scusa

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i nostri occhi restano fissi gli uni negli altri senza staccarsi neanche per un secondo, il tempo sembra essersi congelato e l'unico rumore che si riesce a percepire è il suono di una mosca intenta a girare per casa.

I suoi occhi mi scrutano affondo come se stesse cercando di capire se tutto questo è un sogno o è veramente la realtà, credo di starlo facendo anch'io.

nessuna delle due vuole rovinare il momento,non abbiamo il coraggio di fare il passo successivo.

Prendo un respiro profondo, sono io a dover fare un passo avanti stavolta.

- scusa-
-scusa-

Diciamo quasi in contemporanea, ci scambiamo un debole sorriso, ok questa parte è fatta, ora arrivano le cose serie.

- ho sbagliato dovevo avvisarti,non volevo ferirti i...-

cerco di dire altro ma lei mi stoppa avanzando leggermente.

- ho sbagliato anche io, non dovevo prendermela così e ti ho detto delle cose bruttissime solo per rabbia senza neanche considerare l'ipotesi di un tuo imprevisto-

Sono io ora a sorriderle debolmente, non parliamo ma automaticamente tutte e due ci sediamo sul divano del salotto, sfioro il tessuto ruvido con la mano mentre mi siedo, quante volte ci siamo baciate in questo divano.

Ritorno a concentrarmi su Arianna che ora in silenzio mi fissa, aspetta le mie parole.

- mi dispiace veramente non essere venuta al tuo compleanno, non ci ho pensato ad avvisarti, non ho avvisato nessuno in realtà. È sempre la mia solita mania, penso che a nessuno importi di me e che non c'è bisogno di spiegare agli altri cosa succede.
Mi sono sentita una merda appena ho letto i tuoi messaggi-

Le dico sinceramente e posso sentire il suo corpo vibrare leggermente, scosso da emozioni che non riesco a decifrare.

- Mi dispiace averti fatto sentire così per dei messaggi, io ero presa di rabbia, non riuscivo neanche a pensare a un tuo incidente o cose simili, ero solo concentrata sul fatto che non ti eri presentata ne all'appuntamento ne alla festa.-

Prende un respiro profondo abbassando lo sguardo, Sembra voler dire qualcosa ma la stanza continua a essere maledettamente silenziosa.
E questo silenzio mi dà alla testa.

- Cosa vuoi dirmi? ti vedo che cerchi di nasconderti eh -

rido leggermente per smorzare la tensione e lo fa anche lei ritornando a guardarmi negli occhi, appena i suoi occhi incrociano i miei perdo un battito.

- Perché hai chiesto aiuto a Martina per il tuo esame e non a me? sono una cantante le conosco quelle cose lo sai.-

La domanda mi coglie di sprovvista, nonostante me la sia fatta per notte intere, Arianna vede la mia difficoltà perché mi prende la mano trasmettendomi una scossa in tutto il corpo.

- voglio che mi dici la verità Bi-

Prendo un respiro, non mi ero accorta di aver smesso di respirare, ancorata alla sua mano apro la bocca per parlare.

- io.... Io non lo so, pensavo che ti avrei dato solo disturbo,hai già tanto lavoro da fare, poi mi vergognavo un po' a chiedertelo-

Arianna mi stringe forte la mano costringendomi a guardarla negli occhi.

- non devi vergognarti di chiedere niente, ti avrei aiutato volentieri, sopratutto se poi avresti chiesto aiuto a quella...-

una piccola risata mi esce spontanea a sentirla pronunciare con gelosia l'ultima parte.

- ha un nome si chiama Martina, e non ci ho fatto niente se fare ripetizioni.
te lo giuro-

Lei mi annuisce leggermente sorridendo.

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