25*

999 24 8
                                    

« Ti piace tanto stare con loro? »
« Diciamo che è bello stare con qualcuno che può insegnarti qualcosa.. »
« E cosa ti hanno insegnato? »
« Come vivere la vita col niente.. »

Lo guardai guidare e sorrisi appena guardandolo sorridere mentre mi rivolgeva lo sguardo e la sua mano era appoggiata sulla mia coscia coperta dai jeans.

« Ti sono mancato? »

Annuì sorridendogli appena, diciamo che ero abbastanza brava come attrice, lo diceva anche mio papà quando la mattina fingevo di aver mal di pancia per non andare alle elementari.

Guardai la sua mano toccare le mie dita che poi intreccio' e girai il viso a lui.

« C'è ne andiamo un po' a casa mia? »
« Si.. pero' poi devo tornare a casa, domani ho l'ultima interrogazione.. »
«Va bene.. tranquilla.. pensavo dormissi da me »
« Papà mi dirà di no.. »

Lo guardai annuire sospirando e girai la testa al finestrino guardando il lungo mare di Via Caracciolo.. si vedeva l'istituto, i ragazzi di sicuro già erano arrivati.

-

20:30.

Avevo cenato insieme a Nico, l'avevo aiutato a sparecchiare e a togliere le cose. Lui viveva in un appartamento qui a Posillipo, diciamo che i soldi non gli mancavano per questo intendo che eravamo abbastanza diversi anche in questo.

« Te ne vai di già? »
« Si.. prima che si fa più tardi.. »
« Ti accompagno se vuoi.. »
« No grazie.. sta venendo papà, sai com'è.. »
« l'anno prossimo sarai maggiorenne quindi potrai fare ciò che vuoi.. »
« L'anno prossimo se la Stanford mi accetta non sarò qui Nico.. »
« Già.. ma verrò sicuramente a trovarti.. »

Ci fu un silenzio di qualche minuto, poi presi parola facendomi coraggio:

« Tu davvero pensi che tutta questa distanza ci fa bene? Non stiamo mai insieme Nico.. »
« Non vado mica in vacanza.. sono a lavoro.. »
« Non te ne sto facendo una colpa.. »
« Amore.. ho lasciato la mia famiglia a Milano per stare qui a Napoli con te, che vuoi che faccia più? »
« Niente.. »

Sospirai appena socchiudendo le labbra girando la testa ma lui afferrò il mio viso baciandomi subito, ricambiai.. ma nel momento in cui lui cerco' di slacciarmi la giacca che avevo mi spostai appena staccandomi dalle sue labbra..

« Devo andare.. »

Lo guardai annuire sbuffando e sospirai appena allungandomi lasciandogli un bacio a stampo prendendo lo zaino e andando via.
-

Iniziai a camminare per Via Petrarca guardandomi attorno abbassando gli occhi sul bigliettino che Milos mi aveva dato il giorno prima in istituto.

Via dei mille, cazzo. Sbuffai appena cercando la strada e guardai un vecchietto alla fermata.

« Mi scusi.. dove si trova Via Dei Mille? »
« Signorì.. ma che ci fa a quest'ora da sola? È pericoloso qui.. »

Lo guardai sospirare e poi indicarmi..

« Vada sempre diritto.. la prima strada che gira a destra.. »
« Grazie mille.. »
« Statv accort.. »

Gli sorrisi appena annuendo e lo lasciai li riprendendo a camminare.

Aveva ragione, non c'era molta gente per essere Posillipo ma cosa mi aspettavo di martedì sera alle 22:30 di sera?

Mi guardai attorno girando subito dopo nella strada che mi era stata indicata da quel vecchietto e i miei occhi caddero sul club "Mirame" una scritta rossa illuminata.

Abbassai lo sguardo al mio cellulare che si illuminò, una.. due.. tre..

- Sei a casa amore? -
- Sono a casa.. -
- - - - -
- Giulia.. -

Guardai il messaggio di quel numero, quello che usava Ciro.. deglutì appena poggiando la schiena ad un muro che c'era lì e gli inviai:

- Dimmi.. -
- Addo stai? -
- A casa. -
- Ho pensato a quello che ti ho detto.. -
- Stai tranquillo è passato.. -
- Mi dispiace Giuliè.. -
- Ne riparliamo.. -
- Ma sicur ca va tutto bene? -

Non risposi, infialai il cellulare in tasca tenendo lo zaino sulle spalle e entrai spingendo la porta del club.

C'era un uomo all'entrata, mi fermo' subito e alzai lo sguardo a lui..

« chi cerchi? »
« Salvo Ricci.. mi manda Milos.. »

Mormorai leggendo il bigliettino che era tra le mie mani, era qualcuno di famiglia di Ciro ma non avevo capito in che parentela..

Lo guardai annuire e farmi cenno di seguirlo, lo segui guardandomi attorno, non c'era tanta gente ma occupavano molti posti.. c'erano ragazze che si strusciavano su ogni maschio possibile ma avevano delle maschere nere.. era così strano.

Guardai l'uomo fare cenno indicando la porta che apri' e c'era un ragazzo moro.. con poca barba.. seduto dietro ad una scrivania.. più o meno l'età di mio fratello Giuseppe.

« Ooh.. e tu devi essere l'amica di Milos? »

Annuì deglutendo tenendo le mani nelle tasche della giacca.

« Siediti. Perché sei qui? »
« Ho bisogno di lavoro.. ho esperienze come cameriera se vuole.. posso.. »
« Nennè.. qui non esistono le cameriere.. 120€ al giorno per 6 sono 720€ a settimana, più le mance che ti lasciano sono tutte tue.. il lunedì è di festa. »

Deglutì capendo cosa dovevo fare e poi sentì quanti soldi fossero.. pensai a papà.. a Christian.. alla casa.. ai miei studi.. alzai subito la testa e per un istante pensai a mia madre..
dovevo farlo, dovevo aiutare la mia famiglia e soltanto così potevo vedere soldi ovunque.. solo per un po', finché non sarei andata in California.

« Allora? »
« Va bene.. »
« Non devi mai togliere la maschera, nemmeno quando ti chiederanno la camera. Ti farai pagare 100€ e quelli andranno a me, a te ci pensiamo noi. La famiglia Ricci è al tuo fianco. »

Annuì semplicemente sentendo appena leggermente gli occhi gonfi e guardai la
Maschera che mi porse nera..

« Sei assunta.. Giulia Attechi.. inizi ora. Con te ci sarà Samantha, ti dirà cosa fare.. »

Capi che conosceva il mio nome, evidentemente aveva già parlato con Milos.. deglutì annuendo alzandomi e quando mi fece segno di uscire notando una ragazza mora.. occhi azzurri.. avanti alla porta.

Pazzo di te.Where stories live. Discover now