Visita inaspettata

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Stamattina io ed Edoardo andremo in un posto importante a fare una cosa altrettanto importante, infatti ci siamo svegliati abbastanza presto per prepararci con calma.
"Sono pronta!" dico guardandomi allo specchio, ho legato i capelli in una coda bassa, poi ho abbinato dei pantaloni di pelle leggermente larghi ad un top corpetto rigido verde, infine mi sono truccata leggermente come mio solito.

"Sono pronta!" dico guardandomi allo specchio, ho legato i capelli in una coda bassa, poi ho abbinato dei pantaloni di pelle leggermente larghi ad un top corpetto rigido verde, infine mi sono truccata leggermente come mio solito

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"Nun ce crer, anche in anticipo?" mi prende in giro Edoardo, gli scocco un'occhiataccia che però svanisce quando mi si avvicina e mi sorride, per poi baciarmi.

"Non posso credere che stiamo tornando qui" penso ad alta voce mentre siamo in macchina
"Già, anche io, non ci veniamo da minimo 2 anni" butta fuori Edoardo dandomi ragione, poi ci incamminiamo verso il cancello.
Quando al citofono risponde quella voce familiare mi scappa un sorriso
"Siamo Sofia ed Edoardo!"
"U gesu! N'ata vota 'cca state?" ridiamo quando sentiamo Gennaro lamentarsi per poi aprire il cancello per farci entrare.
"Wagliù e che ci fate qua?"
"Beppe!! Ciao!" gli corro incontro per abbracciarlo
"Ciao Sofì, Ciao Eduà"
"We Be'" lo saluta il mio ragazzo abbracciandolo
"Siamo venuti per parlare con te, Litz, la direttrice, il comandante e Gennaro, è possibile?" chiedo con un sorriso da ruffiana
"Eccerto che è possibile, venite, seguitemi" facciamo come dice e andiamo verso il cortile.
Appena arriviamo in cortile mi fermo, non è cambiato di una virgola, è tutto rimasto uguale. Guardando ogni angolo di questo posto mi vengono in mente tantissimi ricordi, la prima volta che ho incontrato Edoardo, la prima chiacchierata con gli altri da veri amici, le prime crisi sentimentali, i litigi con gli altri, le giornate passate a giocare a palla, i commenti annoiati ogni volta che ci dicevano di andare in cella. Questo posto mi ha cambiata e mi ha formata, e come mi ha sempre detto qualcuno, qui oltre a conoscere le persone che adesso fanno parte della mia vita, ho conosciuto anche me stessa. Molte persone possono pensare che essendo un carcere non ha lati positivi ma solo negativi, a me piace pensare quello che diceva la direttrice, qui dentro ci sono ragazzi che hanno sbagliato e che sono qui per cambiare, per migliorare, per crescere. Perchè infondo per me l'IPM è stato questo, una casa, ed oggi a ritornarci posso dire di sentire di nuovo quella sensazione che provavo anni fa quando mi trovai qui per un malinteso che mi ha stravolto in meglio la vita.

"Sofì tutto apposto?" è Beppe a richiamarmi alla realtà, gli dico di sì e che sono solo stata avvolta dai ricordi, cosa che sembra essere uguale per Edoardo, che come me si è fermato a pensare.

"Busso io, voi mettetevi dietro di me così non vi vedono subito" ci dice Beppe appena arriviamo davanti all'ufficio della direttrice, facciamo come ci dice
"Direttrì, avete visite" dice Beppe dopo aver ricevuto il permesso di entrare
"Oddio ragazzi! Che bello rivedervi!" la direttrice ci viene incontro per abbracciarci, noi ricambiamo affettuosamente
"Ma come siete cresciuti.." commenta Litz guardandoci
"Come mai siete qui?" chiede il comandante dopo averci invitati ad accomodarci
"Siamo venuti per parlarvi, o meglio invitarvi" spiego senza farmi capire
"Ci farebbe piacere se veniste al nostro matrimonio" dice subito Edoardo interrompendomi, tutti si portano le mani alla bocca con gli occhi spalancati, noi ridacchiamo
"Ommiodio.."
"Siete seri?"
"Ma davvero?"
"Sii!"
"Queste sono le partecipazioni, per ognuno di voi"
"Ragazzi congratulazioni!"
"Quando è il grande giorno?"
"Il 16 settembre, verrete?"
"Non accettiamo un no" li avverte Edoardo facendoli sorridere
"Ma certo che veniamo!".

