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« Credo siano stati un po' dei momenti brutti per lei ma è sveglia.. adesso l'abbiamo sedata e dorme ma è stabile.. è fuori pericolo! »

Eravamo fuori alla stanza e continuavo ad immaginare davanti ai miei occhi la scena che avevo visto poco prima.. stava bene eppure mentre tossiva avevo visto del sangue sulle labbra.

Guardai mia madre sorridere e quando il dottore fece per andare mi avvicinai subito guardandolo:

« Dottò.. veramente sta bene? »
« Si.. ha solo avuto un attacco di panico trovandosi tutti addosso.. il sangue che hai visto, ha fatto la tosse troppo forte ma stai tranquillo.. »

Annuì appena guardandolo e sospirai.

« Solo.. non prendetela se all'inizio avrà qualche vuoto di memoria.. »

Annuì subito ancora guardandola e feci una smorfia guardandolo andare via.

« Io vado a casa, ti cucino qualcosa e vengo domani mattina okay? »
« Mà.. avvisa tu gli altri.. »

La guardai annuire e le baciai la fronte entrando poi in camera..
Non aveva più tutti quei fili ed era girata di lato.

Sorrisi leggermente avvicinandomi e mi abbassai all'altezza del lettino accarezzandole il braccio,
Soltanto dopo mi accorsi che aveva nell'altra mano la piccola tartaruga di peluche.

• POVs GIULIA •

Si dice che sappiano di pioggia, gli amori impossibili
Secondo me sanno anche di sole, e anche un po' di neve, forse non c'è una stagione giusta per questo tipo di amori, probabilmente si dovrebbero vivere sempre, vivere e non vivere, perché sono quelli che ci rimangono appesi al cuore e non scendono, non vanno via. Ci sono amori più grandi di altri, amori più forti di altri, amori che non si arrendono e amori che perdono la forza di reagire. Ci sono amori piccoli, amori fragili, amori stupidi, e poi ci sono gli amori che non riescono a toccarsi, amori che rimangono, che sanno di tutto, che sono molto più nostri di altri che invece viviamo. Si dice che non tutti quelli che si amano stanno insieme, si dice che bisogna avere il coraggio di mettere in gioco se stessi, si dicono un sacco di cose, un sacco di stronzate. Ma una cosa è certa: gli amori che ci sfiorano, spesso, sono molto più forti degli amori che ci tengono per mano.
E il nostro amore.. era sempre un sfiorarci di continuo.

Non ricordo assolutamente niente se non la voce di Ciro che mi urlava di andare via dalla strada, capii di non esserci riuscita quando questa mattina avevo sentito un ansia tremenda e la mia gola quasi soffocare.

Avevo sentito il dottore spiegarmi che avevo avuto un incidente quasi sei giorni fa e che ero appena sveglia.. non ricordo assolutamente niente e odio tutto ciò.

Avevo tantissimi dolori ma grazie a dei sedativi sentivo il mio corpo meno doloroso.
Non avevo visto nessuno che conoscessi, non pensavo di essere sola ma almeno speravo che ci fosse Edoardo..

Avevo notato una peluche di tartaruga e sorrisi leggermente, soltanto pochi sapevano che amano le tartarughe.. apri gli occhi girata di lato sentendo qualcuno entrare.

« Rossa.. »

Chiusi subito gli occhi sentendo un leggero magone allo stomaco... la sua voce.. lo guardai avvicinarsi al lettino dove ero girata di lato e sospirai appena allungando le dita alla cannula nasale dove avevo l'ossigeno.

« Nono.. non lo togliere.. »

La sua mano afferrò la mia e deglutì appena sentendo la sua mano calda nella mia.
Non parlai nemmeno.. abbassai gli occhi sul peluche che avevo tra le mani e lo sentii ancora:

« Ti piace..? Sono passato per il negozio della Disney.. so che ti piacciono le tartarughe.. oggi è San Valentino.. »

Parlava quasi come se avesse paura di esprimersi.
Per quanto male ci facevamo entrambi.. sapevo che non sarei mai riuscita ad odiarlo.. era l'unica persona che avrei amato per sempre.

« Lo so non ti piace San Valentino.. »

Alzai lo sguardo a lui guardandolo sedersi sulla sedia al mio fianco senza lasciare la mia mano e lo guardai avvicinarsi col viso.

« Mi sei mancata così tanto.. te lo giuro ho avuto così tanta paura di perderti.. ho pianto come un disperato, se mi avresti visto di sicuro mi prendevi in giro.. »

Socchiusi le labbra sentendo la sua mano accarezzare la mia guancia.. non lo spostai, non ne avevo nemmeno le forze e non volevo che andasse via.

« Mi dici qualcosa..? Come stai? »

Lo guardai stringendo la mano sul peluche e socchiusi le labbra ancora sussurrando a bassa voce:

« Sto bene.. »

Lo guardai sorridere e deglutì sentendo la mia voce leggermente roca e le sue labbra finirono sulla mia fronte forse calda perché avevo anche la febbre.

« La vuoi sapere una cosa? »

Annuì guardandolo.

« La canzone tua e di Edo e' ovunque ed è al primo posto da tre giorni.. »

Lo guardai e sorrisi appena, ero così felice.. più per Edoardo che per me.

Lo guardai sorridere e poi abbassare gli occhi al peluche.

« So proprij nu strunz Giù.. ho pensato di poter provare qualcosa per un'alta che non sei tu ma l'unica cosa che provavo era curiosità.. perché non riuscirò mai a dare il mio cuore a qualcuno che non sia tu. »

Annuì semplicemente facendomi lasciare la mano e mi alzai appena tenendomi con una sola mano visto che l'altra l'avevo ingessata e appoggiai la schiena sul cuscino chiudendo leggermente gli occhi.

« Mi perdonerai mai? »
« Non devo perdonarti niente.. »
« Giulia.. voglio stare con te.. »

Annuì semplicemente girando lo sguardo alla finestra guardando i girasoli e sorrisi appena cercando poi di nascondere quel sorriso e girai lo sguardo a lui.

« Stai giocando a calcio vero? »

Sembrava quasi avere la conferma di qualcosa.. notai il suo sorriso e annuire mentre mi appoggiava il mio cellulare sul tavolino accanto al lettino.

« Questo è tuo, l'ho tenuto io per tutto il tempo.. »
« Ma.. Chris e Peppe non sanno niente? » chiesi

Guardai il suo viso cambiare e poi alzare lo sguardo sussurrando a bassa voce:

« No.. la colpa è mia non li ho lasciati avvisare, però qui c'è mamma, papà e Rosa.. »

Lo guardai alzando un sopracciglio annuendo e girai la testa infondo al letto.

Pazzo di te.Where stories live. Discover now