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• POVs Ciro •

Esiste un luogo dentro di noi nella nostra mente, come un luogo nascosto, dove si racchiudono tutti i nostri pensieri e le emozioni che abbiamo provato e che proviamo, senza però mai aprirli.
È quasi come uno scrigno chiuso con un catenaccio di cui la chiave la possediamo solo noi.
E l'inconscio talvolta può essere un qualcosa di così tanto affascinante, ma anche più forte di noi.
È come se qualvolta non vogliamo accettare un sentimento, una sensazione o qualcosa che sia di fatto, esso si decida di sbatterti in faccia la dura e crudele realtà dei fatti.
E fa proprio questo in realtà, ti sbatte in faccia la realtà, la verità.. in qualsiasi modo o momento della tua quotidianità, senza quasi che tu te ne accorga.
E così quando meno ce lo aspettiamo ci viene detta la verità, e per quanto possiamo negarla, oscurarla, nasconderla, metterla da parte e tanto altro.. lui saprà sempre come farmela piombare davanti ai piedi.

E per quanto io non volessi accettarlo,conoscevo quella ragazza perchè quella ragazza era Giulia.

Mi alzai subito dallo sgabello quando capi' di aver detto "Giulia" la vidi indietreggiare e poi scomparire tra la gente..

Mi alzai subito camminando a passo veloce:

« Giulia.. Giu.. »

Urlai quasi sentendo poi una mano afferrare  il mio braccio, mi girai subito notando che era Salvo.

« Ma cre Ciro? »
« Comm cazz s chiam chella uaglion? A piccerell.. Salvo.. me ricr tutt cos prim ca t'appicc o local. »

Lo guardai tirarmi fuori dal locale mentre Edoardo si accorse che qualcosa non andava e ci seguì..

Sentivo così tanto il sangue bollente quasi come se ero convinto di ciò che avevo visto, non poteva essere immaginazione.. quei occhi, quei capelli rossi come solo lei li portava sulle spalle..

« Oh ma c sta succerenn? »

Feci segno ad Edo di stare zitto e afferrai la cartellina rossa che Salvo mi porse con tutti i documenti delle ragazze all'interno, mi appoggiai al muretto che c'era fuori mentre Edo mi affiancava.

Cercai tra tutti i fogli, c'erano ragazze di ogni tipo.. lì sotto a quelle maschere..

I miei occhi caddero sulla penultima.. deglutì appena guardando la fotocopia e poggiai subito le mani sul muretto.

Giulia Marie Attechi, 17/08/05. Napoli.

Poggiai la mano sugli occhi serrando la mascella e guardai Edoardo leggere il foglio.

Mi girai verso mio cugino afferrandolo per la maglia:

« Aro sfaccim le truat? »
« È venuta lei da me.. »
« Chi la mannat ca? »
« Milos.. aveva bisogno di lavoro.. »
« Ma da quando sta lavorando qua? »
« Due settimane.. »

Mi accorsi che gli stavo urlando contro, lasciai la sua camicia e entrai lasciandoli fuori entrando dietro le tende guardando gente scopare qua e là.

Più in là c'era una ragazza mora.

« Scusami.. Samantha.. dove posso trovare Giulia? »

Lèssi il nome sul suo petto.

« Giulia? Maria forse.. »
« Si lei.. »
« È in giro.. sicuramente la sua stanza è quella. »

• POVs Giulia •

Dovevo andare via di lì, non potevo permettermi di farmi scoprire, l'avrebbero saputo tutti, e poi l'avrebbe scoperto il mio papà e la mia dignità sarebbe andata a fanculo e.. cazzo.

Mi appoggiai al muro guardando la porta della mia camera e sospirai appena entrando accendendo la luce avvicinandomi allo specchio togliendo la maschera.

« Giuliè.. ma che cumbinat? »

Mi girai di scatto spaventandomi, potevo riconoscere quella voce tra mille.. Ciro..

Deglutì subito indietreggiando appena sbattendo con la schiena contro al muro della stanza e lo guardai restando in silenzio.

« Oh.. sto parlann cu te.. erano questi i tuoi impegni?.. pecchè o fai? »

Lo guardai rivolgermi la parola..

Rimasi in silenzio per un po', poi abbassai lo sguardo sentendomi sporca in qualche modo e sussurra a bassa voce.

« Se non portavo soldi a casa il piatto a tavola non poteva esserci.. la luce l'avrebbero tolta e.. »

Guardai il suo sguardo cambiare e deglutì quasi vergognandomi di quella situazione..

Lo guardai avvicinarsi.

• POVs Ciro •

Deglutì sentendo il cuore battere così forte, quasi non l'avevo mai sentito.. sembrava uscire fuori dal petto e non riuscivo a capire se era per rabbia, per non aver saputo niente o perché qualcun altro l'avesse toccata.

Come poteva permettere una cosa del genere il suo ragazzo? Perché non era attento a lei?

Mi avvicinai appena e deglutì guardandola e capii che aveva vergogna.. mi tolsi subito la giacca e glie la feci mettere mormorando:

« Te ne devi andare da qui.. »
« Non posso, mi servono i soldi.. »

A quella risposta, capi' che eravamo così uguali, che mi ero sbagliato.. che non sembrava così snob e che ero stato così stupido da non accorgermi che soltanto perché andasse a scuola non stava a significare che andasse tutto bene.

Lei infilo' la mia giacca e coprendosi nemmeno mi guardava negli occhi.

« Sono soldi sporchi.. »
« Perché? Quelli che fai tu..? »
« Giulia.. io non sono te e tu non sei me.. »
« È qui che ti sbagli, siamo troppo uguali.. »

Non riuscì ad essere arrabbiata con lei..
Avvicinai le dita alla sua guancia ma notai il suo irrigidirsi.. accarezzai piano con le dita i suoi capelli e chiusi gli occhi avvicinandomi piano.

Sentì' il suo profumo.. lo stesso che lasciava in istituto quando andava via..

« Vieni via con me.. »
« Ciro.. non dire niente a nessuno per favore.. »
« Non lo farò, è un nostro segreto.. te lo prometto.. ma vieni via con me.. »
« Ma.. come farò con.. »
« Ci penso io a te.. come hai fatto tu con me quando ero in ospedale.. »

• POVs Giulia •

Era tutto così strano, ritrovarmi con Ciro sul suo SH in giro per Napoli mentre dietro di noi c'era Edoardo col suo motorino..

Avevo così vergogna, per questo non alzai nemmeno una volta la testa, ero riuscita a cambiarmi, avevo messo i miei vestiti ma addosso avevo sempre la giacca di Ciro..

Ci fermammo avanti ad un Casa nei quartieri, non era lontana dalla mia.. girai lo sguardo a lui e guardai che mi porse la mano mentre Edoardo non aveva parlato per tutto il tempo lasciando il suo motorino e entrando prima noi.

Afferrai la sua mano e lo seguì.

Pazzo di te.Where stories live. Discover now