Butterflies, again.

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Per Natale Belle decise di rimanere tra le mura di Hogwarts, al sicuro, per evitare eventuali rapimenti.
Dal momento che Silente aveva fortificato i confini della scuola, Belle si sentiva più sicura; per non parlare del fatto che Ian e Draco avevano deciso di passare le vacanze con lei. Ora più che mai si sentiva a casa, protetta, circondata dallaq+! piccola famiglia che aveva creato in quegli ultimi anni.
Certo, però, la Umbridge non rendeva il clima più sereno: la sola idea di dover passare il Natale con quella serpe faceva rabbrividire i ragazzi. Con lei tutto diventava pressoché noioso e i sentimenti, nonappena quella donna tozza e fastidiosa appariva agli occhi degli studenti, volavano via assai rapidamente, come se pure loro non avessero voglia di averla fra i piedi.

La sera della vigilia arrivò in fretta e Belle, a dirla tutta, non era molto entusiasta di ciò che l'aspettava il giorno seguente: non aveva una vera e propia famiglia con cui festeggiare il Natale, se non i Weasley di tanto in tanto. Loro facevano quel che potevano e ne era grata, ma non poteva dire di avere una madre e un padre, uniti da un amore inimitabile, che la accudivano e la riempivano d'affetto. Sì, lei aveva i suoi migliori amici, delle persone stupefacenti, ma non era la stessa cosa.
Sirius era suo padre, ma per spiacevoli circostanze, chiaramente, non riuscì a starle accanto come avrebbe fatto un padre presente. In tutti i modi, Belle non lo accusava di nulla: Sirius non aveva colpe, la responsabile di questa loro sofferenza era Octavia.

In seguito a quel lungo ragionamento, decise che era meglio svuotare la mente dai brutti pensieri. Non voleva lasciare che Octavia le rovinasse la vita, perciò decretò che non ci avrebbe più pensato.
Detto questo, dopo una cenetta sotto il soffitto incantato della sala grande salutò Mason al tavolo affianco e si diresse verso i sotterranei, dove trovò Ian e Draco stesi sui divanetti davanti al focolare.
I due ragazzi stavano iniziando a conoscersi un pochino: non erano amici del cuore ma, comunque, si sopportavano. Forse erano uniti da un obbiettivo: proteggere la ragazza che amavano. Sì, ho detto proprio "che amavano". Si sapeva bene che Draco provava ancora dei sentimenti per lei, ma anche Ian aveva posizionato il suo cuore puro tra le mani della ragazza.
Belle, alla vista dei due amici che coesistevano senza spaccarsi la faccia, entrò allegra nella stanza e si lasciò cadere tra i due.

_Belle's Pov_
Quel profumo irresistibile di cocco e vaniglia si fece strada nei miei seni frontali, donandomi un piacere unico.
Il suo odore mi ha sempre fatto sentire nel migliore dei modi, per questo ogni giornata che passava mi rendevo conto che quel ragazzo mi piaceva.
Mi trattava sempre come una principessa, come se fossi l'unica.
Lui non lo sapeva, ma io venni a conoscenza di come si era disperato quando fui rapita, e fece tutto il possibile per salvarmi.
Quel ragazzo teneva davvero tanto a me e io avevo sempre tenuto a lui ma, forse, questa volta era diverso.
Se non avete ancora capito si trattava di Ian, il mio migliore amico, e non di Draco.

