Summer evenings

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Le ragazze imboccarono l'uscita dell'hotel rivolta verso la spiaggia. Appena superarono l'uscio i piedi sprofondarono nella sabbia calda.
Erano circa le cinque del pomeriggio e, a quanto pare, Draco diede l'ennesima prova di essere un piccolo bimbo dentro di sè.
Arrivate all'ombrellone la prima cosa che saltò all'occhio delle ragazze fu il fanciullo addormentato sulla sdraio.
"Aaaw, non fa tenerezza!?" esclamò Belle.
"In effetti sembra che qualcuno gli abbia somministrato del tranquillante per draghi." commentò Tami prendendo un po' in giro l'amica.
"Può darsi... Guardalo, è sfinito dal viaggio. Non regge molto bene il jetlag"

_Belle's Pov_
Pareva ancora più dolce quando dormiva. Quella vista mi scaldava il cuore.
Nonostante tutto, le sue possenti spalle si trovavano in bella vista davanti a me.
Era davvero stupendo.
Mi avvicinai a lui, mi sedetti al lato del lettino e posai delicatamente la mia mano sulla sua schiena.
Iniziai ad accarezzargliela con leggerezza.
Mi chinai un pochino e sussurrai al suo oreccho: "Ehi, Draco, svegliati. Se non ti alzi questa notte non riuscirai a dormire..."
La mia mano scivolò un po' di lato, scoprendo un punto nel fianco in cui lui soffriva il solletico. Esitò.
"Soffre il solletico, quì." conferii a Tami ridacchiando.
"Non penso abbia intenzione di svegliarsi, comunque. Intanto andiamo a fare un bagno, tenteremo più tardi."
"Okay, andiamo." approvai.
Mi levai con qualche incertezza la camicetta e gli shorts. Avvolsi la bacchetta in mezzo ad essi e li buttai nello zainetto di Draco.
La sabbia asciutta era bollente a causa del sole incandescente che si levava verso ovest.
Era una sensazione che avevo provato più o meno una volta nella vita.
Iniziammo a correre a causa della sabbia ardente, fino a che un'ondata d'acqua non sdrammatizzò la situazione.
Tami mi afferrò la mano e mi trascinò di corsa in mare.
Iniziò a schizzarmi e a spingermi nell'acqua. Per me era davvero gelida, ma a quanto pare lei non la pensava allo stesso modo.
"Come fai ad avere freddo!? Ci sono quasi 35° C!"
"Non è colpa mia, odio il freddo!"
"Eppure vivi nella gelida Gran Bretagna."
Questa volta riuscii a far bagnare Tami. La colsi di sorpresa e la spinsi affinchè perdesse l'equilibrio.
Crollò in acqua e ne uscì fradicia.
Il suo sguardo era posto su di me. Ridemmo come due svitate.
Ad interromperci fu Eric che ci raggiunse con una palla. Io non avevo mai usato quel tipo di pallone da spiaggia. L'unica che conoscevo era la pluffa, per non parlare dei bolidi e del boccino.
"Come funziona?"
"Beh, tu conosci il Quidditch?" Mi chiese Eric.
"Se lo conosco? Sono nella squadra di Hogwarts."
"Perfetto, questa si usa come la pluffa.
Uno di noi te la lancia e poi devi ripassarcela. Facile."
"Proviamo."
Eric scagliò la palla in direzione di Tami che, a sua volta la tirò a me.
Io bene o male me la cavai. Forse in questo caso il Quidditch forniva i suoi benefici.
Continuammo così per circa una ventina di minuti.
Ad un tratto, delle mani si appoggiarono ai miei fianchi, afferrandoli da dietro.
Appoggiai le mie sulle sue e riconobbi subito il proprietario.
Draco si avvicinò al mio corpo e, siccome era ben più alto di me, appoggiò il suo mento sulla mia testa.
Sentii il suo petto toccare il mio dorso, il chè mi donò una serie di piacevoli brividi.
"Non ti ho sentito arrivare" dissi io.
"Giochi anche tu?" gli proposi infine.
"Veramente sono le sette. Fra una mezz'ora aprono il ristorante dell'hotel."
"Mi è sfuggito l'orario!" esclamò Tami.
"È tardissimo, dobbiamo andare."
"Ci vediamo sta sera, vi va?" propose Eric.
"Certo, a sta sera." salutammo io e Draco.
In camera ci aspettava una fantastica doccia a pioggia. Nonostante il poco tempo, mi serviva proprio. Non riuscivo a sopportare il pizzicore del sale sulla pelle.
"Draco, io vado a darmi una ripulita."
"Tranquilla, non entro senza il tuo permesso."
"Ci conto."
La doccia era delimitata da pareti in vetro e da mattonelle marmoree.
L'acqua che scorreva sul mio corpo era calda e riusciva a massaggiare la mia pelle.
Dopo circa cinque minuti, pronta per uscire, mi resi conto del problema: mi ero dimenticata l'asciugamano.
"Draco, ho un problema.
L'asciugamano."
"Dimenticato?" Cercò di indovinare lui.
"Sì," ammisi "È sul letto. Me lo porti, per favore?" lo supplicai.
"Arrivo." rispose lui gentilmente.
Mi girai dando la schiena a Draco. Lui fece lo stesso.
Ma perchè quelle docce dovevano essere proprio trasparenti!?
Bene o male, lui fu abbastanza rispettoso e non si girò.
"Lo appoggiò qui, sul lavandino."
"Grazie mille."
"Di nulla." Uscì dal bagno socchiudendo la porta.
Mi misi l'asciugamano legato attorno al Busto e uscii dal bagno.
"Secondo te posso non asciugarmi i capelli? Insomma, c'è un gran caldo!"
"Ma sì, non morirai." mi rispose lui.
"Se non ti dispiace, ora vado io."
Draco entrò nel bagno e, senza prendersi la briga di chiudere la porta, si spogliò.
"Oh! Draco!" esclamai io sconcertata.
"Non dirmi che non sei nemmeno un po' tentata..."
Mi spostai sedendomi sul letto, in modo tale da non dover assistere allo spettacolo.
"È disgustoso questo tuo... comportamento." lo criticai accennando ad un sorriso fra me e me.
Beh, in fondo è Malfoy, cosa potevo aspettarmi. Per di più avrebbe detto che non sarebbe entrato senza il mio permesso, non che non si sarebbe messo in mostra.
"Draco, grazie."
"Per cosa?" sentì dire lui dall'altra parte della sweet.
"Per tutto. Dico davvero, se non fosse stato per te non avrei conosciuto Tami ed ora sarei in un sudicio orfanotrofio a rileggermi le fiabe di Beda il Bardo per la centesima volta. È uno degli unici libri che hanno là." gli rivelai.
"Non sapevo che ti piacesse leggere, potevi dirmelo quando eravamo a Malfoy Manor. Abbiamo un'enorme biblioteca laggiù. Appena torniamo te la mostro, se ti va."
"Oh, ma è incantevole."
L'acqua della doccia iniziò a scorrere velocemente. Nonostante lì vi fosse un caldo pazzesco, il vapore che fuoriusciva dalla porta spalancata del bagno indicava che Draco stava alzando la temperatura dell'acqua notevolmente.
Probabilmente lui fu più svelto di me, ci mise sì e no due minuti.
Uscì dal bagno con l'asciugamano candito avvolto attorno ai suoi fianchi, nonostante tutto lasciavano intravedere qualche ossa.
Il mio sguardo passò dall'asciugamano al suo petto: fino ad ora non ero riuscita a vedere i suoi pettorali leggermente scolpiti, avevo sempre tentato di evitarli. Ai lati vi erano delle forti braccia, mi sentivo sempre al sicuro quando mi abbracciava.
Fu imbarazzante quello stato di trance in cui mi ritrovai.
Appena mi ripresi mi resi conto che Draco stava sorridendo, con un po' di maliziosità.
Mi vestii seguendo i consigli di Tami, nel tentativo di far ingelosire un po' Draco.
I vestiti che mi procurò lei non erano molto sobri, quindi si allontanava dal mio genere. Non ero quel tipo di ragazza che ama i top scollati e i jeans ultra corti. Nonostante tutto, però, l'espressione di Draco alla vista del mio outfit la diceva lunga.
"Wow, così mi rendi geloso. Il primo che ti lancia anche solo uno sguardo, lo prendo a bacchettate."
"A proposito di bacchetta..." Mi ricordai che la mia era ancora nello zaino. Non potevo dimenticarla. Corsi a prenderla eme la infilai nei jeans.
"Beh, direi che siamo pronti per la cena." disse Draco, dirigendosi verso la porta.


THE DARK TRUTHWhere stories live. Discover now