- penso sia in bagno a cambiarsi, è venuto in ritardo-
gli annuisco e dopo averlo salutato mi dirigo nello stanzino per poi bussare alla porta del bagno.

- Bruno? sono io Bea...possiamo parlare?-
Attendo una risposta che non arriva, nel compenso però Bruno apre la porta e restiamo per pochi secondi a guardarci in silenzio.

- oh ciao Bea alla buon'ora, sei scomparsa-
Commenta ironico facendo un sorriso tirato.

in quel sorriso non riesco a vederci il Bruno di una volta, sembra cambiato rispetto a quest'estate.

Ha un aria stanca.

- Giacomo mi ha raccontato un po' di cose, che sta succendendo?-
Gli chiedo e lui sbuffa strofinandosi il viso con la mano.

- approposito di lui, devo andare mi sta sicuramente aspettando quindi scusa ma...-
Lo blocco per la spalla e scuoto la testa.

Vuole superare la maestra dello scappare dalle situazioni? pfff principiante.

- non ti dirà niente per un po' di ritardo, che succede?-
Lo faccio sedere nel nostro divanetto ed è la che noto le occhiaie evidenti sul suo viso.

- allora? vuoi parlare o vuoi un pugno per iniziare?-
Cerco di smorzare la tensione riuscendoci perché lui mi fa un breve sorriso.

- mia mamma ha perso il lavoro, perciò sono l'unico che porta i soldi a casa e faccio un bel po' di lavori in contemporanea -

mi prendo due secondi per rispondere, sapevo che Bruno viveva solo con sua madre e non sapevo il motivo della sua improvvisa perdita di lavoro.

Ora però si spiegava il suo mancare sempre.

Non riesco a non provare compassione nonostante odi farlo, so quanto può dare fastidio la compassione altrui,ti fa sentire ancora peggio di quanto stai.

Però Cazzo Bruno aveva 16 anni e tutta la vita davanti, il suo animo da adolescente dovrebbe essere in piena crescita invece che spegnersi.
La vita è ingiusta.

- Bruno mi dispiace tanto, perché non lo hai detto a mia nonna?-
Lui scuote immediatamente la testa.

- posso farcela da solo, devo solo trovare il tempo, amo questo lavoro lo sai bene, anche se Fabio passa il tempo a insultarmi invece che a insegnarmi qualcosa-

scoppiamo tutti e due a ridere alle sue ultime parole e immedtiamen un po' della tensione della stanza svanisce.
ci alziamo dal divanetto.

- Se hai bisogno di Soldi posso chiedere a nonna di alzarti la paghetta lo sai vero?-
Lui fa una smorfia.

- è la volta buona che Nonna rosa mi fa  lavare i cessi -

dice strappamdomi un altra risata, lo lascio andare prima che Fabio entri qui e Strozzi me e poi lui.









































































                                   ***

- sei sicura che non vuoi stare con me a nonna? non disturbi lo sai-
mi chiede per l'ennesima mia nonna.
è da una decina di minuti che mi tiene bloccata in macchina e la cosa mi fa sorridere quanto irritare.

Ecco la bugia di cui vi parlavo poco prima, non vado a dormire da nonna.

- no nonna tranquilla, te lo detto Qua vive Alice con i suoi amici, hanno una stanza in più io dormirò Là -

sunflowers//arieteWhere stories live. Discover now