One wand too many

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_Belle's Pov_
Ci fermammo davanti all'entrata di un enorme e colorato hotel, pareva il paradiso.
Draco si avvicinò a me e mise la sua bocca vicino al mio orecchio.
"Aspetta qui, ci metterò solo un minuto." sussurrò soavemente.
Mi lasciò con un delicato bacio sul collo che mi provocò dei piacevoli brividi.
Entrò dentro l'edificio e, dopo solo dieci minuti, anche io riuscii a mettervici piede. Nonostante tutto io, al contrario di lui, non vidi nulla. Mi ritrovai direttamente in un corridoio al diciannovesimo piano, di fronte alla porta di una sweet.
Draco mi aveva supplicato di non aprire gli occhi per tutto il tragitto ma, presa dalla curiosità, li aprii.
"Hey, ti avevo detto di non guardare!"
mi riprese lui notandolo.
Il ragazzo stava tentando di aprire la porta con una chiave elettronica, senza concludere nulla.
"Sei solo un po' impedito, lasciatelo dire. Posso?" Chiesi io cercando di afferrare la tessera che lui teneva stretta fra le mani.
"Mhh, va bene... Guai a te se tiri quella maniglia, però." Mi minacciò poco serio.
"Agli ordini, mio eroe." lo rassicurai io ironicamente.
Infilai la chiave nella apposita fessura con semplicità. Guardai Draco ridacchiando.
"Facile facile."
"Ci sarei riuscito anche io..." si difese facendo un piccolo ghigno.
"Ci conto." lo stuzzicai io ricambiando il suo gesto.
Poggiò delicatamente la sua mano sul mio volto, quindi io chiusi gli occhi. L'altra l'appoggiò sul mio fianco per guidarmi da dietro.
Spinse la porta con un piede e mi spinse più avanti.
Lentamente aprii gli occhi.
Ero in uno stato di shock.
"Pazzo, ho un fidanzato completamente fuori. Oh cielo, hai pagato una fortuna!"
Probabilmente mi si illuminarono gli occhi.
"Draco, sai che non posso pagar..." Mi baciò, senza nemmeno farmi finire di parlare.
"Stai zitta..." mi intimò.
"Solo goditi questa sorpresa..." mi ordinò tra una pausa e l'altra.
"Davvero, ti preoccupi troppo."
Dopo qualche secondo dall'ultima frase, il suo dolce viso si allontanò da me.
"Perchè dovresti ripagarmi, Belle? Lo fai già da molto tempo, infondo. Il modo migliore con cui mi potresti ringraziare consisterebbe nel non abbandonarmi mai. Non desidero altro che averti accanto, non riesci a capirlo?"
"Draco, hai un cuore grande. Non lasciare che gli altri ti influenzino, per favore."
"Ma non capisci?" disse lui sorridendomi. "Sei tu che mi rendi... vivo."
"O mio dio Draco, ti odio. Riesci sempre a farmi arrossire!" Avevo le guance in fiamme e gli occhi lucidi. Le sue parole erano talmente dolci... nessuno mai me le aveva dedicate.
"Però, guarda qua! È davvero meraviglioso. Ti ringrazio, davvero."
Era una sweet enorme, davvero grande!
C'era addirittura un salotto, oltre il bagno e la camera.
Mi indirizzai verso il balcone, o almeno uno dei tanti.
Aprii la porta di vetro scorrevole ed uscii. Il panorama era magnifico.
Si sentiva il rumore delle onde del mare che si infrangevano sugli scogli anche da lassù. Le spiagge erano abbastanza affollate, bambini ed adulti stavano facendo il bagno. Ovviamente i surfisti non potevano mancare!
A parte il Quidditch, il surf era uno degli sport che m'incantava di più, nonostante non lo avessi mai provato. Desideravo imparare da anni.
Sentii la voce di una ragazza provenire dal balcone alla mia sinistra.
Lei era appoggiata alla ringhiera, rivolta verso l'interno della camera. Stava parlando con qualcuno che, dalla voce, sembrava un giovane uomo.
Egli stava uscendo dalla sweet e la sconosciuta lo salutò.
Fu un piccolo ma essenziale particolare a catturare tutta la mia attenzione: dalle tasche posteriori dei suoi pantaloni sbucava il manico di...
Mi fiondai dentro, e iniziai a trascinare fuori Draco afferrandolo per la camicia.
"Su! Sbrigati! Devi vedere una cosa..."
Arrivati fuori, provando a dare poco nell'occhio, indicai la tasca della nostra vicina di stanza.
"La vedi?"
"Ma quella è... è una bacchetta!" osservò lui.
"Ma come!? E io che pensavo che fosse un dito d'elfo!" ironizzai io.
"Ah ah ah, davvero divertente..."
"E se fossero... come noi?" ipotizzai.
"Scopriamolo."
Cosa?
"Ma come pensi di scopr..." Draco mi interruppe bruscamente.
"Hey tu!!" Urlò con tono arrogante.
"Sì, proprio tu!" Disse quando la ragazza si girò verso di lui.
"Draco! Ma sei serio?" lo rimproverai io.
Finii per rivolgermi alla ragazza.
"Scusa le sue maniere, ogni tanto è un po' impulsivo..." lanciai un occhiataccia a Draco, che mi guardò come un cane a testa bassa quando guarda colpevole il padrone.
"E voi chi sareste?" domandò la sconosciuta con fare confuso.
"Oh beh, siamo semplici turisti..." mentii io.
"Sappiamo chi sei!" partì Draco. Mi rivolsi a lui disperata: "Oh mio dio. Fai sul serio?"
"No, io non sono una strega!" rispose la sconosciuta.
"Beh, ti sei fregata bellezza..."
"Oh! Chi è la bellezza qui?" chiesi irritata io a Draco in seguito alla sua affermazione nei confronti della ragazza.
"Sì, scusa, non intendevo... In tutti i modi, nessuno ha parlato di streghe. Ti sei fregata. Se no come facevi a sapere che stavo parlando di questo?" continuò lui.
"Ripeto, chi siete?" ripetè la vicina posando una mano sul manico della bacchetta.
"Beh, da donna a donna, dimmelo tu stessa." Alla vista del precedente gesto della sconosciuta misi lentamente una mano dietro alla mia schiena, la avvicinai alla tasca degli shorts e afferrai la bacchetta. La puntai sulla ragazza, la quale spalancò la bocca dallo stupore.
"Non ti conviene provare ad usarla." la avvertii io.
"Sì, anche lui ne ha una." Continuai facendo un cenno al mio ragazzo con la testa. Lui la estrasse e la mostrò con orgoglio.
"Ho sempre adorato la sua bacchetta.
Ma non fraintendere, intendo quella di legno." le conferii io guardandola dritto negli occhi, nella speranza di intimorirla un pochettino. Per i miei gusti doveva volare più basso. Il mio tono era piuttosto freddo, aveva sicuramente funzionato poichè vidi la ragazza staccare le mani dalla sua arma.
"Hem, okay. Abbiamo cominciato col piede sbagliato. Lasciate che mi presenti. Io sono Tami. Quindi, da quel che ho capito tu saresti Drago. E tu ti chiami...? Non ricordo, per caso lo hai detto? Mi sarà sfuggito."
"Innanzi tutto io mi chiamo Dra-C-o, con la 'c'." la corresse il ragazzo ferito nell'orgoglio.
"Io sono Belle. Posso chiedere una cosa? Che scuola frequenti? Dove vivi? Sei di qui?" Ero un po' troppo curiosa: non avevo mai viaggiato e appena fui arrivata alle Hawaii incontrai una strega.
"Ti hanno mai detto che fai troppe domande?" ci scherzò su Tami ridacchiando.
"A volte, forse..." ricambiai il sorriso.
"Ti va di fare un giro?" propose.
"Ma certo, usciamo da qui. È anche una bellissima giornata..."
"Qui quasi tutti i giorni c'è bello, si nota proprio che sei di Londra. O sbaglio?"
"Mhh, ci sei vicina."
Rientrai in camera quando vidi che lo fece anche lei. Draco mi seguì.
"Hey, vuoi venire?" gli proposi avvicinandomi a lui.
"Nah, tranquilla, sarà una mattinata da ragazze. Non ci tengo a prendervi parte." disse aggiungendo il suo solito ghignetto.
"Adoro quel sorrisetto malizioso che hai sempre stampato in faccia." gli rivelai io.
"A quanto pare, però, io non sono l'unico qui ad essere malizioso. Cosa dicevi in merito alla mia bacchetta? Oh, e non fraintendere, intendo quella di legno..." Rise guardandomi dall'alto.
Mi misi a ridere anche io e gli diedi un colpetto affettuoso sul petto.
Mi girai per uscire ma la sua voce mi bloccò: "Non mi saluti neanche per bene?"