Appoggiai la testa sulla sua spalla, avevo bisogno di affetto.
Lui in risposta mi cinse il busto con il suo forte braccio, e lasciò cadere delicatamente la sua testa sulla mia.
Ora più che mai mi sentivo protetta e al sicuro, come la prima volta che lo avevo conosciuto al campo da Quidditch.
Nel frattempo, Draco stava scrivendo una lettera a sua madre, Cissy, per aggiornarla sulle ultime notizie.
D'un tratto balzai su, ricordandomi dei piccoli regali che avevo acquistato per i miei amici.
"Ragazzi, ho una cosina per voi." rivelai loro.
"Belle, non dovevi!" fece Draco, "Se lo avessi saputo te lo avrei fatto pure io" continuò lui. Era chiaro che fu ironico perchè, con un sorrisetto stampato sul volto, sfilò dalla tasca un pacchetto per la ragazza.
"Mio dio, grazie!" esclamai allegramente, porgendogli il suo.
"Fugurati, grazie a te." Mi sorrise.
"Ora mi sa che vado a spedire questa." proseguì indicando la pergamena che teneva fra le mani.
"D'accordo, attento a non farti beccare a girovagare di notte. A domani, allora."
"A domani Belle." Mi scoccò un bacio sulla guancia e se ne andò via.
Ormai era tardi e, un po' per le vacanze natalizie, un po' per l'orario, non vi era traccia di altre persone nella stanza.
Uno sbadiglio prese il sopravvento su di me.
"Sei stanca, ti accompagno al tuo dormitorio." si propose Ian.
"Tranquillo, non ce n'è bisogno. Non mi succederà niente." tentai di rassicurarlo io.
"Sì, l'hai pensato pure l'altra volta e poi ti hanno rapita. Non ricordi?"
"Ti preoccupi troppo, prenditi cura anche di te stesso ogni tanto." lo rimproverai.
"Belle, mi preoccupo il giusto. Non discutere e lascia che ti accompagni." mi intimò.
"Va bene, andiamo." gli risposi, per poi percepire la sua mano calda che afferrava la mia.
Camminammo fino ad arrivare davanti al corridoio dei dormitori femminili e ci fermammo.
Non avrei mai voluto lasciare quel contatto che Ian aveva instaurato afferrandomi la mano, in quel momento mi sentivo così protetta.
Eppure, io sapevo che lui provava qualcosa per me, quindi ci avrei solo guadagnato a dirgli le cose come stavano.
"Buonanotte Belle"
Quell'istinto di rivelargli i miei sentimenti una volta per tutte scomparve improvvisamente,  lasciando uscire dalla mia bocca solo un "Notte Ian".
Notai uno sguardo speranzoso sul suo volto, il chè mi diede la giusta spinta per aprire bocca.
"Ian, un ultima cosa..." richiamai la sua attenzione, "grazie di tutto, davvero."
Ian si avvicinò per scoccarmi un bacio sulla guancia ed io, con un rapido scatto, feci combaciare le sue labbra con le mie, dando così inizio ad un meraviglioso bacio. Lui, senza pensarci troppo, mi strinse forte a sè e io riuscii a percepire il dolce contatto fra i nostri corpi, uno accanto all'altro.
Questo fu ciò che reputai un bacio passionale e vero.
"E questo? A cosa lo devo?" mi domandò stupefatto Ian quando ci separammo.
Non sapevo bene cosa rispondergli. Avrei dovuto essere vaga o arrivare al dunque?
"Ian..." mi bloccai con lo sguardo fisso sul pavimento, avevo paura di riferirgli ciò che provavo. Come l'avrebbe pesa Draco? Non volevo che tra i due nascesse di nuovo odio, vista la situazione di pace che si era instaurata negli ultimi giorni.
Però, pensai, ne valeva davvero la pena. A me lui piaceva e mi faceva sentire al meglio, non potevo sprecare questa occasione. In aggiunta, era sempre andata male con i ragazzi precedenti, ma Ian era molto affidabile e sincero.
Io e Draco avevamo voltato pagina: lui poteva andare con chi lo rendeva felice e io pure.
"Ian, tu mi piaci molto e con te sto bene." gli riferii, per poi farmi sopraffare da un senso di colpa assurdo: presa dal momento, avevo del tutto dimenticato ciò che sarebbe accaduto se fosse nato qualcosa fra di noi. Ian, come con Draco in precedenza, non sarebbe mai stato al sicuro. Cavolo, che stupida che sono stata.
"Ian, scusa. Scusa, scusa, scusa.  Non posso." feci disperata, facendomi passare una mano fra i capelli.
"Non puoi? In che senso?" pareva che gli fosse crollato il mondo adosso.
Sollevò il mio viso con un dito e mi guardò negli occhi con fare comprensivo.
"Belle, è per tua madre? Sappi che non ho paura, non importa ciò che vuole fare." Sembrava quasi che mi leggesse nella mente, ogni qual volta che qualcosa non andava lui mi capiva.
"Ian, se ti succedesse qualcosa non potrei perdonarmelo, ora più che mai."
"Belle, sono ad Hogwarts. Nulla di brutto mi può capitare finché starò qui, mettitelo in testa." mi rassicurò stringendomi una spalla con la mano.
"E poi, è da anni che aspetto questo momento. Non mi lascerò scappare l'occasione di stare con la ragazza che amo. Scordatelo."
Lui mi ama?
Buon dio, era così dolce.
Mi strinse forte a sè e mi scoccò un bacio sulla testa.
"Notte Belle, a domani." si congedò sorridendo.
"Notte Ian." feci io.
"L'ultimo e poi basta." lo supplicai infine facendo gli occhi dolci.
Lui mi accontentò, non ci fu bisogno di ripeterglielo. Questa volta mi prese in braccio, facendo riempire il mio stomaco di farfalle svolazzanti. L'ultima volta che avevo provato la stessa sensazione fu con Draco, la prima volta che ci baciammo.
Non riuscimmo a terminare con calma quell'indescrivibile bacio a causa di un rumore che ci fece sobbalzare.
Pensavamo di essere soli e invece ci ritrovammo Draco di fianco. Probabilmente stava tornando di nascosto dalla guferia quando ci aveva beccato. Sembrò alquanto imbarazzato, cosa che parve essere contagiosa dal momento che i nostri volti si fecero paonazzi.
"Scusate..." pronunciò il biondino superandoci e facendosi strada verso il suo dormitorio.
Nonappena sentimmo che chiuse la porta quel silenzio imbarazzante terminò e le risate presero il sopravvento.
Fu un momento così magico: i nostri occhi erano attratti reciprocamente, senza riuscire a distogliere lo sguardo.
Il sorriso di Ian mostrava tutti i denti lucenti; era così dolce che non riuscii a non innamorarmi.
Uno sbadiglio mi tradì, facendomi congedare dalla stanchezza.
"Sogni d'oro Ian"
"Non ce n'è bisogno, il mio sogno si è già realizzato." mi sussurrò dolcemente all'orecchio, per poi lasciarmi un delicato bacio sulla punta del naso.
Non riuscii a non arrossire alle sue parole. Mi mise giù e mi diressi verso il mio dormitorio, spensierata e allegra come non mai.

✒SPAZIO AUTORE✒
Ian è un ragazzo stupendo, merita Belle a parer mio. Però siamo sicuri che Draco si arrenderà così facilmente?

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