Shine

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_Belle's Pov_
Mi risvegliai dopo qualche minuto, o almeno pensavo. Ero sempre sullo stesso lettino.
Aprii leggermente gli occhi e gli sbattei più volte prima di riuscire a regolarizzare i movimenti delle mie palpebre. La luce era davvero fastidiosa, le mie pupille erano irritate. Di fronte a me non c'era nessuno. Mi voltai a destra per immergermi nell'ombra. Dopo poco mi resi conto di un contatto: un ragazzo seduto al fianco del letto mi stringeva forte la mano.
"Belle! Sei sveglia, finalmente!" esclamò con enfasi.
"Mason! Che ci fai qui?" chiesi sorpresa.
"Beh, ho saputo che eri in infermeria e sono venuto a farti visita. Per un attimo ho temuto che... no, lasciamo srare." spiegò.
"Ora sei sveglia, grazie a dio." Era un po' strano, ma appariva davvero carino quando si preoccupava. Gli sorrisi.
"Ti ho lasciata sola per quasi tre giorni e guarda cosa mi combini..." commentò scherzando.
"Aspetta, tre giorni?" Ero confusa. L'ultima volta che l'avevo visto era stara circa un giorno e mezzo prima...
"Sì, sono passati quasi tre giorni dal treno, sai?"
"Ho dormito un giorno intero?"
"Circa. Eri molto stanca, ti meritavi un po' di riposo."
"Cosa mi è successo?"
"Beh, sei caduta da una scopa..."
Lo bloccai. Mi sollevai e mi misi a sedere sul lettino.
Un dolore lancinante mi trapassò la tibia destra. "Ahhia!" strillai
"Fin qua c'ero arrivata. Io intendevo cosa mi fossi fatta. È rotta?" proseguii  indicando la gamba.
"Sì, lo è. Anche le tue costole lo sono. Stenditi, o madame Pomfrey ucciderà entrambi." mi ordinò con fare paterno.
"E sono bloccata qui!?"
"Probabilmente domani starai già bene... Dicono che l'osso della gamba si stia ricalcificando."
"Che sollievo! Non posso resistere intrappolata su questa branda ancora per molto." piagnucolai.
"Pensa un po', le uniche volte in cui riusciamo a vederci è durante emergenze o incidenti..." 
Lui mi accarezzò i capelli e si mise a ridere. Io feci lo stesso. Mi guardò.
"Buffo, vero?" commentò senza dissolvere lo sguardo.
"Mi fa piacere vederti sveglia.
Ora però devo andare. Sono le otto meno dieci, fra poco ricominciano le lezioni. Torno a trovarti, Belle. A dopo!" 
"Mason, davvero: non ti disturbare. Ci vediamo dopo." Esitai pensando a cosa volevo fare e lo chiamai l'ultima volta.
Si avvicinò a me.
"Grazie di tutto, davvero. Anche per quest'estate. Te ne sono grata."
Ci fu un'attimo di silenzio assordante.
I nostri occhi si attiravano come magneti talmente potenti da non potersi staccare.
In quel momento io lo desideravo.
È brutto da dire, sì, ma sapevo di provare qualcosa per lui ora che Draco non c'era più.
Abbassò la testa e mi mise la mano dietro la nuca. Quella destra l'appoggio sulla mia coscia.
O mio dio, stava per succedere!
Le nostre labbra si toccarono, lasciandomi una sensazione di dolci brividi. Essi partirono dal collo, dove una parte del suo palmo era appoggiata, per poi passare sulla mia schiena e arrivare fino alle gambe, dove su una vi era la presenza di un'altra mano del ragazzo.
Era diverso dall'ultimo bacio. Questo era molto più reale, voluto.

Le nostre bocche si erano dolcemente separate, ma i nostri nasi si sfiornavano ancora. Sorrisi, lui pure.
Okay, ero confusa.
Lo vidi sollevarsi e camminare via, nessuno disse niente. Man mano che si allontanava mi sentivo sempre più sola.
Mi aveva davvero baciato? Magari era solo un sogno... stavo ancora dormendo, no? Mi pizzicai il braccio.
"Ahi!" Faceva male: non era un sogno!
Magari era stata solo una visione: ho preso una botta bella forte.
Ma sembrava così vero...
Oh mio dio.

"Ma che scenetta romantica..." ironizzò qualcuno con amarezza, interrompendo i miei pensieri.
"E tu che ci fai qui!?" Ero piuttosto stupita.
"Beh, non ho il diritto di venire a trovare la mia ex ragazza che ha avuto un brutto incidente? No? Ah, che peccato. Va be', ormai sono qui."
"Che cosa vuoi?" tagliai corto seccata.
"La mia rivincita."
Ma era serio?
Lo guardai per qualche secondo, confusa.
"Scherzo, guarda in che condizioni ti trovi... E poi, andiamo, si sa che hai vinto solo per fortuna..."
Ma come si permetteva?
"Peccato che la mia 'fortuna' mi abbia fatto entrare nella squadra come cercatrice." ribattei lanciandogli un occhiata.
"Divertente. Ora, siccome non puoi muoverti, approfitterò del momento.
Ti devo delle spiegazioni. Tu devi solo startene buona e seduta. Non farmi pentire di avertelo detto."
Sbuffai per poi rispondergli.
"Davvero scaltro, devo ammetterlo, Malfoy."
"Andiamo, smetti di chiamarmi in quel modo. Il mio nome lo sai bene."
"Mhh, certo che lo so bene, e non ne sono lieta. Allora Malfoy, quali più tenebrosi segreti devi rivelarmi?" Domandai scandendo bene il suo cognome per infastidirlo.
"Lascia che io parli e chiudi la bocca." sbuffò.
"Non hai paura che qualcuno entri? Non temi che io possa ribellarmi? Non hai paura che qualcuno senta delle urla?" lo provocai scaltra.
"Ti ho preceduto: il Muffilato non mi tradirà."
"Il signorino ha fatto i compiti."
"In effetti li ho fatti. Pensa che la materia di studio eri proprio tu."
Okay, mi stava confondendo.
"Di cosa stai parlando?" Ora mi aveva davvero catturata.
"Posso mettere chiarezza sulla tua vita, sempre che tu mi permetta di farlo." rivelò.
"Spiegati meglio, non puoi sempre essere così vago!"
"Quindi ora è di tuo interesse, eh?" chiese retoricamente.
"Immaginavo" commentò in seguito al mio silenzio.
"Beh, ti avevo promesso che non ti avrei più tenuto nascosto nulla e..."
"Ti ho già detto cosa ne penso..." Lo interruppi io.
"Lo so. Lascia che ti spieghi. Io so cose riguardanti la tua vita. Personalmente, penso che non sia un bene per te saperle. Ma in tutti i modi ne hai il diritto."
"Santo Salazar, Draco, arriva al punto!" lo ripresi io.
"Octavia Myers." pronunciò.
"Sarebbe?" domandai.
"Tua madre." mi spiegò.
"Tua madre?" feci confusa.
"TUA madre."
Come mia madre?
"Mia madre?"
"Sì, tua madre." confermò per l'ennesima volta.
"Mia madre." scandii io.
"Esattamente."
"Mia madre è... sì chiama Octavia Myers?"
"Esattamente."
"E quando pensavi di dirmelo!?" Esclamai irritata io.
"Oh mio dio, dimmi che stai scherzando!?" sbottò lui.
"È da quando ti ho vista che provo a dirtelo. Sei così testarda!" proseguì.
"E tu sei troppo... troppo elusivo!"
Scoppiai a ridere come un'esaurita. Per fortuna anche lui si lasciò andare.
In effetti non gli ho mai voluto dare ascolto.
"Colpa mia. Draco, perdonami."
"Mi sorprendi." disse mentre si avvicinava.