_Pov's Draco_
Mi avvicinai a lei e cinsi le mie braccia attorno ai suoi fianchi. Pian piano i nostri volti si avvicinavano sempre di più e i nostri sentimenti sbocciarono in un tenero bacio. Le mie mani scivolarono più in basso. Lei iniziò a tirarmi leggermente i capelli.
La presi in braccio.
Si staccò.
"Ora devi andare..."
"Appagato?" mi domandò lei.
"Cinquanta e cinquanta. Forse stasera potremo concludere ciò che abbiamo iniziato con un po' di coccole."
"Mmh, mi piace come idea"
Uscì dalla stanza, chiudendosi la porta dietro.
Silenzio.
Senza di lei tutto era più silenzioso.
Questa sensazione di solitudine mi rendeva piuttosto malinconico, come quando ancora non avevo avuto la possibilità di conoscerla.
Mi alzai dal letto, mi ero appena seduto. Corsi verso la porta e l'aprii bruscamente. Sentendo quel rumore si girò. Lei era ancora lì, nel corridoio. Al suo fianco c'era Tami, entrambe erano dirette verso l'ascensore.
"C'è qualcosa che non va, Draco?"
Mi guardava con uni sguardo preoccupato, come se avessi avuto la scritta "psicopatico" impressa sulla fronte.
In effetti, forse il mio sguardo da folle risultava un pò preoccupante.
Mi ricomposi.
"No, va tutto alla grande. Mi domandavo solo se la tua proposta di unirmi a voi fosse ancora valida." Che cretino che sembravo.
"Beh, certo, se tu ti senti a tuo agio allora... volentieri." mi rispose Belle con un dolce sorriso.
"Forza Draco, andiamo." Fece un cenno con la testa e, appena mi sistemai alla sua destra, avvolse il suo braccio al mio collo, appoggiandolo sulle mie spalle.

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