Capitolo 22

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Sono nella sala comune a mettere tutti i festoni, fortunatamente la direttrice ha acconsentito a fare la festa a sorpresa per Milos, così mi sono fatta portare dalla spesina tutto l'occorrente ed ora eccomi qua, con le cuffie nelle orecchie, ad addobbare tutto per il meglio.
Insieme ai ragazzi, specialmente Cucciolo ed Edoardo, abbiamo fatto uno striscione in cui ognuno di noi ha scritto un pensiero o una frase per lui, sono stata molto felice di farlo, voglio che Milos sappia quanto è importante per ognuno di noi. Ovviamente l'unico che si è rifiutato di farlo è stato Ciro, l'unico che ha detto che non deve niente a Milos e di conseguenza non aveva niente da scrivere, ma cosa potevo mai aspettarmi da lui? Dopo quello che mi ha detto quando l'ho visto baciare Viola...

Flashback
La scena che mi si para davanti è disgustosa, Ciro e Viola sono avvinghiati come due polipi e non danno segno di volersi staccare. Mi fanno schifo, ma la realtà è che lui è peggio di lei, infondo non è lei che dice di essere innamorata di me.
Io:"Ma bravi, nuova coppia in IPM?" Affermo applaudendo.
V.T:"Nuova coppia? Non ci siamo mai lasciati a dire il vero." Scusa? In che senso?
Guardo Ciro aspettando una risposta, un qualcosa, un segno, ma niente. Lui semplicemente annuisce dando ragione a lei.
Io:"E la tua ragazza lo sa che vai a dire alle altre che sei innamorato di loro?"
C.R:"E secondo te era vero? Volevo solo divertirmi un po', non dirmi che mi hai creduto." Afferma per poi scoppiare a ridere seguito da lei.
Io annuisco ferita, sapevo che non mi sarei dovuta aprire con lui, ho sbagliato io, un'altra volta.

Fine flashback

Da quel giorno io e Ciro litighiamo e basta, a lei non rivolgo nemmeno la parola e lei fa lo stesso, tanto meglio.
Mi volto a prendere degli addobbi e noto proprio Ciro appoggiato allo stipite della porta, lo ignoro e continuo a sistemare la sala, abbassando però il volume della musica.
Dopo qualche minuto che mi fissa senza fare niente sento che sospira e successivamente parla.
C.R:"Vorrei solo farti capire che tutto ciò che faccio, lo faccio per te." Come no Ciro, come no...

Salgo sulla scala per appendere la scritta "Buon compleanno" ma, mentre sono in punta di piedi perché sono bassa, scivolo e rischio di cadere. Se dovessi avere un secondo nome, sarebbe sicuramente "danno".
Sono già pronta a spaccarmi la faccia per terra quando due braccia ben salde mi tengono.
Guardo negli occhi Ciro e dalla nostra vicinanza vorrei solo baciarlo, dirgli che mi manca e che è tutto a posto, ma il mio orgoglio mi impone di allontanarmi e così faccio.
Io:"Grazie, ora te ne puoi andare."
C.R:"Non me ne vado, se cadi ancora poi chi ti salva?"
Io:"Fatti i cazzi tuoi Ciro, non sono un tuo giocattolo, devi lasciarmi stare!"
Questa vicinanza mi fa solo male, spero che prima o poi lo capisca.
Cerco di divincolarmi dalla sua presa ma lui mi tiene troppo forte.
C.R:"Non sei mai stata un gioco per me, vorrei solo che capissi questo." E poi mi lascia là, da sola, come al solito mi fa pensare troppo per questo odio quando mi sta accanto.



Ormai sono le 19.30 e tutti noi, eccetto Milos ed Edoardo, siamo in sala comune con le luci spente.
E.C:"Dai Milos ho dimenticato le sigarette, accompagnami!"
Milos:"Edoardo la testa ti sei dimenticato, non le sigarette!"
Appena apre la porta, Edoardo accende la luce e noi usciamo fuori.
Tutti:"SORPRESA!"
Milos ci guarda a bocca aperta, si guarda intorno, sorride ed è bellissimo.
Milos:"Ma che avete combinato ragazzi?"
R.R:"Che abbiamo combinato? Che ha combinato Margherita! È tutto merito suo." Rosa mi dà una piccola spinta ed io mi avvicino al mio migliore amico.
Milos:"Hai fatto tutto tu?" Mi chiede visibilmente commosso.
Io:"Farei di tutto per vederti felice, lo sai." Lo abbraccio forte e lui ricambia stringendo ancora più forte.
Io:"Mi ha aiutato anche Cucciolo." Gli sussurro all'orecchio e lui annuisce mentre gli scende qualche lacrima.

