Capitolo 12

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È passata ormai una settimana da quando la professoressa ci ha dato il compito da fare, settimana che ho passato con Ciro per cercare di conoscerlo di più.
Quel ragazzo che dice di essere mio fratello non si è più fatto vivo, cosa che avvalora la mia tesi riguardante il fatto che non sia davvero mio fratello.

Ne ho parlato con Erik ed Edoardo di questa storia, mi hanno detto che secondo loro è solo un pagliaccio che non aveva niente da fare ed io inizio a pensarla come loro.

Siamo in classe da più di un'ora, tra poco la lezione finisce, credo che la professoressa si sia dimenticata del compito, almeno lo spero, sarebbe imbarazzante leggere davanti agli altri come vedo io Ciro o come lui vede me.
Ovviamente la fortuna non è dalla mia parte, così nell'ultima mezz'ora l'insegnante fa leggere tutti quanti, ma non ho voglia di ascoltare, così mi metto a pensare ai fatti miei finché non è il mio turno.

Professoressa:"Ricci, Saggese, tocca a voi." Guardo Ciro che mi fa un lieve sorriso, così mi faccio forza e mi alzo, ieri abbiamo deciso che avrebbe iniziato lui e così fa.

C.R:"Vedete, per fare questo compito ammetto di averci messo tanta fatica. Non sapevo dove sbattere la testa, non sapevo come imparare qualcosa di più su Margherita, infondo nessuno di noi la conosce realmente, nemmeno le sue amiche. Margherita può apparire la persona più allegra del mondo quando è con i suoi amici, è sempre disponibile e morirebbe per le persone a cui vuole bene ma la verità è che lei è segnata da un passato orribile. Una volta ho sentito dire che gli uomini sono come i vestiti, ci sono quelli brutti, quelli belli ma scomodi e poi ci sono quelli che ti calzano divinamente, lei ne aveva trovato uno così, probabilmente era, è e sarà l'unico uomo che amerà sempre. Lei ha perso qualcuno, ha provato in tanti modi a sostituirlo ma alla fine ha capito che avrebbe dovuto concentrarsi su altro e così ha iniziato a concentrare la sua vita nella carriera, voleva diventare una dottoressa prima di entrare qua ed io spero che abbia ancora questo sogno, perché merita di realizzare tutto quello che desidera. Spero solo, magari un giorno non tanto lontano, di entrare a far parte del suo mondo da cui tiene lontani tutti."

Questo ragazzo mi lascia sempre senza parole. Non so come sappia tutte ste cose ma sinceramente in questo momento nemmeno me ne importa. È come se avesse imparato a leggermi dentro, ha capito i miei demoni e non li ha usati per distruggermi, il che conoscendolo è molto strano. Ma evidentemente, io Ciro Ricci non lo conosco affatto.

La professoressa, così come il resto della classe, è in silenzio ad alternare lo sguardo tra me e Ciro.
Io gli sorrido per poi alzarmi e posargli un bacio sulla guancia.

Io:"Un giorno te ne parlo meglio, promesso. Ora vai a sederti, è il mio turno."
Il giovane boss va a sedersi al suo posto, mentre la professoressa mi guarda, aspettando che io apra bocca.

Io:"Lo sguardo cupo di Ciro è il primo che ho visto entrando qua, sapete no? Ogni persona che entra passa sotto il suo scanner. In questi mesi abbiamo passato più tempo a litigare che a parlare civilmente, ci siamo fatti la guerra fin dal primo giorno per motivi stupidi e siamo arrivati ad odiarci, pur appartenendo alla stessa cerchia di amici, eravamo gli unici ad evitarci, non riuscivamo nemmeno a stare nella stessa stanza per più di mezz'ora senza litigare. Poi un giorno, non dicendocelo nemmeno, abbiamo deciso che avremmo imparato a conoscerci a vicenda. Le persone non possiamo cambiarle, dobbiamo accettarle ed imparare ad amarle così come sono. Lui non è la persona più facile del pianeta, come d'altronde non lo sono io, ma perché ostinarsi a voler cambiare qualcuno solo perché secondo noi è sbagliato? Lui non ha niente da dover cambiare, non importa quanto siano sbagliate le cose che fa, quando si vuole bene ad una persona così la si accetta e basta."
Tutto quello che ho detto di Ciro lo penso sinceramente, non sono una suora che tenta di migliorare le persone, non sono una santa e non sono nella posizione adatta per pretendere che lui diventi un agnellino.
Ci vorrà ancora tempo per diventare amici come magari lo sono con Edoardo o Milos, ma alla fine Ciro Ricci non è male come sembra.

Pov's Ciro
Le parole di Margherita mi arrivano addosso come un treno in corsa. Quando conoscevo persone non appartenenti al mio mondo, appena iniziavo a volergli bene scappavano perché non avevano intenzione di entrare nella mia vita a causa della mia famiglia, ma lei è diversa, è come se non gliene importasse niente di queste cose ma voglia solo volermi bene come fanno gli amici.

Non so chi abbia mandato questa ragazza nella mia vita, ma so che non la lascerò scappare.

Le forme dell'amore/Ciro RicciWhere stories live. Discover now