23.

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Son passati qualche giorno e da quella volta non ci parliamo in casa solo quando siamo fuori alcune parole ma piccole.
Sono ancora molto arrabbiata perché non si degna nemmeno di capire che ha sbagliato alla grande.
Non stiamo nemmeno organizzando quello che rimane del matrimonio dato che tra noi regna solo il silenzio.
Adesso lui in casa non c'è, è uscito ma non so dove è andato.
Mi faccio una bella doccia dato che l'estate è arrivata prima del previsto fa un caldo pazzesco.
Oggi è domenica e sono rimasta in casa tutto il giorno ma voglio uscire anche io e svagarmi un po' mi farebbe bene. Indosso un vestitino blu,lego i capelli in una coda alta è una volta pronta scendo giù,sto per aprire la porta ma si apre, è lui ci guardiamo solamente,entra ed io esco, noto che ha lasciato la chiave in macchina, magari deve uscire nuovamente ma non mi importa ci entro e metto in moto.
Esco dal paese e vado verso San Leone,ormai conosco la strada a memoria,la farei anche ad occhi chiusi,li starei decisamente meglio.
Accendo lo stereo e comincio a cantare,mi piace sentirmi libera.
Una volta arrivata scendo dall'auto ed entro nella villetta,ho anche io le chiavi ormai,ma rimango fuori sedendomi sul dondolo,alzo gli occhi al cielo, voglio solo rilassarmi ma squilla il mio cellulare.
Lo prendo è lui ma non gli rispondo, sicuramente per la macchina ma gli rifiuto la chiamata.
Chiudo gli occhi facendo un profondo respiro ma il cellulare continua a squillare,mi sta rompendo adesso,non gli risponderò mai e poi mai.
Mi alzo dato che mi sto snervando con le sue chiamate assillanti ed entro in casa.
Decido di cucinarmi qualcosa per cena, voglio rimanere qui.
Così mi metto ai fornelli e sto più serena dato che ho messo il silenzioso al cellulare.
Mi accendo la TV e una volta tutto pronto metto in tavola e mangio.
Sento la serratura aprirsi, il cuore comincia a battere all'impazzata.
Entra in cucina e mi urla qualcosa.
Piero:minchia,ti ho cercata ovunque dato che non rispondi alle mie chiamate e che cazzo ti sei presa la macchina senza dirmi niente.
Io: volevo uscire -dico con voce tremante-
Piero:certo la signora voleva uscire con la mia macchina,mi hai lasciato a piedi.
Scrollo le spalle solamente
Piero: rispondimi e che cazzo
Mi alzo,ha rovinato la mia cena come la mia tranquillità.
Metto il piatto sul lavello per cominciare a lavare,non gli voglio rispondere.
Piero:mi sono rotto dei tuoi silenzi.
Io resto in silenzio finendo ciò che sto facendo è solo lui che urla senza mai smettere.
Mi giro di spalla per potermi sedere sul divano e sento la sua mano sul mio braccio, stringe e io finalmente sbotto
Io:non mi devi toccare ed io faccio quello che voglio ok?
Piero:no, niente ok,tu sparisci e me lo dovevi dire
Io:si certo,come hai fatto tu vero?
Piero:non mettere in mezzo quell'altra cosa, è diverso
Io:no è uguale, cosa non ti è chiaro Barone?
Mi spinge facendomi cadere sul divano e meno male potevo sbattere da qualche altra parte.
Io:non farlo mai più
Piero:vuoi stare sola,bene resta qui io me ne torno a Naro con la macchina
Io:ma ti senti come parli, dov'è il mio Piero?
Piero: il tuo Piero si è rotto le palle abbastanza.
Io: nemmeno c'è l'hai le palle per ammettere i tuoi sbagli.
Prende le chiavi della macchina,sta per uscire mi alzo precipitandomi alla porta e torno a parlare.
Io:non mi puoi lasciare qui,non puoi farlo Piero.
Piero: chi te l'ha detto che non posso?
Io: devi smetterla adesso.
Piero:tu devi smetterla.
Lascia la mia presa ed esce chiudendo la porta.
Comincio a piangere, è la prima volta che piango in questi giorni perché la rabbia è diventata anche dolore.
Mi butto sul divano raggomitolandomi sfogandomi con il pianto,solo quando sono stanca mi alzo andando in camera e buttarmi sul letto.
Non ho nemmeno i miei vestiti,non ho nulla qui,mi ha rinchiusa praticamente.
Questo era tutto il suo amore per me?
No perché a me non piace questa sua parte,non sembra lui, è come se le sorelle brasiliane lo avrebbero drogato, perché è solo da quella volta che si comporta male con me.
Mi addormento dalla stanchezza e meno male che io volevo solo rilassarmi qualche ora qui,invece mi ha solo urlato,spintonata e lasciata da sola.
Sono passate solamente tre giorni e sono ancora a San Leone,mi ha chiamata Stefania preoccupata dato che non vado a lavoro,le ho solo detto che non sto molto bene ma che ritornerò presto.
Anche Mariagrazia si è fatta sentire ed io non le ho detto proprio nulla,solo che va tutto bene, tanto lei non è nemmeno a Naro,aveva un ultimo esame a Palermo e dovrebbe tornare per il suo compleanno che è solo dopo domani.
Volevo comprarle qualcosa ma dato che il fratello mi ha anche chiusa in casa non posso uscire,si è portato con sé le mie chiavi ed io mangio solo delle verdure rimaste dentro con qualche legume.
Indosso solamente le sue magliette che ci sono nell'armadio.
Scoppio a piangere portando le gambe al petto,mi manca tanto.
Entra in camera,non mi sono accorta nemmeno del suo arrivo.
Mi guarda per non so quanti secondi e poi dice qualcosa.
Piero: scusami,sono stato un vero coglione.
Io:mi hai rinchiusa in casa contro la mia volontà,si sei un coglione.
Cerco di asciugarmi le lacrime,lui si siede sul letto.
Piero:ero arrabbiato..
Io:non è una scusa questa, anche io ero arrabbiata con te e non ho fatto quello che tu hai fatto a me,mi hai spinta l'altro giorno,non eri tu.
Piero:ti prego perdonami Mary
Io:mi hai fatto ricordare quella matta ti rendi conto?
Piero:non volevo...io..-si gratta i capelli-
Io:mi hai fatto mentire a tutti
Piero:a chi?
Io: Stefania,tua sorella,mia madre,devo continuare e poi mi si è scaricato il cellulare..
Cerca di prendermi la mano ma io mi scanso, poggia la sua mano sulla mia guancia e dice qualcosa.
Piero:sei calda..
Io:fa caldo coglione.
Abbassa lo sguardo,si alza e dice qualcosa.
Piero: andiamo a casa
Mi alzo e lo seguo, l'unica cosa che voglio veramente,tornare a casa.
Salgo in macchina e lui mette in moto,non parla più, forse non sa cosa dire,si sentirà una merda per ciò che ha fatto.
Sposto lo sguardo su di lui e prendo parola.
Io:non riesco a perdonarti..
Piero:una volta mi hai detto che mi avresti perdonato anche mille volte..
Io:si dicono tante cose..hai sbagliato tanto negli ultimi giorni.
Piero: come posso rimediare?
Io:guida, voglio tornarmene a casa
Prosegue tutto in silenzio e una volta arrivati a casa scendo dalla macchina,e lui dietro di me infila la chiave nella toppa e aprire la porta,ci entro e faccio un profondo respiro.
Casa finalmente dopo tanti giorni.
Salgo al piano di sopra e per prima cosa voglio farmi una doccia e cambiarmi di abiti.
Uscita dal bagno mi sento meglio, rinata e più pulita.
Entro in camera e mi sdraio sul letto guardando il soffitto.
Sento che entra anche lui,dice qualcosa.
Piero:non ho chiuso occhi le notti scorse...
E certo la coscienza sporca a non farlo dormire, perché in fondo è una persona buona che non è abituato a fare queste cose,non so cosa gli è preso.
Poggia la sua mano sulla mia spalla e torna a parlare.
Piero:se non vuoi sposarmi più lo capisco..
Sposto lo sguardo su di lui,lo amo nonostante tutto quello che successo, nonostante mi abbia trattata malissimo,lo guardo ancora, è bellissimo e finalmente ha capito che ha sbagliato,i suoi occhi non mentono, parlano da soli.
Si alza e va via,mi giro su un fianco e mi addormento.
Non andrò a lavoro nemmeno oggi, non ho le forze per farlo.
Mi sento chiamare, è lui che mi sveglia perché mi ha portato il pranzo,mi metto a sedere e prendo il piatto,se ha cucinato lui qualcosa l'ha imparato grazie a me.
Piero: come stai?
Io:male..
Piero:domanda stupida, scusami..
Mi lascia sola per mangiare ed esce dalla camera.
Finisco la pasta e lascio il piatto sul comò, guardo fuori dalla finestra, c'è il sole che scalda Naro ma io mi sento come se piovesse a dirotto senza mai smettere, proprio il diluvio.
È la sua voce a portarmi alla realtà.
Piero:chiama Stefania..
Io:e cosa le dico?
Piero:non vai a lavoro?
Io: non ancora..-mi volto verso lui e continuo a parlare -
Io:non sto bene per poter dedicarmi a un bambino,mi fa male qui - dico toccandomi la parte del cuore - e continuando a parlare
Io:mi fa male tutto..
Piero: è colpa mia..Mary..
Si avvicina a me e torna a parlare.
Piero:ti avevo promesso che non ti avrei più fatto del male,che non ti avrei più fatto soffrire..
Io: si dicono tante cose Piero che poi non si riescono a mantenere..
Mi sposta il viso con la sua possente mano e dice qualcosa.
Piero:mi ami ancora?
Vorrei potergli rispondere che lo amo da morire ma non lo faccio,non faccio niente di tutto ciò perché non riesco nemmeno a lasciarlo è troppo grande il sentimento che provo per lui.

Ciao a tutte, nuovissimo capitolone.
Altri colpi di scena, Mary fugge via con la macchina di Piero, litigano ancora una volta e lui la rinchiude in casa da sola per giorni pur sapendosi una merda.
Ve lo aspettavate questo lato furioso di Barone?
Si aggiusterà secondo voi la situazione?
A voi i commenti e al prossimo aggiornamento.

Tu,il mio destino 2_PieroBarone❤️Where stories live. Discover now