Capitolo 29

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Il sole entra nella stanza imponente costringendomi a girarmi e ad andare ad affondare il viso nel petto muscoloso di Ciro. Alzo lo sguardo e noto che dorme come un angelo, non l'ho mai visto così rilassato da quando sono qua dentro e amo vederlo così.
Traccio delicatamente i suoi lineamenti, così duri per essere solo un ragazzo di diciassette anni ma anche così semplici e belli, sono follemente innamorata di questo ragazzo.
C.R:"Se mi guardi così tanto mi consumi piccolì." Afferma ridendo lievemente.
Io:"Da quanto sei sveglio?" Chiedo venendo trascinata  dalle sue braccia.
C.R:"Da circa un'ora, più o meno da quando hai iniziato a russare."
Spalanco gli occhi e nascondo il viso nell'incavo del suo collo diventando tutta rossa, non mi capita spesso ma avendo problemi di respirazione ogni tanto succede.
Io:"Scusa non volevo, ogni tanto capita per dei-"
C.R:"Scema vedi che sto scherzando, non hai russato, mi ha svegliato il sole." Afferma interrompendomi, io gli faccio la linguaccia e gli do una lieve spinta che lui ricambia, peccato che abbia molta più forza di me e mi fa cadere con il culo per terra.
Io:"Ecco qua, sei uno stronzo!" Dico guardandolo male e andando in bagno, noncurante di avere addosso solo la sua maglietta.
C.R:"Se però ti presenti così di prima mattina io ti chiudo in cella con me tutto il giorno oggi." Mi dice mordendosi un labbro. Gli faccio una risatina per poi chiudermi in bagno a lavarmi e vestirmi.
Metto una tuta e una maglietta a maniche lunghe aderenti, ormai siamo quasi a marzo e non vedo l'ora che torni l'estate!
Esco dal bagno e non trovo Ciro, magari è andato nelle docce comuni perché ci ho messo troppo.
Gli lascio un bigliettino in cui lo avviso che sono andata da Rosa, d'altronde se devo stare qua due settimane ho bisogno delle mie cose, così mi dirigo nelle celle femminili.




Pov's Ciro

Mentre sono a letto a ripensare alla notte fantastica passata con Margherita vedo entrare Edoardo a testa bassa.
Io:"È successo qualcosa?" Chiedo già allarmato.
E.C:"Margherita dov'è?" Io gli indico il bagno così lui continua a parlare.
E.C:"Ho sentito i ragazzi parlare di qualcosa che è successa a Rosa, non so esattamente cosa ma penso sia grave." Subito mi allarmi e corro fuori dalla cella per andare in quelle femminili con Edoardo al seguito ma una volta arrivati là non c'è nessuno.
Guardo Edoardo per poi riprendere a correre anche se sinceramente non so dove andare, finché sbatto contro il comandante.
Io:"Comandà dov'è mia sorella?" Lui mi guarda con aria triste, non capisco che cazzo sta succedendo.
Io:"Oh volete parlare?" Mi sto incazzando e lui non aiuta.
M.E:"Tua sorella è dalla direttrice con Viola, si sono picchiate nella doccia." Annuisco e mi dirigo dalla direttrice entrando senza nemmeno bussare.
Io:"Cosa sta succedendo qua?" Chiedo abbracciando mia sorella, ha il labbro e il sopracciglio spaccato oltre a dei segni sul collo ma anche quella stronza di Viola non è conciata bene.
P.V:"Come al solito hanno litigato, lo volete capire che se andate avanti così non fate bene a voi stesse? Dovete imparare a convivere anche se non vi piacete!"
R.R:"Lo dica a questa stronza. Con tutto il rispetto direttrice, ma io con una psicopatica non ci voglio avere niente a che fare." Mia sorella fa per andarsene ma quella pazza la prende dai capelli e inizia a sbatterle la faccia per terra, così non ci vedo più dalla rabbia e prendo quella psicopatica di merda dal collo stringendo più che posso.
Io:"Devi lasciar stare mia sorella e tutte le persone che riguardano la mia vita, altrimenti quanto è vero Dio ti ammazzo con le mie stesse mani puttana!" La direttrice ed Edoardo provano a fermarmi ma è come se non sentissi nessuno, continuo a stringere finché non sento una vocina dire il mio nome.
M.S:"Ciro fermati." Mi volto verso Margherita che è in lacrime davanti alla porta dell'ufficio, non avrei mai voluto che vedesse una scena simile, chissà cosa penserà ora di me.
Io:"Margherita non è come sembra!" Cerco di andare da lei ma Beppe e il comandante mi fermano, lei è già scappata.

Pov's Margherita
Ma cosa pensavo? Credevo veramente di cambiare un criminale? Uno che si nutre a pane e camorra? La verità è che per quanto io ami Ciro lui resta un criminale e non importa se Viola se la sia cercata o meno, stava per uccidere una ragazza.

Dopo quella scena vomitevole sono andata sul tetto, l'unico posto in cui posso stare in santa pace senza che nessuno venga a cercarmi.
Mi metto le cuffie nelle orecchie e faccio partire la playlist del mio IPod, così passo quelle ore che mi separano dal pranzo ascoltando musica e pensando a che futuro potrei avere con Ciro. Dovrei diventare come lui? Dovrei smetterla di arrabbiarmi per queste cose? Infondo lui è nato così, lo hanno cresciuto così e non può farci niente, siamo nati in due parti diverse della città e non è colpa di nessuno, ma così come io mi adatto a lui anche lui dovrebbe capire che determinate cose non sono concepibili. E se un giorno durante una litigata dovesse picchiare anche me? So che non lo farebbe mai, so che Viola molto probabilmente si merita questo e anche di più, ma ho comunque paura che un giorno perda le staffe anche con me, infondo uno schiaffo me l'ha già dato.

Ormai sono le 12, strano che nessuna guardia sia venuta a cercarmi in tutto questo tempo, meglio così.
Scendo in cortile asciugandomi le ultime lacrime rimaste guardandomi in giro, non so se ho voglia di vedere Ciro e fortunatamente il primo che vedo è Milos.

Milos:"Piccolì dov'eri finita?" Chiede stringendomi forte.
Io:"Non ti preoccupare Milos, stavo solo pensando."
Milos:"Lo so che Ciro può sembrarti il diavolo, ma diventa così solo quando gli toccano qualcuno che ama e Rosa è tutta la sua vita, prova a comprenderlo per una volta. Io ti voglio bene e lo sai ma dici sempre di amarlo e poi non riesci a capire le sue azioni ed i motivi per cui lo fa. Pensaci bene Margherita, perché senza comprensione e fiducia non avrete mai una vera relazione. Ora passi due settimane con lui, giusto? Prova ad entrare nel suo mondo. Non dico che devi diventare una camorrista, ma devi entrare nella sua vita al 100%, non solo quando e quanto ti fa comodo."

Le forme dell'amore/Ciro RicciWhere stories live. Discover now