Capitolo 5

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Dopo aver avuto quella mini discussione con Silvia e Naditza, mi avvicino a Liz per chiederle una cosa.
Io:"Liz, scusa una cosa, dov'è Milos?"
Liz:"Sta uscendo proprio ora, se vuoi parlarci approfittane. Ho visto che hai parlato con Edoardo, ti ha detto tutto?" Ha lo sguardo triste anche lei, penso che questa ragazza qua dentro la conoscessero tutti.
Io annuisco e lei mi fa un piccolo sorriso, successivamente mi dirigo verso il mio amico.

Io:"Milos!" Lui mi sorride e si avvicina a me con una sigaretta tra le labbra.
Milos:"Che succede piccolina?" E questo soprannome? Meglio lasciar perdere.
Io:"Vieni, sediamoci un attimo." Così mi metto sulla panchina, con lui accanto.
Mi faccio coraggio ed inizio a parlare.
Io:"Ho parlato con Edoardo, mi ha raccontato di tua sorella. Ascolta Milos, voglio dirti che mi dispiace, davvero. So, anche se solo in parte, cos'ha passato tua sorella e adesso capisco anche perché hai preso così a cuore la mia situazione.." Abbasso lo sguardo, non sono in grado di guardarlo negli occhi. Lui penso che stia piangendo, sento i singhiozzi.
Milos:"Mia sorella era tutto ciò che avevo. Vedi Marghe, non ho mai avuto amici, non ho mai avuto una famiglia vera, la mia unica famiglia e amica era mia sorella. Quando quel porco l'ha stuprata io non c'ero, per mesi mi sono sentito in colpa, l'avevo lasciata da sola capisci? Quando si è suicidata sono caduto nella depressione più totale, alcol e droga tutte le sere per evitare di pensare a lei ed ai suoi occhi spenti. Qualche tempo dopo io ed Edoardo lo abbiamo visto in giro, ci è preso un raptus e lo abbiamo ammazzato. So che è sbagliato, so che siamo due persone orribili, ma lo dovevo a mia sorella." Ormai è un fiume in piena ed io non posso biasimarlo, perdere una persona a cui tieni è la cosa peggiore che possa capitare.
Anche io ho perso qualcuno, il mio primo amore. Capisco che le persone pensino che l'amore a quest'età non esista, ma lui lo era davvero. Ci conoscevamo da quando avevamo tre anni, siamo cresciuti insieme e siamo sempre stati inseparabili, ma una malattia del cazzo lo ha portato via da me, è morto di tumore l'anno scorso e da lì in poi non sono stata più la stessa, ho smesso di credere nelle cose, soprattutto nell'amore.

Io:"Posso capire quello che provi e so perfettamente che nessuno potrà mai riempire il vuoto che ha lasciato lei nel tuo cuore, ma se qualche volta vorrai alleggerirti il cuore, io sono qua per parlarne. Non voglio prendere il posto di tua sorella, ma sono tua amica e in quanto tale, sarò la tua spalla." È vero ciò che penso, Milos è un bravo ragazzo costretto dalle circostanze a comportarsi così.
In risposta, il moro mi abbraccia forte, come se in questi anni nessuno avesse mai provato a capirlo, a confortarlo o semplicemente a stargli accanto. Si vede che è una persona molto sola, ma d'ora in poi non dovrà più preoccuparsi di esserlo, perché ci sarò sempre io.
Gli lascio un bacio sulla guancia e decido di andare a parlare con Silvia e Naditza.

Io:"Ragazze, scusatemi, ma non sopporto quando qualcuno allude al fatto che tra me ed un'altra persona ci possa essere qualcosa. Io non sono tipa da relazione, non credo all'amore ormai da tempo, ma voi non potevate saperlo e vi chiedo scusa per la mia reazione di prima."
Nad:"Non ti devi preoccupare tesoro, impareremo a conoscerci l'un l'altra, che dici?" Annuisco contenta e le stringo in un abbraccio, a volte è un bene aprire il cuore a nuove amicizie, no?

Pov's Ciro
Quella ragazzina mi fa incazzare sempre di più, però mentirei se dicessi che non mi attira, cazzo è bellissima! Ha quegli occhi che non fanno trapelare alcuna emozione, proprio come me, ma è una grandissima stronza e deve imparare a portarmi rispetto.

Vedo che ha stretto amicizia con Milos, un mio uomo e questo non va bene, i miei uomini non possono essere amici di persone che odio.
Mi avvicino a lui per cercare di capire qualcosa in più su di lei, se dovesse andare male chiederò a Pietro.

Io:"Milos, vieni qua." Dico con tono duro, come al solito.
Lui si avvicina e noto che ha gli occhi rossi, segno che ha pianto.
Milos:"Dimmi Ciro."
Io:"Vedo che hai fatto amicizia con quella nuova.." Lascio la frase in sospeso per farmi dire qualcosa, ma lui semplicemente annuisce e se ne va. Sbuffo incazzato, inutile come al solito.

Oggi ci sono i colloqui, dovrebbero venire mio fratello e mio padre, almeno spero.
Lino:"Ciro vieni, hai un colloquio." Mi alzo dalla panchina e vedo che anche Liz sta portando la nuova nella sala colloqui, che è la stessa per maschi e femmine.
Mi siedo al tavolo con la mia famiglia e iniziamo a parlare delle solite cose.

Pov's Margherita
Liz mi porta alla sala colloqui e noto, non so se con piacere, che ci sono i miei genitori.
Mi guardano con disprezzo, quando in fin dei conti se si fossero preoccupati per me non sarei nemmeno qua.
Mamma:"Ciao Margherita. Come stai?" È diventata glaciale ormai e, per quanto possa affermare il contrario, mi fa male.
Io:"Sto bene. Cosa ci fate qua?"
Papà:"Beh nostra figlia è in carcere, ci preoccupiamo che stia bene."
Io:"Ah adesso vi preoccupate? E dov'eravate quando avevo gli incubi la notte? Quando avevo paura di uscire di casa perché ero terrorizzata che potesse trovarmi e stuprarmi? Dov'eravate quando ci ha riprovato? La prima volta mi hanno salvata due sconosciuti, mentre la seconda voi eravate a casa, a non preoccuparvi di me. Ve ne ho parlato, vi ho chiesto aiuto e ho ricevuto in cambio zero. Adesso non fate i finti dispiaciuti e andate a fare in culo!" Ho urlato tutto ciò che sentivo, mi hanno sentita tutti in sala colloqui e si sono goduti tutti la scena, Ciro e famiglia compresi. Ma non m'interessa, devono capire che per me loro sono morti.

Esco dalla sala colloqui più incazzata che mai e vado a sbattere contro qualcuno, alzo la testa e incontro gli occhi verdi di Edoardo, probabilmente ha sentito tutto anche lui.

E.C:"Allora sei tu la ragazza che ho salvato dallo stupro."
Cosa? Erano loro?

Le forme dell'amore/Ciro RicciWhere stories live. Discover now