Capitolo 2

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Dopo il giro turistico dell'IPM, Milos mi accompagna in sala comune, luogo da cui sento arrivare una melodia meravigliosa.
Entriamo e, credo per il rumore della porta, tutti si girano a guardarci, cosa che mi porta a sbuffare. Non sopporto essere al centro dell'attenzione, meno mi notano le persone meglio sto.
Quando ero fuori, potevo essere considerata la secchiona di turno: stavo sempre a studiare, anche perché ho iniziato presto a prepararmi per il test di medicina, volevo andare a Milano a studiare. Con i miei amici uscivo raramente, ma non perché i miei genitori non mi davano il permesso, semplicemente non penso di condividere i pensieri e le ambizioni delle persone della mia età.

Sorrido a Milos per ringraziarlo per poi accomodarmi su un divanetto, in disparte dagli altri.
Il mio intento qua dentro è rimanere il più tranquilla possibile, fare i miei anni e poi andarmene da Napoli.
Mentre penso queste cose, ecco che mi si avvicinano due ragazze: una ha i capelli biondo cenere e ha un sorriso contagioso, l'altra ha i capelli castani invece ed è bellissima.
X:"Ciao io sono Naditza! Lei è Silvia. Tu sei quella nuova?" Mi chiede la prima.
Io:"Sì sono io, mi chiamo Margherita." Dico allungando la mano alle due ragazze.
Sil:"Mio Dio ma sei bellissima!"
Io:"Grazie." Dico sorridendole.
Nad:"Non sei di molte parole, vero?" Perspicace eh.
Io:"No, non so nemmeno con chi sono in cella." Dico alzando le spalle.
Nad:"Sei con noi, ce lo ha detto sta mattina la direttrice." Il nostro discorso viene interrotto dall'arrivo di un'altra ragazza, ha i capelli rossi e l'aria da psicopatica, non ci voglio avere niente a che fare.
X:"Sei quella nuova? Io sono Viola." La squadro da testa a piedi e mi giro dall'altra parte, ignorandola completamente.
Nad:"Vattene Viola." Dice Nad a denti stretti. La rossa se ne va ed io volgo a Naditza uno sguardo interrogativo.
Nad:"È una psicopatica, senza che tu te ne renda conto ti fa fare quello che vuole lei. È riuscita a mettere sotto pure il boss." Indica il ragazzo dagli occhi neri che guarda fuori dalla finestra, mentre il suo amico continua a guardarmi.
Io:"Quello con gli occhi verdi chi è?" Voglio saperne di più.
Sil:"Lui è Edoardo Conte, braccio destro del boss. Non è nato cattivo, ma per arrivare ai suoi obiettivi lo è diventato."
Guardo il ragazzo dagli occhi verdi che mi sorride, ma io non ricambio. Non me ne frega niente dei ragazzi qua dentro, non sono venuta di certo per trovarmi il fidanzato.

Pov's Edoardo
Da quando è entrata la ragazza nuova non posso fare a meno di pensarla, oltre ad essere veramente bella mi ricorda qualcuno, qualcuno che però non riesco a collegare.
Penso che per lei sia lo stesso, dato che da quando è entrata mi guarda come se stesse cercando di ricordare.
Vedo che Viola le si avvicina, ma lei l'ignora completamente.
Io:"Ha le palle quella nuova." Affermo guardando Ciro.
C.R:"Potrà anche avere le palle, ma deve capire chi comanda qua dentro e sicuramente non è lei." Afferma lui duro.
Annuisco anche se poco convinto, infondo non ha fatto niente di male.

Vedo Ciro dirigersi verso di lei, che sta ridendo insieme a Silvia e Naditza, ma si blocca appena ci vede.
X:"Vi serve qualcosa?" Ha un accetto particolare, si sente che non è di qua.
C.R:"Come ti chiami? Non sei di Napoli, altrimenti lo saprei." Ed è vero, Ciro conosce tutti qua a Napoli.
X:"Non t'interessa come mi chiamo e no, non sono napoletana, sono siciliana ma mi sono trasferita qua da piccola." Ciro la guarda in cagnesco mentre le sue amiche spalancano la bocca, anche loro sorprese del tono duro usato dalla mora.
Ciro le prende il mento tra le mani ed io inizio a sudare freddo. Non sono certamente un santo, ma le ragazze non si toccano.
Una volta io e Milos, quando ancora stavamo fuori, abbiamo salvato una povera ragazza che stava per essere stuprata.
C.R:"Devi imparare a portare rispetto se vuoi avere vita facile qua dentro."

Pov's Margherita
Ma chi cazzo si crede di essere questo sbruffone? Può essere anche il boss di tutta la Campania, ma non avrà mai il mio rispetto se non impara lui per primo a portarlo a me.
Nad:"Stai bene?" Mi chiede controllando ogni centimetro del mio volto, come se non avesse visto anche lei che non mi ha fatto niente.
Io:"Certo, è solo uno stronzo." Dico guardando male baby boss, che nel frattempo è tornato dai suoi amici.
Noto un ragazzo seduto da solo, ha gli occhi tristi e mi chiedo come mai. Qua tutti sono in gruppo o almeno con un'altra persona, ma lui no, lui sta da solo e anzi sembra che lo schifino tutti.
Io:"Chi è lui?" Chiedo indicandolo.
Nad:"Lui è Carmine Di Salvo. È il più piccolo della famiglia, quello che vuole staccarsi dalla camorra ed è visto male da tutti per questo. Inoltre, per difendere la sua ragazza da uno stupro, ha ucciso un amico di Ciro, il boss, per questo non gli dà tregua." Decido di alzarmi e andare da lui, mi dispiace che una persona così stia da sola. Capisco il suo dolore e quello della sua ragazza, se anni fa non ci fossero stati quei due sconosciuti a salvarmi io non so che avrei fatto.

Io:"Ehi, disturbo?" Chiedo indicando il posto libero accanto a lui.
C.D.S:"Ciao. No, siediti pure." Mi fa un sorriso debole, probabilmente nemmeno lui si aspettava che qualcuno gli rivolgesse la parola.
Io:"Io sono Margherita, tu sei Carmine giusto?" Chiedo allungando la mano, che lui prontamente stringe.
C.D.S:"Sì. Sei nuova?" Io annuisco.
C.D.S:"E come ci sei finita qua dentro? Sembri una ragazza a posto." Ed effettivamente lo sono, ma da quel brutto giorno la mia vita è cambiata totalmente.
Io:"Ho ammazzato un porco che ha tentato di stuprarmi."
Lui mi guarda facendomi capire che  sa cosa provo, che mi capisce al 100%, nel suo sguardo infatti non vedo giudizio o disprezzo.
Poco prima che Liz venga a chiamarci per riportarci in cella, Ciro e la sua banda di fessi si avvicinano.
C.R:"La pecora e la novellina, che bella coppia!" Dice con tono beffardo.
Io:"Sono qua dentro da cinque minuti e già mi hai rotto il cazzo." Affermo sbuffando e guardandolo male. Non lo sopporto proprio!

E questa è l'ultima cosa che dico, prima che lui mi prenda per il collo e inizi a stringere, l'ultima cosa che vedo prima del buio è il volto mortificato di Milos.

Le forme dell'amore/Ciro RicciWhere stories live. Discover now