Fermati

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Ieri Edoardo ha avuto il permesso e stamattina deve rientrare, spero presto.

Dopo colazione scendo in cortile e mi siedo su una panchina da sola visto che le ragazze stanno giocando a palla e i ragazzi hanno una lezione, sto con la testa appoggiata alla rete e gli occhi chiusi, con la faccia rivolta verso il sole, mi rilassa stare così, quando sento qualcuno avvicinarsi
"Che tieni? Non stai bene?"
"No Sil, tutto bene, solo che non ho voglia di fare niente oggi" dico sorridendo, lei capisce che sono sincera e torna a giocare, io torno come prima.
Dopo qualche minuto sento il cancello aprirsi ma non ci faccio molto caso finché non sento di nuovo qualcuno avvicinarsi
"Vedi che ti ho portato" quasi mi spavento e apro gli occhi
"Maro Edoà, ma perchè mi porti sempre qualcosa"
"Perchè si" mi da in mano una scatola, la apro e ci sono dentro i ferrero rocher, i miei preferiti
"Grazie amore mio" gli butto le mani al collo e lo bacio, lasciandogli sul volto un sorriso
"Sono i tuoi preferiti"
"Ma come lo sai?"
"Quando eri appena arrivata e parlavi solo con Totó ascoltavo quello che dicevate e mi ricordo che tu hai accennato questa cosa" fa le spallucce e si siede vicino a me
"E che facevi, mi spiavi?"
"Volevo conoscerti e visto che non mi parlavi mi sono dovuto arrangiare" mi dice facendo le spallucce, io soffio una risata e scuoto la testa
"Che hai fatto ieri, ti sei divertito?"
"Niente di che, sono andato a ballare con i miei amici poi stamattina sono stata a casa con mia mamma"
"Hai fatto il bravo in discoteca?"
"Sempre" mi dice fissandomi e sorridendomi e io ricambio lo sguardo finché il comandante non arriva
"Eduà, dalla direttrice" lui mi bacia in saluto e va con il comandante, è normale andare dalla direttrice ogni volta che qualcuno ha un permesso dopo tanto tempo, quindi nessuno dei due è preoccupato.
Pochi minuti dopo il cancello si apre di nuovo e vedo Carmela, non è più incinta e porta una cosa in mano. Quando mi vede mi saluta sorridendo e io mi avvicino a lei confusa
"Ciao"
"Cià Sofí, sono venuta per portare una cosa che Edoardo mi ha prestato ieri sera, gliela vuoi dare tu?" mi da in mano una busta, e io rimango immobile, Edoardo ieri è stato con lei?
"Ah comunque auguri per il fidanzamento, ce verimm" la seguo con lo sguardo e mi affretto a vedere cosa c'è nella busta, appena vedo non ci posso credere, è la giacca di pelle di Edoardo, quella che mi ha dato la sera del permesso, quando Max ha provato ad uccidermi, i miei occhi si inondano di lacrime.
Lui ieri è stato con Carmela.
Le ha dato la sua giacca.
Si è comportato con lei come si comporta con me.
L'ha fatta sentire speciale.
Impulsivamente inizio a correre, mi rifugio nell'unico posto nel quale posso stare da sola, il tetto.

Una volta arrivata inizio a piangere, con la giacca di Edoardo tra le mani, che subito dopo rimetto nella busta, non posso crederci, mi ha tradita, lui, l'unico di cui mi sono fidata, l'unico a cui ho aperto il mio cuore, l'unico che ho amato, l'unico che mi ha detto di amarmi. Mi dicevano di fidarmi, che sarebbe stato diverso, e dove mi ha portata fidarmi? A stare peggio di prima, ad essere illusa, tradita.

Dopo circa un'ora decido di tornare dagli altri, è ora di pranzo, non so come comportarmi con Edoardo adesso, so solo di non volerlo ne vedere ne sentire.
Arrivo in cortile e mi siedo da sola senza farmi vedere dagli altri che sono tutti insieme, finché Litz non ci dice di andare in mensa
"Dove eri finita?"
"Filí dopo ti spiego".

A pranzo mi sono comportata normalmente con gli altri e non ho calcolato Edoardo, che ogni tanto mi ha chiesto se andasse tutto bene, ma con quale coraggio?
"Oh Sofí fermati" mi dice lui quando sto per andare nella mia cella
"Che vuoi?"
"Ma che te ven?"
"E me lo chiedi pure? Tiè! Guarda 'cca che me ven" gli dico buttando di peso la giacca tra le sue mani, aspettando che mi dica qualcosa.

***
Questo capitolo è più breve ma sicuramente anche più intenso, buona lettura❤️

Se è con te. ||EDOARDO CONTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora