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Quella sera, Draco inviò una lettera alla madre, nella quale chiedeva il permesso per tornare a casa in giornata.
Legò la lettera alla zampa di uno dei gufi della scuola e l'animale volò via.
Intanto, preso dalla stanchezza, tornò nel dormitorio.

Fu una giornata pesante e piena di emozioni, si addormentò quasi subito.
Fu proprio due giorni dopo che la lettera di risposta tornò indietro, tra le zampe dello stesso rapace, al momento piuttosto affamato.
Durante la colazione il gufo si precipitò sul tavolo di Serpeverde e Belle, seduta accanto a lui, lo prese e gli diede un po' di acqua dal suo bicchiere.
Era una ragazza davvero buona e amprevole, amava tutte le creature del mondo, tendeva sempre a aiutare tutti.
Draco spiegò la lettera dalle sue zampe e la aprì.

"Carissimo Draco,
domani hai il permesso di tornare a casa.
Silente è stato informato ed ha approvato la tua assenza alle lezioni.
Fatti trovare, questa sera, alle nove in punto alla stazione di Hogsmead.
Il treno ti riporterà a Londra, lì ci sarà tuo padre ad aspettarti.
Vedi di non fare tardi.
Ti voglio bene,
Narcissa."

Draco lesse tutto ad alta voce.
Le valigie ormai erano pronte, poichè si aspettava tutto ciò già da qualche giorno.
L'unica cosa che mancava alla lista era la foto della bacchetta del misterioso padre della fidanzata.
<<Manca la foto della bacchetta, potresti portarmela prima di sta sera?>>
<<Certo Draco, grazie infinitamente.>> sorrise lei.
<<Ogni cosa per te.>> disse lui poco prima di averla baciata.
Si alzarono dal tavolo, dando inizio ad un'altra normalissima giornata di lezione.

Arrivò sera piuttosto in fretta.
L'immagine della bacchetta era già stata posta nel baule di Draco, pronta per essere portata a Malfoy Manor.
Draco si affrettò a mangiare e, dopo aver salutato Belle, si diresse alla stazione buia.
Raggiunse il treno.
Era piuttosto silenzioso, i vagoni erano tutti vuoti.
Faceva quasi paura: era solo in una cabina cupa su un treno in movimento.
Cercò di pensare ad altro, ragionando a proposito di qualche strategia per convincere i genitori a portarlo nel negozio di bacchette.
Ancora poche ore di viaggio e il treno sarebbe arrivato.
Ormai si era fatto buio pesto. Al suo arrivo Draco notò che la stazione era vuota, ad eccezione della sagoma di un uomo alto con dei lunghi capelli. Scendendo dal mezzo il ragazzo riuscì a scorgere il volto del padre Lucius, un uomo piuttosto slanciato e biondo, proprio come il figlio.
Senza un caloroso saluto, l'uomo afferrò violentemente il braccio del ragazzo.
Si smaterializzarono brutalmente, diretti a casa.
I loro piedi atterrarono sulle piastrelle lucide e linde dell'ornato salotto.
Davanti a loro vi era Narcissa che, al contrario del padre, diede un caloroso benvenuto all'amato pargolo.
Sul suo tenero volto materno era impresso un sorriso, il quale all'arrivo del figlio si allargò fino a dar luce ai denti curati della donna.
Il padre salutò e tornò per i conti propri.
<<Draco, bentornato a casa! Ti ho fatto il letto e ci sono dei vestiti nuovi nel tuo armadio. Vai di sopra, fatti una doccia calda e poi scendi per la cena.>>
<<Grazie mille, mi fermerò per poco.>>
<<A proposito, perchè sei dovuto tornare a casa?>> domandò la madre curiosa.
<<Devo aiutare un amico...>> rivelò alla madre. <<Domani mattina potresti accompagnarmi a Diagon Alley?>>
<<Ma certo tesoro.>> acconsentì Narcissa.
Draco sorrise a mo' di "grazie" e scoccò un bacio sulla guancia della madre.

Salì le scale di marmo pregiato che portavano ad un lungo corridoio.
Raggiunse la camera, a prima vista gli parve enorme, forse perchè era abituato ai piccoli e semplici dormitori di Hogwarts.
Si buttò sul letto, con le mani poste sul petto.
Per qualche minuto, un mucchio di pensieri gli tormentano la mente.
Non aveva molti ricordi felici di quel posto, di conseguenza non era molto felice di tornarvici.
Forse, quel giorno in particolare, ne era ancora meno entusiasta del solito, poichè ad Hogwarts aveva la possibilità di passare tempo con la ragazza che amava.
Ma avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei e, in quel momento, aveva uno scopo ben preciso.

Decise in fine di seguire i consigli della madre.
Si sfilò la maglia, lasciando spazio ai suoi pettorali leggermente scolpiti.
Di conseguenza i pantaloni scivolarono per terra, e con loro anche l'intimo.
Si diresse verso la porta del suo bagno personale e una volta entrato in doccia aprì il rubinetto e dall'alto cadde un getto d'acqua gelida.
Una serie di brividi percorse la sua schiena, facendogli raggelare i nervi.
Dopo alcuni lunghissimi secondi l'acqua divenne calda.
Il vapore si diresse verso l'alto, il vetro si appannò in fretta.
Le piastrelle verdi smeraldo erano ricoperte di gocce che scorrevano veloci verso il basso, come se stessero gareggiando.
Passati cinque minuti, Draco uscì dalla doccia e cinse un asciugamano morbido attorno al bacino.
La sua pelle bagnata appariva piuttosto liscia e luminosa.
Dalle estremità dell'asciugamano candido, si scorgevano le ossa del bacino.
Lasciava una sensazione sensuale vedere il ragazzo seminudo.
Si asciugò con calma, prese alcuni vestiti puliti dall'armadio e li indossò.
Ebbe un Deja Vu: sembrava proprio la stessa mattina in cui prese il treno per raggiungere scuola.

Ormai era pronto.
Scese le scale dirigendosi a cena.
Fu leggermente monotona, ad eccezione di qualche breve conversazione con il padre. Ma anche quelle si rivelarono poco interessanti.
Non aveva troppo appetito, dunque finì quel poco che aveva nel piatto e si alzò.
<<Vado a dormire, è stato un viaggio piuttosto stancante.
A domani.>> sì congedò.
Risalì le scale e ripercorse il corridoio, infine arrivò in camera.
Afferrò al volo un foglio, una penna d'oca e un barattolino d'inchiostro semivuoto.
Fece scorrere rumorosamente la punta metallica del pennino sul foglio, intingendola ogni tanto d'inchiostro.

"Cara Belle, sono arrivato qui a Malfoy Manor.
Direi che l'accoglienza alla stazione da parte di mio padre non sia stata troppo calorosa.
Domani mattina mia madre mi accompagnerà a Diagon Alley.
Non vedo l'ora di rivederti.
PS. L'offerta di passare l'estate da me è ancora valida, se accetterai, non vedo l'ora di mostrarti una cosa di cui nessuno è a conoscenza.
Baci,
Draco."

Liberò il gufo che stava nella gabbia nella sua camera, legandogli la lettera alla zampa.
Era un volatile piuttosto veloce e giovane, la lettera avrebbe raggiunto destinazione sicuramente entro la mattina seguente.
Preso dalla stanchezza, si stese sul letto morbido e cadde in un sonno profondo.

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