"No, no." lo allontanai io nonappena tentò di baciarmi.
"Oh, giusto, abitudine. Ora stai con mister bagnino, dimenticavo." commentò con una nota amara.
"Non ne abbiamo ancora parlato io e lui, se è ciò che intendi. E poi non penso che voglia stare con una poveretta come me."
"Allora io dovrei essere un poveretto, siccome sono e sarò sempre innamorato di te. E comunque quel bacio raccontava altro."
"Oh, non fare il romanticone. Ti da solo fastidio che io abbia già ricominciato la mia vita, invece di strisciarti dietro.
In tutti i modi non ti deve interessare." m'irrigidii io.
Nemmeno un po' di privacy, si doveva mettere sempre in mezzo.
Ci fu una pausa piuttosto lunga. Dopo circa dieci minuti di silenzio, io ricominciai a parlare.
"Quindi io ho una madre."
"Così sembra."
"Si chiama Octavia Myers."
"Così sembra."
"E mio padre è Sirius Black."
"Così sembra."
"Ma tu come fai a saperlo? E non ripetere 'così sembra'!"
"Ho pochi ricordi, ma chiari. Posso solo dirti che quando eri appena nata, i miei genitori ospitarono a Malfoy Manor Octavia e la sua piccola figlioletta. Quella bambina eri tu. Ricordo perfettamente, nonostante fossi così piccolo." Mi rivelò.
"Dici davvero?" Ero sbalordita.
"Sì. Ho chiesto anche ai miei genitori, loro confermano tutto. Sarà difficile da accettare, Belle, ma tua madre era e rimane tuttora una mangiamorte."
"Lei è ancora viva?"
"Oh, puoi dirlo forte. E non è bene per nessuno."
Capii che c'era di più.
"Che intendi?"
"Sicuramente ricorderai quella ragazza delle Hawaii..."
Ah sì,  quella con cui mi ha tradito...
"Come dimenticarla?"
"Beh, vedi, io non l'ho baciata. O meglio, non volevo. Io ti amavo, proprio come ti amo adesso: non ti avrei mai tradita.
Quel giorno andai in bagno e, una volta uscito me la ritrovai davanti. Lei mi trascinò fuori. Minacciò entrambi. Non volevo che ti accadesse qualcosa di male, così la seguii. Disse che se io non fossi stato lontano da te ci avrebbe ucciso. Ma io non le diedi ascolto. E poi ci fu quel bacio. Non ero in me, non riuscivo a comandare il mio corpo... non lo avrei mai fatto!" si difese il biondino agitato.
"Draco, io non so a cosa credere." lo bloccai mentre gli uscivanodalla bocca quelle parole frenetiche.
"Credi a me, e a nessun'altro. È così. Mi ha fatto un incantesimo, ne sono certo!
Tu non mi credi, vero?"
Silenzio totale.
"Immaginavo.
Ora però, lascia che ti faccia una domanda. Tu dovrai rispondermi sinceramente." Attese un cenno di conferma e continuò: "Pensi che avrei motivo di tradirti? Sii sincera, ti prego." mi domandò facendo avanti ed indietro per la stanza, attendendo una risposta.
"Draco," iniziai.
"io sono umana e lo sei anche tu. Non so cosa pensare. So solo che non è impossibile."
"Che motivo avrei per tradirti?" mi chiese. Il suo sguardo era pieno di sofferenza.

Non risposi e iniziai a pensare in silenzio. Io non mi ero mai sentita abbastanza per lui, non è un buon motivo? Non ero la ragazza più bella del mondo e non lo sarei mai stata, lui invece era stupendo. Draco Malfoy era perfetto, io nemmeno lontanamente.
"Non pensi che, se avessi voluto un altra ragazza, non ti avrei regalato una vacanza in una sweet di lusso?" Si fermò.
"Io volevo te, volevo passare il resto della mia vita con la persona che amavo." Fu come se mi avesse letto nella testa.
