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Di solito quando mi chiedono come va, la risposta sarebbe "di merda" ma non posso dire che va di merda, perché non ho una reale ragione perché le cose vadano di merda. Perciò se dico: "va di merda" mi rispondono subito:
" Perchè che te successo? "  e mi verrebbe da dire; "Ah, non lo so, la vita in generale" così quando mi chiedono come va di solito dico:
" Oh.. si, mi va alla stragrande. »

Mi staccai appena dalle sue labbra quando il bacio era diventato più intimo e deglutì appena alzando gli occhi a lui sentendo le sue mani dietro la mia schiena.

« Vatten ja.. non rendere le cose più difficili.. »
« Puoi anche pensarci sopra.. »
« Vattene.. »

Notai che stava trattenendo il sorriso e feci la stessa cosa poggiando le mani sulle sue che aveva ancora poggiato dietro la mia schiena.

« Se non mi lasci come vado? »
« Hai ragione.. »

Aveva la fronte sulla mia e la punta del suo naso toccava la mia.. sorrisi appena abbassando la testa.

« We.. eja tutt e dui.. »

Mi girai subito di scatto e la stessa cosa fece Ciro allontanandosi da me, mentre la voce di Lino e la sua mano mi facevano cenno di uscire dalla camera.

Girai la testa verso di lui guardandolo toccarsi le labbra col suo mezzo sorriso e morsi le labbra facendo la stessa cosa uscendo dalla cella seguendo Lino.

« Manc a vulit ferni tutt e duij.. »
« Lino.. ma tu sei mai stato con qualcuna? »
« Vatten ja.. »

Soffiai una risata guardandolo mentre rispondeva alla mia domanda e lo lasciai avanti alla cella di Ciro scendendo le scale dell'istituto.

Feci per scendere gli ultimi gradini ma mi accorsi soltanto dopo che Edoardo stava salendo e afferrai subito il suo braccio guardandolo:

« Possiamo parlare? »
« Che abbiamo da dirci? »
« Sembra che tu abbia ammazzato qualcuno »
« No. Ma è meglij ca ij e te stamm luntan! »
« Edo.. averti come amico non.. »
« Ma chi vo esser cumpagn a te Giù? Stai bon comm stai. »

Notai che si face lasciare il braccio quasi disgustato e lo lasciai subito guardandolo.. mi tolse lo sguardo subito e segui' Teresa che stava salendo le scale.

Abbassai lo sguardo sospirando e sentì il mio cellulare vibrare:
" Amore, sono fuori. "
" Arrivo."

Risposi semplicemente prendendo le mie cose nella stanza comunale dove i ragazzi facevano musica o semplicemente si incontravano per condividere il pomeriggio insieme e poi salutai il comandante all'entrata.

« Non me la conti giusta tu.. »
« Non c'è niente da dire.. »

Lo guardai sorridere e sorrisi appena andando via dall'istituto salutando Nicola al cancello.

Corsi velocemente notando l'auto di Nicolas e entrai chiudendo la portiera guardandolo avvicinarsi per baciarmi ma girai appena la faccia facendo in modo che le sue labbra toccassero la mia guancia.

Notai dal suo sguardo che ci rimase male ma non dissi niente, non in quel momento.

« Sono le 19:30 andiamo a cena fuori? »
« Ho una tuta addosso Nic.. »
« E quindi? Ci prendiamo una pizza e mandiamo in macchina. »

Annuì appena guardandolo mentre guidava e per tutto il tragitto rimasi in silenzio ad ascoltare le canzoni che aveva nel suo stereo che nemmeno conoscevo.

-

« Come mai sta cosa di uscire con me? Sembra quasi che da due mesetti devo supplicarti per vederti o anche toccarti.. »

Lo guardai mentre mangiava la pizza seduto sul sedile girato verso di me.. eravamo così diversi..
Me ne accorgevo dalle piccole cose del tipo una cretinata: stava mangiando la pizza con la forchetta e io come un uomo a muratore con le mani.

« Ti stai sporcando Giulia, mangia bene.. »

Lo faceva sempre, mi rimprovera ogni volta che facevo uscire la "napoletana" che avevo nascosto in me facendomi persino sentire sbaglia quando mangiavamo insieme in qualche posto paragonandomi a qualcun'altra.

Avevo bisogno di qualcuno che mangiava un panino col kebab seduti sul marciapiede, che mangiava una pizza a mergellina... e tutto questo lui non me l'aveva mai dato.. ero solo convinta di amarlo ma da quando avevo incontrato altri occhi sapevo che quello non era amore.

Smisi di mangiare sbuffando pulendomi le mani e lo guardai in malo modo:

« C'è qualcosa che ti piace di me? »
« Si, o non sarei il tuo ragazzo da anni.. »
« E' che.. Siamo così diversi Nic.. »
« Che vuoi dire? »
« Io ti ringrazio davvero.. hai lasciato la tua famiglia, la tua città.. per stare con me.. e ti giuro che l'ho apprezzato così tanto.. »
« Ma che stai dicendo? »
« Sto dicendo che io non lo so se sono ancora innamorata di te.. o forse non lo sono mai stata.. »

Lo guardai chiudere il cartone della pizza e guardarmi.

« Io ti giuro che ti voglio un bene dell'anima.. »
« E che vuoi che me ne faccia del tuo bene? »
« Nicolas.. per favore.. »
« C'è un altro? »

Rimasi in silenzio girando la testa al finestrino e sospirai appena, il quel momento era proprio come dire "chi tace acconsente".

« Chi è questo? »
« Non è importante chi è.. »
« È meglio di me? Ha più sold.. »
« No, è questo il punto. Non ha un cazzo, ma ha un sorriso enorme ogni volta che mi parla, e ha un cuore così immenso da farci entrare ogni cosa che non mi serve il materiale.. »
« Ti sei innamorata Giù? »
« Non lo so.. »
« Hai il college.. »
« E ci andrò, ma questo non mi permetterà di smettere di provare sentimenti per qualcuno che al posto di un anello di diamanti mi regala un sorriso. »

Lo sentì sospirare e annuire, quasi come se sapesse già, come se già fosse pronto al fatto che doveva succedere.

Girai appena la testa verso di lui guardandolo mettere in moto l'auto e non parlare per tutto il tempo, fino ad accompagnarmi a casa.

Fuori casa riuscì a dargli soltanto la collana che mi aveva regalato tempo fa, lui nemmeno mi salutò, mi disse semplicemente di stare attenta alle scelte che stavo prendendo, ma neanche gli risposi.

Entrai in casa chiudendo la porta alle spalle guardando mio padre sul divano.

« We Nennè.. aro si stat? »

Lo guardai deglutendo e abbassa subito lo sguardo, e senza nemmeno parlare lui capì' che avevo fatto ciò che dovevo fare già da un bel po.

Apri le braccia e mi misi subito affianco a lui tra le sue braccia guardando alla tv. Stava guardando dei vecchi filmini di famiglia.

Sorrisi subito guardando una ma bambina correre per la spiaggia e lo sentì.

« Tuorn accussi Giulia.. a suonare la chitarra con la tua vocina angelica.. ma soprattutto a sorridere..a criatur mij.. »

Pazzo di te.Where stories live. Discover now