Dopo un po' che stiamo parlando la direttrice azzarda una domanda
"Sentite ancora gli altri ragazzi?"
"Se li sentiamo? Direttrì stiamo sempre insieme, siamo tornati da poco da un viaggio che abbiamo fatto tutti insieme... poi ricordate Futura?"
"Certo che la ricordiamo" sorridono malinconici
"Ci chiama tutti zio e zia, tutti, nessuno escluso"
"Che bello.. ragazzi siamo davvero fieri di voi" inevitabilmente sorridiamo entrambi.

La nostra conversazione viene interrotta da qualcuno che bussa alla porta, poi entra, è una guardia che c'era anche quando noi eravamo qui, porta una ragazza dai capelli neri e lo sguardo cupo, mi sembra familiare
"Rosa! Di nuovo tu? Che ha combinato adesso?" chiede scocciata la direttrice
"Vabbè allora noi andiamo, ci vediamo presto" salutiamo tutti e poi andiamo verso la porta, vedo Edoardo bloccarsi alla vista della ragazza, non l'aveva guardata ancora
"Rosa.." dice a bassa voce, la ragazza lo guarda come se volesse salutarlo
"Oh Eduà tutt appost?" si limita a chiedergli essendo bloccata dalla guardia
"Rosa non puoi parlarci, andiamo dalla direttrice" la rimprovera infatti, io guardo confusa Edoardo, non ho capito molto ma sono intenta a farlo.

Quando arriviamo in macchina, dopo aver salutato da lontano anche dei ragazzi che erano qui quando lo eravamo noi e che lo sono ancora, azzardo a chiedergli
"Conoscevi quella ragazza?" lui mi guarda come se si aspettasse questa domanda e subito risponde
"Si, non hai notato la somiglianza con nessuno che conosci?"
"Beh veramente mi sembrava familiare ma non mi viene in mente il perchè"
"È la sorella di Ciro" mi dice secco, rimango sconvolta
"Ciro ha una sorella?"
"Si, è più piccola di lui, e come credo tu abbia capito si chiama Rosa"
"Ma perchè non ne ha mai parlato?"
"Non lo so, io la conosco da sempre praticamente, è sempre stata una tipa tosta, è in carcere da pochi mesi"
"Capisco.. quindi come Ciro.."
"Con la differenza che lei però non è intenzionata a cambiare come ha fatto Ciro, per lei è giusto fare ciò che a volte siamo obbligati a fare, lei a differenza di Ciro lo fa con piacere" annuisco in segno di aver capito.

Dopo qualche minuto è lui a parlare
"Anche a te ha fatto lo stesso effetto, tornare lì?" capisco subito a cosa si riferisce
"Quando ho visto il cortile mi sono riaffiorati in mente tutti i ricordi che ho lì, sia belli che brutti, mi sono sentita nuovamente a casa qui. Credo che anche tra tanti anni questo posto ci farà sempre lo stesso effetto, in fin dei conti è il posto che ci ha resi ciò che siamo e saremo per sempre, sarà sempre un po' la nostra casa, no?" lui si volta velocemente a guardarmi, poi sorride e torna a guardare la strada
"Hai ragione, poi è lì che ci siamo conosciuti, intendo tutti ma anche noi due" dice facendomi ricordare di quel giorno. Io ero spaventata e arrabbiata allo stesso tempo, appena andai in cortile riconobbi Totò, visto che era insieme a lui Edoardo mi si presentò, ci guardammo subito negli occhi e, anche se non l'ho mai ammesso, da qual momento infondo avevo già capito tutto, e secondo me lo stesso vale per Edoardo.

"Hai visto l'espressione di Gennaro quando abbiamo detto del matrimonio?" mi chiede ridendo, subito scoppio a ridere
"Avevo paura che svenisse da un momento all'altro, ma il comandante lo hai visto? Sembrava che non stesse respirando!" continuiamo a ridere, le loro reazioni sono state a dir poco fantastiche e divertenti.

Se è con te. ||EDOARDO CONTEWhere stories live. Discover now