The end of nothing

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Nonostante il suo sforzo per sfuggire all'amore, dovette rimanere.
Draco l'afferrò per l'avambraccio mentre stava cercando di mettersi in piedi.
Si sollevò e provò a baciarla.
"Davvero disgustoso, hai chili di germi che ti sono stati offerti da quella" (la ragazza bionda "fra le labbra. Penso davvero di non tenerci a prendere qualche malattia."
Draco non si arrese, scoccò comunque un lento bacio sulla fronte di Belle.
Un po' riuscì ad addolcire l'amata, alla quale scappò un piccolo dolce sorriso, nonostante non riuscisse a guardarlo in faccia. Il suo sguardo rimase puntato sulle sue mani per tutto il tempo, per non scoppiare in lacrime da un momento all'altro. Non funzionò.

_Pov's Draco_
Le mie labbra sfiorarono la sua pelle morbida. Un sorriso percorse il suo volto.
Lei stava... tremando.
Mi allontanai giusto qualche centimetro dal suo volto e scorsi qualche lacrima cadere dai suoi candidi occhi.
Cinsi le mie braccia attorno al suo corpo, nella speranza di consolarla.
Così fu, lei ricambiò volentieri quel gesto, poggiando delicatamente la sua fronte sul mio petto. La mia mano destra scivolò verso la sua testa, fino a esercitare una lievissima pressione su essa.
"Scusa." sussurrò lei tra un singhiozzo e l'altro.
"No, non scusarti, non è colpa tua, ma mia. Non avevo il diritto di nasconderti quelle informazioni..." la smentì lui.
"No, davvero. Scusami. Sono una pessima fidanzata." concluse lei.
"Ed io il tuo pessimo ragazzo.
Però, che combinazione fantastica, eh!"
Finalmente riuscii a tirarle un po' su il morale, lasciandole scappare una risatina in seguito alla mia ultima esclamazione.

Nessuno è perfetto, tanto meno lo erano loro, ma l'arte del saper perdonare sì che è perfetta.
"Draco, un ultima cosa: ti prego, ti scongiuro, non provare mai più a prendere a pugni Ian.
Lui non è cattivo, è un mio caro amico. Quando vorrai ti racconterò.
Ma comunque sia, non merita pugni sul naso. E soprattutto non penso che - sempre se la faccenda si ripeterà- sarà così clemente la prossima volta.
Io non pretendo che voi andiate d'accordo e che passeggiate per i campi a braccetto. Vorrei solo che vi concedeste un'opportunità per conoscervi meglio.
Magari potreste diventare amici. Altrimenti vi perseguiterete per tutta la vita.
E anche se avessi torto e non faceste mai amicizia, questo non vi da il diritto di uccidervi.
Per favore, te lo chiedo con tutto il mio cuore."
"Vedi, io e lui siamo innamorati della stessa ragazza. Ci è difficile essere amici, siamo rivali e..."
"Draco, ma cosa stai dicendo?" lo interruppi io.
"Oh andiamo, davvero non ti sei accorta..." Si interruppe sbalordito alla vista del mio sguardo perplesso.
"Oh mio dio, hai mai notato come ti guarda? È pazzo, pazzo di te.
Ed io lo capisco, altro chè.
Ma non posso sopportare il fatto che ci sia un'altro potenziale uomo nella tua vita, che possa oltretutto rimpiazzarmi."
"Hey, se pensi questo allora non mi conosci bene.
Io ti amo, fin chè non sarai tu a lasciarmi, io non ti abbandonerò mai. E di sicuro non ti rimpiazzerei mai con lui. Ian è un mio caro amico, con lui sto bene. Nulla di più però."
"Forza, andiamo a cena!"
Fu una giornata estremamente lunga e stressante. Ormai le varie pietanze stavano comparendo sulle tovaglie e i primi studenti si accomodarono ai tavoli delle proprie case.

A questo punto mancavano davvero pochi giorni all'ultima prova del torneo Tremaghi, o meglio sarebbe stato più corretto dire 'Quattromaghi'.
In tutti i modi, Draco avrebbe invitato Belle. Si sarebbero seduti sugli spalti con miglior vista e si sarebbero goduti l'ultima prova.
A quanto pare, Harry aveva cambiato gusti in ambito ragazze: ormai il suo più grande interesse era concentraro su Cho, una Corvonero che stava con Cedric Diggori.
Quest'ultimo era uno dei concorrenti, avversario di Harry.