"A-allora per quale motivo mi hai lasciata, Draco? È-è per Mason? Scusami, io pensavo che tu mi avessi t-tradita!" Ormai ero sul punto di piangere. La mia voce era spezzata.
"Quella sera, tu hai baciato Mason. Io ero seccato, ma mi sarebbe passata.
A farmi tornare in Inghilterra fu un evento successo la mattina stessa della mia partenza. Un sogno. Sentii la voce della ragazza che ti minacciava. Mi obbligò ad allontanarmi da te, o ti avrebbe fatto del male. E poi un urlo mi ha svegliato. Lei gridò il cognome di tua madre. E da lì ricordai. Ci ho pensato su per ore, ti ho scritto anche un biglietto e..."
"Molto vago, direi." lo interruppi.
"Poi sono partito." proseguì senza fare caso al mio commento.
"Mi sono sentito male, non avrei dovuto lasciarti lì. Ma almeno tu stai bene. Se questo odio nei miei confronti fosse stato il prezzo da pagare pur di vederti viva, non avrei temuto a procedere. E così è stato. Non avrei sopportato la morte di una persona... cara, sulla mia coscienza.
Per di più, quel soggiorno sarebbe stato solo un regalo, per ringraziarti. Sai, non faccio certe cose per tutte, al contrario di quello che pensi.
Ma per te sì, perchè io ti amerò per sempre e nessuna potrà sostituirti. Devi credermi." Riprese fiato e si sedette al mio fianco, afferrandomi la mano con delicatezza. Mi sollevai, ignorando i saggi consigli di Mason.
Io non ne avevo idea, non lo sapevo.
"Che cosa ho fatto..." mi disperai.
"Draco, mi dispiace così tanto!"
Io avevo baciato Mason per vendetta. Lo avevo fatto soffrire, nonostante lui soffrisse già per me in altre maniere.
Vidi una piccola e brillante lacrima cadere dagli occhi di Draco. Era la prima volta che piangeva di fronte a me, da quando lo avevo conosciuto.
Lui mi era accanto. Io accorciai le distanze e, sforzandomi per non urlare a causa del dolore lancinante alla gamba, cinsi le mie braccia attorno alle sue spalle. "Vieni qui."
Lui si lasciò andare e mi abbracciò.
"Davvero, sono talmente dispiaciuta..."
Che piccolo orsetto.
Ecco, ora le mie lacrime mi rendevano ancora più confusa.
Proprio quella mattina avevo baciato Mason, ed ora mi ritrovavo un addolorato Draco fra le braccia, nel tentativo di ottenere il suo perdono e consolarlo.
Caos, ecco su cosa si basava la mia vita.

Il dolore alla gamba si faceva più fisso. Mi stesi per farla riposare.
Con un piccolo movimento trasferii il mio corpo da una parte del letto, per lasciare che Draco si sdraiasse.
Rimase fermo, abbracciato a me.
Aveva bisogno di un po' di affetto, probabilmente. Era il minimo che potessi fare, nonostante ormai io avessi cambiato pagina - volendolo o no - e vissuto una nuova avventura con un nuovo ragazzo.
I suoi occhi erano chiusi, si addormentò dopo poco.
Non volevo svegliarlo, era così carino ma allo stesso tempo distrutto. Io lo avevo distrutto, non lo meritavo.
Vidi qualcuno entrare dalla porta dell'infermeria.
"Belle, sei sve... Draco!?" esclamò Ian alla vista del bell'addormentato.
"Sshh!" Gli feci cenno di no con la testa. Non doveva urlare, o avrebbe potuto svelgiarlo.
"Che succede?" sussurrò.
"Poi ti spiego." feci sotto voce, sorridendo.
"Beh, penso che tornerò dopo. Vi lascio soli." borbottò. Notai un certo dissenso nel suo tono di voce, quasi come se ci fosse rimasto male.

THE DARK TRUTHWo Geschichten leben. Entdecke jetzt