Capitolo 8

2.9K 53 2
                                    

Sono immobile davanti al corpo di Viola svenuto, non so se chiamare Liz o andarmene senza dire niente, ma risulterebbe troppo strano.
Con tutte le forze che ho in corpo, chiamo Liz che arriva come un fulmine.

Liz:"Cos'è successo Margherita?" È preoccupata e sinceramente lo sono anche io, Viola si merita tutto il male del mondo ma io non sono così.
Io:"Ho esagerato Liz, abbiamo litigato e ho esagerato, è svenuta. Aiutala, ti prego!" Sono sull'orlo di una crisi di pianto, ma ciò che sento uscire dalla bocca di Liz mi tranquillizza.

Liz:"Diremo che l'abbiamo trovata così, okay? Non sei stata tu, è chiaro?" Annuisco debolmente per poi aiutare Liz a portare la rossa in infermeria.
All'infermiere abbiamo detto ciò che abbiamo deciso per poi andarcene.

Sono in cella con le altre ragazze che ormai stanno dormendo, ma un bigliettino alla finestra cattura la mia attenzione

Ti difenderò sempre. Buonanotte piccola.

So benissimo che appartiene a Ciro, ma anche se oggi è stato gentile con me non cambio la mia opinione su di lui. È un camorrista, lo è sempre stato e lo sarà sempre ed io non voglio affezionarmi ad una persona così, non voglio stare tutti i giorni con il pensiero di non rivederlo mai più perché potrebbe finire in carcere o sotto terra, non è una vita che mi appartiene.
Mi siedo sul davanzale della finestra osservando il mare, così cupo e calmo, esattamente come me.
Prima di entrare qua dentro ero piena di sogni, volevo laurearmi in medicina a Milano per poi trasferirmi in Inghilterra, ho sempre amato Londra e spero di poter riprendere in mano la mia vita una volta uscita di qua.
Pensando a queste cose, mi addormento, riuscendo per la prima volta a riposare da quando sono qua dentro, seppur in posizione scomoda.


Sono passati ormai due mesi da quando sono qua dentro, ormai è settembre e l'estate sta finendo, ma le giornate sono ancora lungue.
In questi due mesi ho ignorato Ciro più possibile, ho passato molto tempo con Naditza dato che Silvia è uscita definitivamente, sono così felice per lei! Ogni settimana viene a salutarci, quindi non sentiamo molto la sua mancanza.
Sono diventata molto amica anche della banda di Ricci, in particolare di Totò, mi fa sempre tornare il sorriso quel ragazzo, con Edoardo e Milos le cose vanno benissimo, abbiamo imparato a conoscerci sempre meglio e sono due persone meravigliose, sono i migliori amici che una ragazza possa desiderare.
Ci sono novità anche per gli altri ragazzi: hanno finalmente accettato Filippo e Carmine come amici, perfino Ciro si è arreso all'idea di conviverci in modo pacifico. Ho conosciuto Nina, la fidanzata di Carmine, ed è una persona meravigliosa oltre che una ragazza bellissima. Inoltre, Filippo e Naditza si sono fidanzati, sono così belli insieme!

Siamo in mensa a fare colazione tutti insieme, quando la porta si spalanca e tutti ci giriamo a guardare: vedo Lino accompagnare un ragazzo che, appena mi vede, mi sorride ed io gli corro incontro per abbracciarlo.

Io:"Erik! Cosa ci fai qua? Cos'è successo?" Erik è il mio migliore amico da quando siamo nati, le nostre mamme erano vicine di letto in ospedale e siamo sempre stati inseparabili.
Erik:"Secondo te ti avrei lasciata da sola qua dentro?" Dice per poi stringermi forte.
Io:"Vieni, prendi da mangiare e siediti con noi." Dico trascinandolo letteralmente verso il cibo. Lui annuisce ed i ragazzi gli fanno posto guardandolo incuriosito.

