beatrice capitolo chiuso

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Mi sveglio di soprassalto dopo che un tonfo rompe il tipico silenzio mattutino.
sbuffo mentre prendo il telefono dal mobiletto accanto al letto.

10:30

chi è che fa rumore a quest'ora?

Sposto le lenzuola infastidita e spalanco la porta trovando davanti a me Gian intento a buttare qualcosa in una scatola.
Ci vogliono pochi secondi per farmi capire che sta levando già gli addobbi natalizi.

- oh ma che stai a fa'? manco ventiquattrore sono passate da natale e già smonti tutto?-

Gianmarco butta nello scatolone un altra pallina dell'albero senza degnarmi di uno sguardo, sento quasi immediatamente un leggero crack proveniente dalla scatola che mi spinge a avvicinarmi stoppando i suoi movimenti con la mia mano.
- oh fermo che qua rompi qualcosa -

lui mi lancia una occhiataccia e mi schiaccia via infastidito la mano.
Mi trattengo da insultarlo.

la mattina inizia benissimo.

- ho tutto sotto controllo tranquilla, e comunque non sopporto gli addobbi di natale lo sai bene, quindi prima li leviamo meglio è -

gli mando un occhiata esasperata ma non dico più niente perché so che vorrà sempre avere ragione lui.
Avanzo con svogliatezza in cucina e sentendo l'odore familiare del caffé.

- buongiorno Ari-
Papà mi accoglie così mentre lo vedo intento a guardare chissà che documentario in tv.

- ma hai visto che sta a combina Gian?-
gli chiedo non ricevendo risposta  mentre mi avvicino alla macchina del caffè e faccio il solito caffè mattutino.
Già avete sentito bene, il solito.

Da tre mesi a questa parte ho preso l'abitudine di prenderlo, e anche se ancora non capisco cosa la gente ci trova di tanto buono e inebriante col passare del tempo ho imparato a non disprezzarlo più.

In questi mesi sono cambiate così tante cose.
il mio sguardo cade istintivamente sulla mia mano mentre il ricordo della notte al concerto risale a galla.

avrà ancora il mio anello?

scaccio subito questa domanda dalla mia testa concentrandomi sull'odore del caffè.

Prendo la tazzina e me la porto alle labbra proprio quando Gianmarco entra in cucina con lo scatole pieno di addobbi .
Mio padre distoglie lo sguardo dal documentario per mandare un occhiata confusa a suo figlio.
Ah se n'era accorto finalmente.

- Gian tutto bene?-
gli chiede mentre proprio il mio caro fratello sospira esausto.
- si tutto bene, mancano poche cose e poi ho sistemato Tutto-

papà annuisce guardandolo leggermente preoccupato, penso che anche lui stia pensando che la nostra famiglia non ha tutte le rotelle apposto.

- ok...vuoi fare una pausa? non hai ancora fatto colazione -
Gian annuisce e così vedo mio padre prendere in mano il telecomando spegnendo la tv e lasciando che silenzio avanzi in sala.
Poso la tazzina ormai finita sul lavandino e prendo dalle mani di Gian un pancarrè spalmandoci sopra un po' di Nutella.
Restiamo in silenzio per un po' mentre tutti ci dedichiamo solo al nostro telefonino.
Rispondo a qualche auguri di buon Natale in ritardo, metto like a qualche tweet e poi infine scrollo un po' Instagram.

All'improvviso mio padre prende parola.
- ed ecco che una festività è passata, ora ci manca Capodanno e poi l'Epifania e dovremmo ripartire con il lavoro -
non capisco se si stia lamentando con me e Gian o con se stesso,  lancio una veloce occhiata a mio fratello e telepaticamente ci accordiamo di non rispondere.
- approposito, che farai a capodanno? esci con i tuoi amici? Da quand'è che non li vedoo, l'ultima volta che li ho visti è stato al concerto-
Gian preme il gomito su mio padre cercando di non farsi sgamare, inutilmente direi visto che è davanti a me e lo vedo benissimo.

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