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« Buongiorno Nennè.. sei peggio di mio figlio Edoardo quando dormi.. sono le 14:15.. »

Toccai subito gli occhi sentendo la voce della madre di Edoardo.. mi alzai subito dal busto toccandomi ancora con gli occhi con le dita e girai la testa verso la finestra che stava aprendo.

« Dai.. vieni a pranzare? Ti ho fatto dei spaghetti col pomodorino fresco.. »

La guardai voltarsi verso di me e sorridere..

Chiedevo troppo a mia madre?

Abbassai lo sguardo poggiando i piedi sul pavimento restando seduta sul letto e la guardai sedersi accanto a me, la sua mano afferrò la mia e col suo pollice accarezzò il dorso della sua mano.

« O sacc chell c tien ca dint.. »

Mi sussurrò poggiando la mano sul mio petto dove c'era il cuore.

« Pe anni interi.. ho dovuto mantenere Edoardo così.. o sacc o schif che ti resta addosso.. sono passati 10 anni ma sembra che sia ancora sporca.. non ti dico che sarà facile, ma puoi farcela.. si piccerell.. hai una vita avanti e puoi andare avanti.. »

La guardai sentendo gli occhi lucidi e annuì leggermente capendo che anche lei aveva fatto quel "lavoro" che poi nemmeno volevo chiamarlo così, sembrava un offesa a tutti i lavoro dignitosi che c'erano.

« Vedi tanti soldi.. quei soldi ti sistemano.. e allora ogni giorno dici che smetti ma non smetti mai.. è un po' come la droga.. però tu stai ancor a tiemp.. »

La guardai guardando poi le nostre mani unite e morsi il labbro inferiore sussurrando a bassa voce:

« Mi dispiace.. mi scusi.. »
« E perché ti scusi con me? Devi scusarti con te stessa.. non perché ti sei mancata di rispetto ma perché hai pensato che fosse la soluzione più giusta.. »
« E che.. io non so cosa succederà quando andrò via.. come farò a lasciare mio padre? »
« Conosco tuo padre.. qui è molto conosciuto ma non per qualcosa di sbagliato ma per la sua onestà e dignità.. sarà lui a dirti di realizzarti Giulia.. »

La guardai annuendo e girai subito la testa alla porta che si apri, era Edoardo.. sorrise appena guardandoci parlare e poi lo sentì:

« È arrivato pure Ciro mà.. venite? »
« Stiamo arrivando.. »

Rispose sua mamma mentre Edoardo lasciava la stanza in cui ero, che forse da quello che avevo capito era proprio la sua stanza..

« E comunque.. pur si fuss tropp bell comm nuora.. so che hai bisogno di Ricci al tuo fianco.. quindi pensa col cuore e non più con la testa. »

La guardai alzarsi con un enorme sorriso e sorrisi appena guardandola uscire dalla stanza.

Quando non hai ben chiara una situazione sembra quasi che tutto vada a puttane.. un po' come quando cerchi di fare sempre la cosa giusta ma alla fine finisci per non farne nemmeno mezza.

Girai la testa guardando il mio cellulare illuminarsi e mi tirai su portando il cellulare all'orecchio:

« Giulia, ma aro stai? »
« Pá.. sono rimasta da Valeria te l'ho detto.. »
« Ma chiammat o prefessor ha detto che non stai andando a scuola! Ma c stai cumbinann? »
« Pà.. parliamo mo che torno ja.. »

Sentii il suo sospiro e abbassai lo sguardo staccando la chiamata guardando tutti i messaggi che non avevo risposto, tra cui mio fratello Christian.. Valeria, Teresa.. e la direttrice che forse si chiedeva perché non ci andavo da quasi due settimane.

Girai lo sguardo notando che c'era uno specchio e mi avvicinai appena, indossavo un pantaloncino quelli da calcio di Edo e un maglione nero anch'esso di Edoardo..

Abbassai gli occhi alle mie mani e poi mi guardai il collo con diversi segni.. sospirai appena abbassando gli occhi sentendo un leggero fastidio di disgusto e uscì dalla camera camminando nel corridoio sentendo parlare:

« Non si riprenderà da tutto ciò uagliù.. voi adesso tornerete in minorile.. a lei posso pensarci io ma non più di tanto.. »
« Mà.. pe favor bast ca nun a lasc sol a ess.. »

« Signò.. sto cercando di comportarmi nei migliori dei modi così forse usciremo entrambi con la messa in prova.. ma ca for tutt quant mi vogliono dentro perché sono solo io nipote di qualcuno che non ho scelto.. »

Sentii la voce di Ciro.

« C'è sta troppa vendetta per qualcosa che Ciro non c'entra. » Edoardo
« A famiglia toij? » Rosaria
« Non sa niente, mamma e papà hanna sta sul tranquill.. a loro ci penso io.. »
« Cì.. mi raccomando.. »

Abbassai subito la testa al cellulare che si illuminò: "Nicolas: Amore, stasera torno, ci vediamo da te va bene?" Risposi con un "okay" e posai il telefono in tasca entrando in cucina.

Sentii gli occhi di tutti e tre su di me mentre Rosaria mi sorrise.. sorrisi appena e mi sedetti nel posto libero affianco a Ciro abbassando gli occhi al piatto.

« Giuliè..come stai? » Chiese Ciro
« Bene.. grazie per quello che state facendo ma dopo io torno a casa.. »Mormorai
« Ti accompagno io. Mo mangia pero. » Continuò.

Pazzo di te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora