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Lo guardai sospirare e deviare in qualche modo il discorso ma lo bloccai subito con la mano dal braccio.

« Pecchè volevo fare una rapina.. »
« Pecchè vuliv fa na rapin? »
« Oh.. ma c sto ngop a questur? »
« Edo! »

Alzò la testa verso di me guardandomi in modo serio e poi ammise la cosa intrecciando le braccia al petto facendosi lasciare il braccio.

« Avevo bisogno di soldi. »
« E allora? Hai visto che è la stessa cosa? Non smettevo perché ogni volta che i miei occhi si alzavano guardavo più di mille euro sul comodino e pensavo a papà.. a mio fratello.. ai miei studi e po pnzav che anche se erano soldi sporchi io li stavo guadagnando.. »
« Comm? Facennt chiavà da qualcuno che non conosci? »

Alzò la voce e deglutì subito alzando la testa, ma prima che potessi parlare sentii la voce di Ciro quasi come per difendermi avvicinarsi.

« Uagliu.. ma c sta succerenn? »
« Nient Ciru.. »

La guardai guardarmi malissimo e abbassai lo sguardo guardandolo allontanarsi facendosi lasciare da Ciro che gli stava tenendo la mano sulla spalla.

Alzai il viso a Ciro e deglutì appena stringendomi nella coperta sussurrando a bassa voce:

« Non mi perdonerà mai.. »
« Giù.. Chicco ha avuto un passato peggio del mio, forse gli ricordi troppo sua mamma e.. »
« Lasciamo stare.. »

Lo lasciai li e sospirai appena tornando a sedermi tra gli altri che stavano mangiando delle patatine pronti a rientrare nell'ipm.
-

Una persona che ti ama farà di tutto per evitare di farti riprovare i tuoi dolori passati. Non è detto che ci riesca ogni volta, ma questo non vuol dire che non ti ami con tutto l'amore possibile. Sapete come diceva Sylvia Plath?
"Sulle cicatrici le carezze si sentono di più".
Ti serve una carezza proprio lì, nel punto in cui ti fermi sempre al margine.
Non siamo liberi di sceglierci un passato diverso, ma possiamo fare in modo che non conti più niente per noi. Possiamo incontrarci come se fosse la prima volta. Possiamo dimenticare le parole antiche e trovarci alle prese con il nostro sano amore per la vita. Un amore in cui non esista la disperazione della solitudine. Un amore in cui le altalene serviranno solo per farci sentire ancora un po' bambini. Un amore in cui a volte saremo prede del conflitto, ma mai schiavi del giudizio. Un amore in cui una carezza avrà sempre la forza di coprire un vecchio livido sull'anima. Siamo tutti prigionieri feriti, rinchiusi nella nostra storia. C'è un angolo nel nostro cuore nel quale non smetterà mai di nevicare. Un angolo dove ogni tanto continuerà a soffiare un vento freddo e nonostante le coperte di dolcezza, il calore che conosceremo, quel posto resterà sempre un po' così. Pieno di polvere, di sabbia irrisolta. Tu amalo per favore.
Non provare ad arredarlo diversamente. Ho capito che è un'arte riuscire a far sentire una persona libera e allo stesso tempo al sicuro.

-

« Giù dammi la mano che ti aiuto! »
« Grazie Comandà.. »

Sussurrai prendendogli la mano saltando sul muretto per uscire dalla barca e mi guardai attorno prendendo lo zaino che Teresa mi porse prima di fare la mia stessa cosa.

« Giù te ne vieni con me? Ti accompagno io »
« No.. grazie Ter vado da sola.. passo da mio fratello prima di andare da me. »
« Ah okay, d'accordo.. ma comunque è sabato, stasera hai da fare? »
« Eh?.. si è il compleanno della mia migliore amica e facciamo serata.. »
« Ah okay, allora ci vediamo domani, magari andiamo al mare.. »
« Va bene.. »

Le sorrisi indietreggiando appena prendendo le cose che mi stava porgendo Liz che erano nella camera che avevo quando restavo qui.

Mi accorsi che a sentire la nostra conversazione rimasero Edoardo e Ciro appoggiati al muretto aspettando che salissero tutti nelle proprie celle.

« C stat guardann vuij? »

Era strano sentire Teresa parlare in napoletano, era una chiattilla napoletana, mettiamola così.
Sorrisi appena guardando Edoardo sorridere lei e poi girai la testa a Ciro.

Indietreggiai per poter andare via ma lo sentì:

« Non mi saluti? »

Mi fermai appena girandomi e mormorai:

« Meglio non dare troppo nell'occhio.. »
« Ma c t n fott.. »
« Non mi lasceranno più lavorare qui.. »
« Allo ti bacio appena mi danno la messa in prava. »

Sorrisi scuotendo la testa mordendomi il labbro inferiore e anche se la voglia di baciarlo era tanta gli lasciai un sorriso camminando fino all'uscita dell'IPM dove c'era Nicola.

Ricordai di averlo trattato male la notte prima e mi avvicinai subito a lui mormorando:

« Nicò.. »
» We Nennè.. »
« Mi dispiace se ieri ti ho trattato male.. »
« Nun t preoccupà, vuij uagliun siete incredibili »

Sorrisi guardandolo e girai la testa vedendo una Smart, mi avvicinai subito riconoscendola:

Valeria.

« Sali daii! »

Era una pazza. Sorrisi subito entrando accanto a lei in auto mentre gli rivolsi lo sguardo

« Che ci fai qui? »
« Volevo salutare la mia amica! Dai ti accompagno a casa. »

Sorrisi ricambiando il suo abbraccio prima che lei prendesse a guidare.

In auto c'era la canzone che ascoltavamo sempre tutta alto volume, mentre le nostre voci urlavano forse anche di più. Morat - Cuando Nadie Ve.

Poggiai la testa sul sedile cantando la canzone e sorrisi appena smettendo di farlo ricordando che grazie a quella canzone Ciro si accorse di me.. in quel locale.. quella sera.

Pazzo di te.Where stories live. Discover now