Il giorno della prova finale, tutti si sorpresero. Un enorme labirinto occupava una vasta area all'interno delle mura di Hogwarts. I giocatori sarebbero dovuti addentrarsi in quel luogo logoro, buio e spaventoso.
Quella sera l'adrenalina percorreva minuto dopo minuto ogni persona. Draco ottenne un posto con ottima vista.
Alla sua sinistra c'era lei, al cui fianco opposto era seduto Ian.
"Mhh, che fastidio!" Pensò Draco.
"Nemmeno un secondo di privacy con lui sempre fra i piedi."
Ormai Belle passava ogni minuto col suo nuovo vecchio amico, divertendosi.
Ultimamente, notò il fidanzato, lei riusciva a sfoggiare più spesso qualche sorriso, il ché rendeva di buon umore anche l'amato.
Certo però, non era lui il ragazzo che riusciva a farla stare bene. E questo lo infastidiva, lo faceva sentire inutile nei suoi confronti.
Bene o male, avrebbe avuto un'estate intera per renderla felice. Un estate intera da passare con lei. Meglio di così?
Il suo sorriso però, quella sera, durò per poco: successe qualcosa, i concorrenti ci stavano impiegando troppo tempo...
Ad un certo punto, Harry e Cedric, coloro che erano ancora in gara, si materializzarono in quello che era il punto di partenza.
Il boato della folla che esultava si faceva sempre più forte, sempre più forte, fino a quando non cessò.
Era morto, Cedric era morto.
Ma com'era possibile?
Harry era davvero scosso. Continuava a blaterare cose senza senso.
Urla di terrore si innalzarono ovunque. Come poteva essere morto? Silente non lo avrebbe mai permesso!
"È tornato! È tornato!
VOLDEMORT è tornato!" Continuava ad urlare il ragazzo.
Ad un certo punto, Harry venne scortato al castello dal professor Moody.
Tutti sapevano che non era ancora finita: alcuni professori si diressero nella stessa direzione del collega, probabilmente sospettavano qualcosa.
I ragazzi dovettero lasciare gli spalti e tornare nel castello.
Questo fu tutto ciò che ricordava Belle di quella sera.

Ma com'era possibile che Voldemort fosse tornato? Come?
Era morto, no?
E cos'era successo in quel labirinto?
E anche se colui-che-non-può-essere-
nominato fosse vivo, perchè Cedric?
A cosa sarebbe servito uccidere il povero Diggory?
Troppe domande non avevano una risposta, per non parlare di quelle su suo padre.
Ne avrebbe dovuto discutere con Draco, quando ne sarebbe stata pronta.

In memoria del ragazzo defunto, Silente fece un discorso l'ultimo giorno dell'anno scolastico.
Quelle ultime quarantotto ore si conclusero così rapidamente: la scuola di Beauxbatons e quella di Durmstrang lasciarono il castello salutando tutti gli amici di Hogwarts, mentre gli studenti del posto si diressero in stazione per prendere l'Hogwarts Express.
Dopo molto tempo, Belle non dovette tornare in quel terribile orfanotrofio finché i Weasley non la fossero andati a prendere poco prima della scuola; lei sarebbe andata a Malfoy Manor! Che onore.

Varcò le porte del treno, seguendo il fidanzato. A quanto pare, lui sapeva dove andare. Lui sapeva sempre cosa fare.
Attraversarono qualche metro di corridoio per poi accomodarsi in una spaziosa cabina, probabilmente riservata a lui e i suoi amici.
Vi si erano già seduti due ragazzi: Pansy e Blaise.
Il secondo sembrava piuttosto indifferente alla vista di lei.
La mora, invece, appariva un po'irritata: costantemente scrutava Belle dalla testa ai piedi, come se fosse chissà quale spaventosa creatura magica.
Comunque sia, non ebbe il coraggio di opporsi, soprattutto davanti a Draco.
Era troppo ossessionata da lui e dai suoi capelli biondo platino per farselo nemico.
Bene o male, il viaggio non fu molto lungo, o almeno non lo sembrò.
La coppietta dormì quasi tutto il tempo.
Belle si era stesa sulle gambe di Draco, il quale si era appoggiato di fianco, lasciando cadere la testa sul bracciolo situato al vertice del sedile doppio.
Fu il rumore dello sbuffo del treno a vapore a svegliarli.
Quel suono diede inizio alle vacanze estive, che tra alti e bassi, sarebbero stare le migliori in tutta la loro vita.

THE DARK TRUTHHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin