Irene

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osservo la strada in silenzio mentre le mie gambe si muovono quasi automaticamente.

Stiamo camminando da ormai più di un quarto d'ora con Arianna che di tanto in tanto mi lancia veloce occhiate per assicurarsi di essere seguita.

Non abbiamo parlato chissà che da quando siamo scese dal treno ma io penso che sia meglio così, il silenzio in molte situazioni era importante.

la vedo fermarsi finalmente davanti a una stradina.
- ok siamo quasi arrivati, ci sei?-
annuisco e le tendo la mano che lei afferra subito, sto iniziando ad abituarmi al calore che sprigiona il suo corpo ormai.

Camminiamo per altri pochi minuti e inizio a sentire passo dopo passo sempre di più il rumore del mare, sorrido istintivamente.

E dopo altri pochi passi la stradina si apre in una grandissima spiaggia.
Arriviamo fino alla riva e mentre Arianna butta il suo zaino a terra mi guardo intorno.

Oggi non è una giornata particolarmente bella, anzi c'erano un sacco di nuvole e per questo la spiaggia era vuota, c'era qualche coppia qua e là,ma niente di che.

Sicuramente erano tutte persone che abitavano vicino o erano in vacanza qua, non erano arrivati da troppo lontano perché sarebbe stati da pazzi con questo tempo.

Lancio uno sguardo a Arianna.
Vero carissima Arianna? voglio vedere se mi fai inzuppare oggi.

- Che guardi?-
mi chiede ridendo leggermente,
sbatto gli occhi e riprendo coscienza della realtà.

- niente che c'è non posso guardati?-
lei alza le mani in segno di resa facendomi ridere, le prendo il telo rosso dalle sue mani e lo sistemo in orizzontale tra di noi.

Ci sediamo una accanto all'altra e restiamo per altri minuti in silenzio a guardare il mare.

Arianna prende il pacco di patatine dallo zaino e lo mette di fronte a noi due.
Pringles alla paprika, bella scelta Arianna.

Apre il pacco è tutte e due prendiamo man mano le patatine.

Mi rilasso sentendo il rumore del mare e quando sto per chiudere gli occhi le parole di Arianna mi risvegliano.

- ti stai pe' addormentare?-
scuoto la testa e mi appoggio su di lei.
- no-
dico anche se ovviamente non sembra vero, Arianna si irrigisce alla pressione che la mia testa fa nelle sue gambe ma poi mi lascia stare e inizia a toccarmi piano i capelli.

Restiamo per un altro po' così, io rivolta verso il mare e lei a guardare chissà cosa. Poi prende un grande respiro e io capisco all'istante di cosa vuole parlare.

- per quanto riguarda prima, mi dispiace qualunque cosa ti abbia fatto sentire male -
scuoto la testa mentre il sonno scivola via piano piano.

- non sei stata tu-
pronuncio queste parole con una velocità disarmante, Non voglio proprio che lei pensi che sia stata colpa sua.

Arianna prende un grande sospiro come rincuorata, poi resta in silenzio e capisco che forse è il tempo di parlare un po'.

- diciamo che con il motorino ho dei brutti ricordi-
dico mentre mi giro a pancia in su trovando i suoi occhi già a guardarmi.
Le sue mani ora si posano ai lati delle sue gambe non sapendo più cosa toccare.

- un incidente?-
chiede lei e io annuisco leggermente mentre sposto lo sguardo sulle stelle che mano a mano iniziavano a spuntare sul cielo anche se poco visibili per via delle nuvole.

Se piove giuro che tiro le madonne.

- mi dispiace non lo sapevo-
mi dice sempre lei e io annuisco per rassicurarla.

sunflowers//arieteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora