In another life

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Avventure, piacevoli momenti, un nuovo stile di vita: ecco ciò che riservava quell'estate per Belle.
Nulla toglieva, però, che i momenti difficili potessero presentarsi durante quelle vacanze.

Si sollevò dal sedile. Gli occhi di Pansy, intrisi di gelosia, la seguivano per ogni movimento.
Scesi dal treno si diressero a recuperare i bauli.
"Mio padre si trova là, vedi?" le indicò Draco.
"Tu solo seguimi e lascia fare a me.
Non è molto accogliente..." l'avvertì.
Un uomo abbastanza alto, con lunghi capelli chiari si trovava a qualche metro da loro. Aveva uno sguardo freddo, non mostrava nemmeno un briciolo di emozione, tutto ciò lo rendeva un po' inquietante.
"Ciao Draco, ben tornato. Scusami, lei sarebbe?" chiese con tono noncurante e gelido.
"Oh, lei è Belle Martin, un'amica di scuola.
Le ho proposto di passare l'estate da noi. Ho mandato una lettera a riguardo." rispose il figlio.
"Narcissa non me l'ha detto..." ribattè Lucius.
"Chissà perchè..." sussurrò Draco avvicinandosi furtivamente all'orecchio della ragazza, senza farsi notare dal padre.
Lucius si smaterializzò con i ragazzi, portandoli alla villa.
Belle era a conoscenza del fatto che Malfoy Manor fosse una villa davvero ricca e affascinante - anche se un po'sinistra - ma non avrebbe mai immaginato che dal vivo apparisse ancora più meravigliosa.
Si materializzarono fuori dai cancelli, in attesa che si aprissero.
Attraversarono una piccola via al centro di un enorme cortile, delimitata da una curatissima siepe.
Dinnanzi a loro un enorme e antico palazzo prese forma.
Draco osservò la reazione della ragazza con fare interessato, lei spalancò gli occhi alla vista di quel maestoso edificio.
Ormai lui era abituato a quel posto, e sicuramente i brutti ricordi legati alla sua casa prevalevano su quelli belli.
Ma comunque in quel momento era praticamente in trans, incantato dall'espressione meravigliata della fidanzata.
Assicuratosi che il padre fosse anxora davanti a loro e che non vedesse, fece passare il suo braccio destro sotto quello di Belle cingendole i fianchi.
Avanzarono fino ad arrivare davanti ad un enorme portone di legno pregiato.
Quello si spalancò, lasciando spazio ad un'amabile donna: Narcissa Malfoy.
Era identica al figlio.
Al contrario del marito, il suo sguardo affettuoso e materno rendeva il suo viso davvero dolce.
"Draco! Bentornato!" disse lei abbracciando il figlio.
Fu la prima volta che Belle vide Draco prestare affetto a qualcuno, addirittura i suoi zigomi arrissirono leggermente.
La donna si girò per osservare l'ospite.
Sorrise con fare sorpreso.
Strinse la mano di Belle: "Piacere cara, sono Cissy, la madre di Draco. Ma penso che tu questo già lo sappia.
Tu sei...?"
"Oh, io sono... Belle, Belle Martin.
Piacere mio." rispose lei sorridendo.
"Scusate davvero per il disturbo, vi ringrazio per l'ospitalità."
"È un piacere averti qui, nessun disturbo." la rassicurò la donna con fare materno. Narcissa parlava sempre con quel tono gentile.
"Seguimi, ti faccio vedere la stanza."
"Oh, grazie mille!"
Draco la guardò, lei incrociò il suo sguardo. Lui la rassicurò con un sorriso ed un piccolo cenno con la testa.
Nel frattempo anche lui scomparì con il padre in un altra stanza.
Narcissa guidò Belle attraverso un enorme salone. Davvero, era senza parole. Non era mai stata in un posto come quello; tranne Hogwarts, ovvio.
Salirono qualche rampa di scale, fino ad imboccare un lungo corridoio.
"Quella è la stanza di Draco." Disse indicando una porta alla loro destra, all'inizio del corridoio.
"Questa, invece, è la tua." Afferrò una maniglia dorata e la spinse. Dietro di essa si intravedeva già una parte di stanza.
Era estremamente spaziosa, circondata da enormi e limpide finestre che rifornivano la stanza di luce in abbondanza.
Rialzato tramite un'inpalcatura, in fondo alla stanza c'era un letto da una piazza e mezzo.