E.C:"Dai ragazzi festeggiamo!" Edoardo accende la musica e tira me e Milos a ballare.
Siamo tutti felici e tutti ridiamo, balliamo, ci divertiamo come se non fossimo rinchiusi in un carcere.
Dopo aver ballato con i miei amici decido di sedermi un po', sono veramente cotta.
Nemmeno il tempo di sedermi che subito vengo raggiunta da Rosa.
R.R:"Come stai?" Mi chiede porgendomi una sigaretta.
Io:"Sto bene grazie, tu invece?" Chiedo alludendo a Carmine. In questi mesi si sono avvicinati molto e la cosa ha dato particolarmente fastidio a Ciro.
R.R:"E che ti devo dire Margherì? Lo sai com'è mio fratello, non lo accetterebbe mai. Ma sai qual è la cosa che più mi fa incazzare? Che prima dice che devo trovare un ragazzo che per me morirebbe e poi, quando lo trovo, non lo accetta! Certe volte odio far parte di questa famiglia."
Io:"Piccolì tuo fratello è un po' stronzo e questo lo sappiamo tutti, ma sappiamo anche che per te darebbe la vita. Fidati che quando capirà quando Carmine è importante per te lo accetterà." Dico accarezzandole la guancia.
R.R:"Ecco perché mio fratello è innamorato di te, sai sempre cosa dire, come dirlo e quando dirlo."
Io:"Tuo fratello non mi ama, non mi ha mai amata." Affermo infastidita.
R.R:"Mio fratello ti ha allontanata perché nostro padre ti voleva morta." Come? Che sta dicendo?
La guardo perplessa ma lei si allontana andando da Edoardo e lasciandomi lì come un pesce lesso.

Stordita mi allontano un attimo dalla musica, nella sala comune c'è una stanzetta separata dal resto con una tenda, fortunatamente c'è una finestra così mi metto là a guardare fuori.
C.R:"Ho sentito che hai parlato con mia sorella."
Io:"Impara a farti i cazzi tuoi Ciro." Affermo dura.
C.R:"La vogliamo smettere di litigare? O dobbiamo fare come i bambini?"
Io:"Ah io sarei la bambina? Sei un coglione, prima dici di amarmi, mi riempi di cose belle, mi apro con te e poi ti baci quella puttana? Ma in che cazzo di mondo vivi? Pensi che siccome ti chiami Ciro Ricci allora tutti debbano stare ai tuoi ordini?"
C.R:"Non penso questo, ma Rosa ha ragione quando dice che ti ho allontanato perché nostro padre ti vuole morta. Lo capisci che qualunque cosa io faccia, la faccio per te?" Stiamo urlando entrambi ma per fortuna la musica sovrasta le nostre urla.
Io:"Non me ne frega un cazzo Ciro! Le persone parlano, risolvono le cose così, lo vuoi capire o no?" Faccio per andarmene, stufa di questa ennesima litigata, ma lui mi sbatte al muro e si fionda sulle mie labbra.
In questo bacio c'è tutto, c'è tutto l'odio e l'amore che proviamo l'una per l'altro, c'è la paura, c'è la speranza di poter vivere una vita migliore ma io non posso andare avanti così, io ho bisogno di una vita semplice, di stare con lui alla luce del sole.
Io:"Mi dispiace Ciro, ma io non voglio andare avanti così. Devi iniziare a prendere delle decisioni nella vita che non comprendano solo ammazzare o meno qualcuno."
E così me ne vado, raggiungo i miei amici e cerco di finire la serata nel migliore dei modi, almeno questo lo devo a Milos.

Le forme dell'amore/Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora