Ric mi fa outing

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il detto dice sempre che dopo il temporale spunta l'arcobaleno, ma visto che il cambiamento atmosferico è un ciclo continuo possiamo dire che vedremo più temporali a nostra vita che arcobaleni.

O Almeno io penso sia così perché è proprio questa la svolta che ha preso la mia vita.

Da sei giorni a questa parte le mie giornate sono un ciclo continuo di svegliarsi, studiare, mangiare (con le battutine moooolto simpatiche di mia mamma), andare in pizzeria, tornare, dormire.
E così si ripetevano all'infinito solo che qualche volta mia madre non pranzava con me e quindi per mio grandissimo sollievo saltavo la parte delle battutine.

Mi sento un po' impotente a dire la verità, l'ultima litigata in famiglia mi ha sfinita e con questa punizione mi sento rinchiusa nelle mie stesse mure di casa, non riesco a provare più niente e inoltre non vedo Ric e gli altri da un paio di giorni.

Almeno fino a questo pomeriggio.

La mia contemplazione pomeridiana del soffitto finisce prima del previsto con il suono del campanello che mi fa saltare quasi giù dal letto.

Penso subito ai miei, mamma mi aveva avvisata che sarebbe tornata prima? onestamente non l'ha ascolto più di tanto ma mi pare proprio di no.

Mi alzo controvoglia e apro la porta trovando Ric davanti a me.

Ok questo si che è inaspettato.
- Ric?-
chiedo confusa mentre lui non risponde e si fa spazio entrando, cerco di ribattere ma alla fine non dico niente e lo lascio entrare in casa.

Mi dirigo nella mia stanza mi ributto nel mio letto. Ric rimane all'inizio della porta osservando tutto il disordine presente in essa in silenzio.

Diciamo che l'ha vista In condizioni migliori, c'è qualche maglietta qua e là, due paia di shorts e un sacco di fogli con varie note sparse nella camera perché in questi giorni mi sono divertita a cancellare e comporre qualcosa, infatti la mia chitarra è proprio accanto a una maglietta di ieri.

Ma questo non c'entra niente.

- mi dispiace tanto Bea cazzo-
dice Ric rompendo il silenzio,sorrido tristemente alzando la testa dal cuscino.

- non fa niente veramente-
lui scuote la testa e si siede nel letto accanto a me.

- e invece si guarda che casino, so che stai male-
mi dice per poi osservare il mio viso, spalanco gli occhi e cerco di coprire il taglio ma ormai è troppo tardi.

- te l'ha fatto tuo padre quello? ci è andato giù pesante eh -
dice mentre mi scruta preoccupato e cerca di accarezzarmi la guancia ma gli allontano la mano.

- non è niente Ric già sta guarendo-
lui mi guarda ancora un po' per poi sospirare.

- si certo come no, basta guardarlo per capire che guarirà lentamente e non sono neanche un medico.
Bea te l'ho detto mille volte che non devi provocarlo, con i suoi problemi di rabbia può finire male una volta di questi-

lo guardo male per poi allontanarmi leggermente verso il cuscino.

- che devo fare restare zitta? no grazie, so difendermi, ho tutto sotto controllo.-
dico anche se mento un po' verso l'ultima frase.

- si certo come no non ci credi neanche tu-
Mi dice lui ma io fingo di non averlo sentito alzando le spalle e alzandomi dal letto.

All'improvviso Ric storce il naso infastidito.

- oddio ma che schifo il tuo alito ti sei lavata i denti?
dice disgustato alzandosi, lo guardo offesa per poi alitarmi nella mano.

Bhe si effettivamente fa una gran puzza di patatine alla pizza che ho mangiato ieri pomeriggio.

sunflowers//arieteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora