro che mi faccio mettere in cella con Edo eh." Dico puntando il dito sul suo petto.
C.R:"Guarda che sei tu quella che sta notte mi ha fatto cadere perché non stava ferma un secondo!" Spalanco la bocca e comincio a tastargli il corpo.
Io:"Oddio! Ti sei fatto male? Hai sbattuto da qualche parte?" Chiedo subito allarmata.
C.R:"Piccolì stai tranquilla, non mi sono fatto niente." Dice per poi accarezzarmi il volto ed io tiro un sospiro di sollievo.
Io:"Dai andiamo ora, altrimenti ci vengono a cercare con i fucili." Scendo dal tavolo su cui ero seduta ma non tocco terra dato che Ciro ha la brillante idea di uscire dal magazzino con me in braccio stile koala.
Usciamo in cortile ridendo come dei cretini e con mio enorme piacere noto che gli altri sono tornati.
Io:"Siete tornati!" Urlo scendendo dalle braccia di Ciro e correndo verso di loro che stanno chiacchierando sulle panchine.
E.C:"Margherita ma sei in pigiama?" Mi chiede abbastanza perplesso sbattendo gli occhi.
Io:"Sì, non avevo voglia di vestirmi." Dico alzando le spalle ridacchiando per poi abbracciarlo, mentre Ciro abbraccia sua sorella e ci guarda sorridendo.
Passiamo tutto il pomeriggio a parlare e ridere e per un attimo ci dimentichiamo di essere in un carcere, semplicemente sembriamo dei ragazzi che si conoscono da sempre e che stanno bene insieme, così passa anche questa giornata ed io vado a dormire tranquilla con l'uomo che amo, non sapendo che il giorno dopo avrei ricevuto una brutta sorpresa.

Le forme dell'amore/Ciro RicciWhere stories live. Discover now