Era presente anche un piccolo divano al centro ed una scrivania dotata di sedia.
C'era una vasca ad idromassaggio magico proprio davanti all'entrata del bagno.
Questo era davvero stupendo, come tutto il resto, infondo.
Vi era un enorme specchio posto sul lavandino ed una doccia le quali pareti erano costruite in pietra.
"Qu-questa è la mia camera?" balbettò lei incredula.
"Sì, ma se non ti piace possiamo..."
La ragazza la interruppe: "Sta scherzando? È davvero... bellissima!"
Non aveva mai avuto una camera tutta sua, figuriamoci una così.
"Oh cara, non devi darmi del lei. Infondo sono la madre del tuo ragazzo..."
Narcissa vide la ragazza sgranare gli occhi.
"Come... come fa a...?"
"Come faccio a saperlo? Beh, è palese, non serve per forza leggervi nella mente per capirlo." Fece una piccola pausa.
"E poi, conoscendolo, posso affermare che Draco non guarda tutte le ragazze in quel modo." concluse la donna.
"Oh... Hem..." Non sapeva cosa dire.
"A proposito, sono stata davvero scortese. Raccontami di te."
"Oh, beh. Io..."
"Hey, ti avverto. Purchè mio figlio sia felice a me non importa di nulla. Non ha peso la purezza del tuo sangue, la tua famiglia, le origini...
Tranquilla. Solo, non parliamone a Lucius... lui non è molto empatico." le ricordò Narcissa.
"Oh, ok.
Beh, io non conosco i miei genitori...
So che erano entrambi grandi maghi, e penso che siano morti." si confidò lei con semplicità.
"Oh mio dio, sono mortificata. Non dovevo chiedere..." Si scusò Narcissa, presa da un senso di colpa.
"No, nessun problema. Nessun problema. Ci ho fatto l'abitudine.
Infondo sono cresciuta con un sacco di fratelli e sorelle, nell'orfanotrofio magico. Ed ora sono qui, ad Hogwarts."
Narcissa accarezzò dolcemente la testa della ragazza, cercando di donarle un po' dell'affetto che mai potè ricevere.
"Sai, non riesco a capire di che casa tu sia.
Sembri una ragazza davvero dolce, premurosa, ma allo stesso tempo mi dai la sensazione di essere davvero intelligente, astuta."
Scappò una piccola risatina alla giovane donna.
"Beh, in effetti sono una Serpeverde anch'io."
"Ci avrei scommesso! In tutti i modi, fai quel che devi fare. Cambiati. Fra poco si cena. Ti ho lasciato dei vestiti puliti nell'armadio. Ti consiglio quello nero, é il mio preferito! A dopo, cara."
"Grazie di tutto, a dopo!" salutò Belle.
Narcissa uscì dalla stanza lasciandola sola.
La ragazza si avvicinò alla cabina armadio, nascosta al lato del letto.
Era piena di nuovi vestiti, maglie e ogni genere di abbigliamento che fosse abbastanza costoso.
Ed ecco lì, appeso magicamente al centro, il famoso vestito nero che Narcissa amava tanto.
Lo provò: era perfetto.
Ormai faceva caldo, necessitava solo di un leggero coprispalle per sentirsi a suo agio.
Ovviamente non poteva mancare un po' di trucco e parrucco.
Raccolse i capelli che aveva sempre davanti agli occhi in una lunga treccia che fece cadere dietro.
Draco entrò improvvisamente in camera, paralizzandosi alla vista della sua bella.
"È inutile dirti che sei bellissima, già lo sai." dichiarò.
Lei arrossì.
Belle si alzò e lasciò che Draco le scoccasse un affettuoso bacio sulla punta del naso.
"Comunque la cena è pronta. Non volevo che ti perdessi in questo posto."
"Oh, che gentiluomo!" esclamò lei ironicamente.
"Sai, è inutile dirti che tua madre è davvero intelligente e amorevole. Per di più sa tutto."
"Tutto? In che senso?" chiese lui.
"Su di noi. Lo sa. Sa anche delle mie umili origini, anche se ho omesso quel piccolo particolare su Sirius Black. In fondo nemmeno noi ne siamo sicuri, no? Magari Olivander potrebbe essersi sbagliato."
"Comunque vada, non penso che lei si farà dei problemi. Il guastafeste potrebbe essere mio padre..." concluse lui con acidità.
"Hey, ho davvero fame. Andiamo a cena?" propose infine Draco dopo una breve pausa.

THE DARK TRUTHWhere stories live. Discover now