I'll do everything

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La mattina seguente iniziarono le lezioni.
Come prima ora, vi era pozioni.
Per Draco non era poi tanto male, Piton lo preferiva a tutti gli altri.
A dir la verità se la cavava piuttosto bene nella sua materia.
Scese nel sotterraneo.
Gradino dopo gradino sentiva aumentare quel solito odore di polvere.
I capelli biondi platino leggermente spettinati gli donavano un aspetto selvaggio.
La lezione incominciò subito col piede sbagliato: Belle ebbe un piccolo incidente con i suoi materiali. Un ragazzino del secondo anno la spinse mentre risaliva il sotterraneo. Volò tutto via, fino ad arrivare alla fine della scala.
Per fortuna, le uniche cose a distruggersi furono il suo orgoglio e la sua dignità, dopo che Draco la ebbe aiutata a raccogliere ciò che era caduto.
<<Non toccare le mie cose Malfoy!>>
disse con tono seccato.
<<Sto solo cercando di aiutarti, potresti anche solo riconoscere che non sono così orribile a volte.>> sbuffò.
<<Nahh, va be'. È inutile che stia qui a parlare con te. Me ne vado.>> concluse lui. E fu così che Draco entrò in classe.

Passò una giornata piuttosto dura.
Draco, a ora di pranzo, si diresse in sala grande.
Si versò un po di succo di zucca nel calice e, poco dopo, posizionò diversi tipi di prelibatezza sul piatto.
<<Buongiorno Malfoy!>> esclamò una voce al suo orecchio. Prese paura, non a caso sussultò.
<<Oh mio dio, sei tu!>>
La riconobbe: era Martin.
<<No, sono tu sai chi è vengo per ammazzarti! Uuuuh.>> scherzò.
Si sedette di fianco a Draco.
<<Bene, se sei venuta qui per deridermi, o anche solo per rovinarmi la giornata, puoi girare i tacchi ed andartene...>>
<<Calma, Draco. Non sono qui per questo.
Volevo scusarmi con te. So che mi volevi solo aiutare oggi, e io non sono stata gentile.
Mi dispiace Draco. È solo che non riesco a fidarmi di te, e di quello che hai detto sul treno. Non posso fidarmi di nessuno, immagino.>> Belle si fermò per prendere fiato.
<<Ci sono già stata in situazioni simili, sono già stata presa in giro. Credevo mi amasse, ma non era così. Mi ha aggirata, e io, da stupida, non me ne sono nemmeno accorta. Per questo ti chiedo scusa.
Ora, non metterti in testa che con te sia diverso. Io non posso saperlo e, per ciò, non voglio correre rischi.
Se le tue intenzioni sono davvero quelle che affermi, allora credo tu possa capirmi.>> concluse la ragazza.
<<Mi dispiace per quello che ti è successo, non ne avevo la minima idea.
Vedrai, non ti deluderò. Questa volta vedrai la luce. Ti dimostrerò che faccio sul serio.>>
<<Lo spero, Draco. Lo spero tanto. In Fondo tu mi piaci, ma...>>
<<Tranquilla, ho capito.>>
<<Mi fa piacere>>

Fu così che, grazie a quella lunga cena, imparò a conoscerla meglio, e viceversa.
Dopo che Silente diede gli ultimi annunci, raggiunsero la sala comune.
Per festeggiare la prima giornata ad Hogwarts, un gruppetto di ragazzi decise di giocare al gioco della bottiglia.
<<Hey, vuoi unirti a noi? O preferisci proseguire la strada verso il dormitorio?>> domandò Draco alla ragazza dai capelli dorati.
<<Mhhh, non lo so. Sono molto stanca...>> rispose lei.
<<Andiamo, divertiti un po' almeno oggi...>> insistette il biondino.
<<Uff, va bene, lo faccio solo perchè sei molto persuasivo Malfoy.>> fece lei scherzando.
La ragazza sorrise guardandolo negli occhi.
<<Così mi piaci, Martin.>>
<<MA>> lo fermò Belle.
<<C'è un "ma"?>> domandò Draco.
<<ad una condizione. Non voglio fregature. È chiaro? Ti ho già detto quello che è successo, ho bisogno di tempo e di fidarmi. Ciò dunque non include un tentativo losco di fusioni con te attraverso obbligo o verità. Intesi?>> Ora il suo sguardo si faceva più serio.
<<Agli ordini, non ti deluderò.>> le promise il ragazzo.
Belle gli tirò un pugnetto sulla spalla, in modo amichevole.

Dopo che tutti si furono accomodati attorno ad un tavolino, il gioco ebbe inizio.
Un ragazzo di nome Blaise fece roteare la bottiglia per primo, che finì a puntare verso una ragazza bionda.
<<Obbligo o verità?>>
<<Verità!>>
<<Mhhh, lasciami pensare. Ti è mai capitata una gelatina tutti i gusti più uno al sapore di vomito?>> domandò Blaise incuriosito.
<<In realtà... no, mai.>> rispose la giocatrice divertita.
<<Questa sì che è fortuna spacciata! Io non le mangio più perchè mi capitano sempre quelle! A chi tocca?>>
<<Mhh, faccio io.>> rispose un ragazzo piuttosto alto. Si chiamava Fredrick.
Diede una spinta alla bottiglia. Quella girò e girò, fino a quando non decise di fermarsi. Aveva puntato proprio Belle.
<<Il tuo nome?>>
<<Belle Martin.>> rispose.
<<Okay Belle Martin, obbligo o verità?>> chiese.
<<Mhh, oggi rischio. Obbligo.>>
<<Mhh, non saprei... Oh sì, ci sono!>>
Qualche secondo prima si era confrontato con altri ragazzi, per trarre ispirazione.
<<Ti obbligo a baciare Draco. E non un semplice bacio, uno con la lingua.>>
Era imbarazzante.
Non riusciva a smettere di guardare Draco, con uno sguardo del tipo "fa qualcosa".
Draco afferrò il concetto.
<<Ragazzi, forse è meglio...>>
<<Siete venuti per giocare o per parlare? Avanti! Bacio! Bacio! Bacio! Bacio!>>
Iniziarono ad urlare in coro e la testa di Belle stava per esplodere. Non sapeva cosa fare e le veniva difficile ragionare.
Si sentì una stupida ad essersi fidata di lui, ma soprattutto si sentì tradita.
Draco la vedeva delusa, forse era lui la causa. Temeva che Belle potesse pensare che fosse tutta opera sua.

Draco fece cessare quel casino con un urlo.
<<State zitti!>> attese che le bocche di tutti fossero chiuse.
<<Bene, ora che ho la vostra attenzione, voglio dirvi che ciò non accadrà.
Blaise si è fatto una risata con la sua richiesta di verità, senza arrivare a tanto. Fosse stato un bacio sulla guancia. No, addirittura uno con la lingua. Ma vi sentite? Bah.
Io me ne vado.>>
Fu così che Draco si alzò e si diresse verso il proprio dormitorio.
<<Ma che gli prende?>> sussurrarono alcune voci alle spalle del biondino.
Ormai aveva superato tutti i gradini che vi ci portavano e, Belle, non potè più raggiungerlo per ringraziarlo.

THE DARK TRUTHWhere stories live. Discover now