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Quasi camminavo male, non riuscì nemmeno a guardarmi allo specchio.. erano stati i tre giorni più brutti della mia vita, ma ogni sera sentivo Samantha dirmi che ci avrei fatto l'abitudine.

Guardai mio padre entrare in cucina tutto sporco come suo solito era tornato per pranzo, avevo cucinato io.. gli avevo fatto le lasagne, era da molto che non le mangiavamo.

« Giulia.. »
« Dai papà .. vieni a mangiare.. »
« Ma come hai fatto a cucinare che non sai mettere nemmeno una pentola..? »
« Mi ha aiutato il cellulare.. »

Lo guardai sorridere e lavarsi le mani e po sedersi guardando mio fratello Christian entrate in cucina sorpreso dalla cosa.

« È il compleanno di qualcuno? »
« Dai stupido viene.. »

Lo guardai sedersi e gli sorrisi appena guardandoli distratti, oggi era venerdì.. nel momento in cui ci mettemmo a tavola il cellulare di mio padre squillò.
Portó il cellulare all'orecchio e si allontanò appena:

« Si.. domani mattina pago,'promesso.. non potete togliermi la luce, ho una minorenne in casa.. va bene okay! Grazie mille.. »

Guardai mio padre sedersi e mangiare in silenzio.
Ci fu quel silenzio per un bel po, girai lo sguardo allo zaino che non avevo posato e mi allungai prendendo una busta quelle delle lettere poggiandola sul tavolo.

« Cre.. »

Chiese papà mentre il mio sguardo gli fece segno di prenderla.
Mio padre prese la busta aprendola e la chiuse subito poggiandola sul tavolo:

« Aro le pigliat? »
« Sono i miei risparmi.. e poi spesso aiuto dei ragazzi a scuola e mi danno i soldi.. e sto lavorando ogni tanto al pc con un amica.. »
« Giulia sono.. 480€.. »

Annuì appena guardandolo contare i soldi, erano i soldi di quattro serate.. sospirai appena guardandolo.

« La paghi questa bolletta o no..? »
« Giulia.. »

Guardai gli occhi di mio padre farsi lucidi, sapevo come si sentiva.. forse un annualità che non riusciva a portare una casa e due figli avanti.

Lo guardai alzarsi e abbracciarmi, ricambiai subito stringendolo.



• POVs Ciro •

Forse è stata una mia scelta non mostrare più alcuni lati di me. Non so se sia giusto o sbagliato, poco importa se a me fa sentire meglio. Ne ho dato di tempo, di attenzioni e di comprensione. Ho mostrato la mia forza e la mia debolezza. Posso apparire come quello duro, difficile ma chi ha voglia di scoprirmi non si fermerà a cio che sembra. Non ho bisogno di nessuno vicino a me, non sento la necessita di lodi di persone sconosciute e non ho fame di affetto. Ho i miei punti fermi, le mie certezze e me le tengo ben salde. Poi ho le mie paure. le mie fragilità e i miei limiti. Non amo la perfezione.

Sono una persona apatica, quindi quando sto male per qualcuno me la vivo malissimo.

Era strano camminare per Napoli, soprattutto adesso che avevo avuto il permesso per la prima volta, con me l'aveva avuto anche Edoardo e altri.

Ero riuscito ad andare a casa, avevo mangiato qualcosa di decente fatto da mia mamma, e non vi dico le sue urla dalla gioia quando mi hanno visto.. lei veniva pochissime volte ai colloqui, e anche papà.. non mi piaceva che venissero, ogni tanto veniva Pietro.

« Mà.. io esco! »
« Addo vai? »
« Ja mà.. ma mo ti devo dire pure dove vado? »

La guardai guardarmi male e sospirai appena.

« Con Edoardo a fare un giro e torno.. »
« Pe Favor Ciro.. »
« Stai tranquilla.. »

La baciai il viso e poi baciai mia sorella minore che stava seduta col cellulare tra le mani.

Pietro era in giro non so dove, papà era a lavoro.

Uscì di casa col mio SH e mi fermai appena prendendo il cellulare tra le mani.

- Edo, aro stai? -
- Oh, sto mangian.. -
- Vabbuò, per le 17 fatt truà pront.. -
- Vabbuò. -

Era strano tornare per qualche giorno alla normalità, guidai fino a Posillipo dove i miei cugini avevano aperto un Club.

Sapevo che dovevo stare lontano che papà non voleva, ma non stavo facendo niente di male.

Parcheggiai più in là entrando dentro e mi guardai attorno.. non c'era gente, anzi.. solo qualche ragazza che lavorava lì.

« Ciro!! »
« Oh Salvo.. »

Ricambiai il suo abbraccio.

« Comm mai stai ca? »
« Ho avuto il permesso e sono passato a salutarvi, come state? È bell.. »

Mi guardai attorno sorridendo appena:

« È il locale più nominato di Posillipo, tnim e Uaglion chiu bell. Tu comm stai? T vec buon.. »
« Sto buon.. »

Lo guardai sorridere e sorrisi annuendo guardando delle ragazze girate di spalle.

« Ma già stann faticann? » chiesi
« No.. e' che.. papà.. ha deciso che non devono essere solo cameriere.. »
« E fai prostituì..?? »

Lo guardai annuire e serrai la mascella.. odiavo tutto ciò, le donne per me non si dovevano toccare..

« Ma almen so maggiorenne?»
« Solo una no. Vien ja, te present.. »

Sospirai appena seguendolo avvicinandomi nella stanza dove c'erano le ragazze.

• POVs Giulia •

Quella mattina avevo saltato la scuola,
Ricordo le parole di Salvo che mi dicevano di ubbidire se non volevo perdere il lavoro.

Stavo sistemando i tavoli e poi entrai nella stanza dove c'erano tutte che si stavano preparando.

« Nennè.. c'è un nuovo Ricci, mi raccomando comportati bene.. »

Mi girai appena sentendo la voce di Samantha che si raccomandata, sospirai appena annuendo chiudendo bene la maschera e quel giorno Samantha mi aveva fatto indossare una parrucca con dei capelli neri.

Sospirai appena sentendo la voce di Salvo:

« Ragazze, chist è Ciro Ricci.. »

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