Olivander's

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Un raggio di luce filtrò dalle tende scure, illuminando il volto pallido di Draco.
Fuori il sole era appena sorto, l'alba di un nuovo giorno.
Il ragazzo si alzò piuttosto presto, approfittando della bella giornata.
Dopo qualche munito di sbadigli si vestì, pronto per andare a spizzicare qualche bocconcino dalla cucina.
Scese nel salotto, afferrò una mela verde e qualche biscotto.
Giunse all'ingresso, spalancò la porta e rimase fermo ad annusare quell'aria pulita.
Aveva sempre amato quella fragranza di pino, rose e gelsomino che provenivano dall'ala botanica e dai boschi.
Da un certo punto di vista gli ricordava la natura che circondava Hogwarts.
Poggiò i piedi, uno dopo l'altro sulle mattonelle di marmo incastrate nell'erba, seguendo così il sentiero floreale che lo avrebbe portato nel suo posto segreto.
Fu lì che ripensò per la millesima volta a lei.
Proprio l'ultima volta che c'era stato aveva fatto lo stesso, con la differenza che prima non erano nemmeno amici, ora invece sono persino innamorati.
Dopo una lunga riflessione sui momenti passati insieme, si alzò dalla panchina sulla quale si era seduto e fece il suo ritorno.
Ormai erano circa le nove di mattina, il sole era alto nel cielo e gli uccellini stavano già cinguettando da ore.
Entrò in casa per controllare se ci fosse qualcuno sveglio.
A quanto pare sua madre, Narcissa, era già in piedi. Seduta al tavolo della cucina, stava facendo colazione.
<<Hey Draco, ti porto a Diagon Alley?>> Disse la donna con un largo sorriso stampato in faccia.
<uSì, grazie. Finisci di fare colazione con calma, non c'è fretta.>> rispose il ragazzo.
Circa una ventina di minuti dopo, Draco e Narcissa arrivarono a destinazione.
La madre si avviò verso un negozio di gioielli, lasciando a Draco un po' di privacy.
Egli si incamminò verso Olivander, il negozio di bacchette.
Entrò. In quel momento si ricordò il giorno in cui ebbe la sua prima bacchetta.
Un signore dai lunghi capelli bianchi emerse da tutti quegli scaffali ricoperti di scatole.
<<Ahh, Draco Malfoy! Buongiorno.
Che ci fà qui? Ha rotto la sua bacchetta, non è così?>>
<<In realtà...>> tentò il ragazzo biondo platino.
<<Legno di Biancospino, nucleo di crine di unicorno, dieci pollici. Sbaglio?>>
Draco si stava irritando un po', odiava essere interrotto.
Sospirò e poi, finalmente, intervenne.
<<Proprio così. Veramente, sono qui per chiedere un' informazione.>> comunicò.
<<Mi dica, signor Malfoy.>>
<<Vede, qui ho la foto di una bacchetta.
Per caso lei la riconosce? Credo sia stata acquistata in questo negozio, diversi anni fa.>>
<<Mi faccia vedere...>>
Appena notò la bacchetta in foto, la sua faccia si fece pallida, come quella di un morto.
<<Dove l'ha presa?>> domandò Olivander con fare preoccupato.
<<È di una ragazza, le è stata donata dal padre, poco prima di essere abbandonata.>> Si fermò qualche secondo osservando il volto allarmato dell'anziano signore. <<Intuisco dal suo sguardo che lei sa qualcosa. Vado errando?>>
<<Dev'esserci un errore, è impossibile!>>
<<Si spieghi meglio!>> lo intimò Draco, nella speranza di capirci qualcosa.
<<Questa bacchetta - trucciolato, nucleo di piuma di fenice, 12,9 pollici - apparteneva a...>> fece un respiro profondo. << Apparteneva al fuggitivo, famigerato, pluriomicida Sirius Black prima di essere catturato ed imprigionato ad Azkaban!>>
Draco si paralizzò, rimanendo scioccato.
<<C-cosa? Ne è sicuro?>>
<<Se ne sono sicuro? Crede che sia un incapace nel fare il mio stesso lavoro?>>
<<Perciò suo padre è... Sirius Black.>>
cercò di realizzare Draco. <<Hem, grazie dell'aiuto signor Olivander, a-arrivederci.>> si congedò turbato.
Uscì dalla porta e mentre camminava, andò a sbattere contro la madre, preso dai pensieri.
<<Scusa>>
<<Tutto aposto Draco? Mi sembri perso...>>
Draco annuì. <<Sì, non è nulla. Un calo di zuccheri, penso. Sono un po' stordito.>>
<<Torniamo a casa, così potrai riposarti.>> ordinò la madre.
Il ragazzo annuì di nuovo.
Una decina di minuti dopo, Draco era in camera sua.
Si stese sul letto, ricercando qualche idea per riferire tutto ciò che aveva scoperto alla ragazza.
Molti pensieri continuavano a tormentarlo.

_Draco's Pov_
E se mi odiasse dopo? In fondo è stata mia l'idea di ricercare i suoi genitori...
E se andasse alla ricerca di Black, finendo così ammazzata?
E se non riuscisse ad accettare tutto ciò, come potrebbe finire?


Decise, per ora, di non dirle nulla.
Ad un tratto, vide una figura scura arrivare verso la finestra.
Era un gufo.
Spalancò il vetro, in modo tale che l'animale potesse entrare.
Legata alle sue zampette, vi era un foglio di pergamena arrotolato.
Era sicuro che fosse lei, ma lo aprì per avere conferma.
<<Caro Draco, sono felice che tu stia bene. Fammi sapere appena puoi se ci sono novità. Non vedo l'ora di venire a Malfoy Manor quest'estate. Spero di essere ancora ben accetta.
Ci si vede a scuola, Belle>>

Le scrisse una lettera in risposta.

"Cara Belle, qui va tutto alla grande.
Oggi sono stato da Olivander. Nulla. Non è riuscito a riconoscere la bacchetta per ora.
Ha detto che farà qualche ricerca, è vicino alla verità.
Sono molto felice della decisione che hai preso, qui sarai sempre la benvenuta.
Con affetto,
Draco."

Legò la lettera alla zampa dell'animale e questo riprese il suo viaggio per Hogwarts.

THE DARK TRUTHWhere stories live. Discover now