Io:"Ragazzi, lui è Erik, il mio migliore amico. Erik, loro sono Naditza, Filippo, Carmine, Edoardo, Milos, Totò, Gaetano, Gianni, Ciro, Pino e Gemma." Li presento uno ad uno consapevole che tra due minuti avrà già dimenticato tutti i nomi.
Ciro non fa altro che guardarlo male, ma che cazzo vuole?

Dopo la colazione andiamo tutti al campetto ed io ed Erik ne approfittiamo per chiacchierare un po', come ai vecchi tempi.

Io:"Allora? Che si dice fuori?" Appoggio la testa sulle sue gambe e lui inizia ad accarezzarmi i capelli, come faceva quando da piccoli scappavamo di casa quando succedeva qualcosa e andavamo al mare fino a sera.
Erik:"Tutto come al solito. Sono andato dai tuoi genitori ma non mi hanno nemmeno aperto la porta, gli altri ragazzi stanno bene, mi hanno detto di salutarti tanto. Sono andato anche a trovare Simone al cimitero, gli ho detto di stare tranquillo e che a te ci penso io qua dentro, anche se sappiamo tutti e tre che non hai mai avuto bisogno di balie. Qua dentro invece? Che si dice?"
Simone è stato il mio primo amore, io ed Erik lo abbiamo conosciuto il primo anno di asilo e siamo diventati come i tre moschettieri. Mi manca terribilmente e se sapesse che entrambi siamo finiti qua dentro, so che commetterebbe una sciocchezza pur di stare con noi.

Io:"Qua dentro tutto bene, mi sono fatta degli amici e mi faccio rispettare come sempre. In particolare sono diventata amica di Edoardo e Milos, sono loro che anni fa mi hanno salvata lo sai? E li ho ritrovati qua, pensa te le casualità della vita!" Rido sotto i baffi ma lui rimane serio, so che si sente in colpa per non avermi salvato, ma come poteva? Lui in quel periodo non era a Napoli, non avrebbe mai potuto esserci ma non gliene farò mai una colpa.

Erik:"Si sta avvicinando un ragazzo che era al tavolo prima, è tuo amico?" Alzo lo sguardo e vedo Ciro, più cerco d'ignorarlo più mi ronza in giro. Faccio segno ad Erik che ne avremmo parlato più tardi e poi rivolgo la mia attenzione a Ricci.

C.R:"Possiamo parlare? Da soli." Afferma guardando in cagnesco il mio migliore amico. Io annuisco e mi alzo, lasciando uno sguardo ad Erik.

Io:"Dimmi."
C.R:"Perché m'ignori?" Sembra quasi dispiaciuto, che problemi ha?
Io:"Non t'ignoro, mangiamo insieme tre volte al giorno, non ti basta?"
C.R:"No Margherita, tu mangi con i nostri amici, non mangi con me. Non parliamo da due mesi, hai fatto trasferire chissà dove la mia ragazza, sei diventata amica dei miei amici ma a me ignori completamente, qual è il tuo problema?" Si sta alterando, lo sento.
Io:"Il mio problema? Il mio problema sei tu. Sei una persona orribile che ha fatto cose orribili ed io sicuramente non sono la persona adatta per giudicare, ma non voglio essere trascinata nell'oblio per te. E per quanto riguarda quella psicopatica, è un bene per tutti che se ne sia andata!" Gli sto urlando contro ma lui non si smuove, il che è strano, fossi stata un'altra mi avrebbe già lasciata a terra.
C.R:"È vero, sono una persona orribile, ma non hai mai provato la sensazione di quando qualcuno in grado di compiere azioni terribili, si preoccupa solo per te?"
Lui si preoccupa per me?
C.R:"Io ci tengo a te Margherita, non so perché né per come, ma tengo a te con ogni fibra del mio corpo."






Ciao ragazz*, scusate l'assenza ma ero in sessione, fortunatamente ho finito e ho tempo per dedicarmi alla storia.
Che ne pensate del capitolo? Fatemelo sapere, mi farebbe piacere saperlo!
Grazie a tutte❤

Le forme dell'amore/Ciro RicciWhere stories live. Discover now